(s)he's a provocator

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Erano le ventuno e cinquanta e Alessandro, come da accordo, stava aspettando Marco fuori dal suo bar. Da quando il barista lo aveva invitato e gli aveva parlato di questo nuovo locale, il moro, non aveva fatto altro che porsi delle domande più o meno lecite, non perché non avesse mai frequentato un locale prima 'ora, ma perché, per Alessandro, novità corrispondeva a curiosità. E lui, in questo momento, ne aveva tanta. Quello che, però non riusciva a capire era perché Marco in quella sera, non fosse ancora passato ancora a prenderlo; lui che era sempre stato puntuale 


"Ale buonasera! Scusa il ritardo; è da tanto che stai aspettando?" chiese il barista dopo essere uscito dalla macchina e aver abbracciato l'altro come era solito fare

"Non molto in realtà!" "però stavo iniziando a chiedermi dove fossi finito"

"A fare benzina, giuro!"

"Da quando in qua si fa la sera?"

"In realtà è colpa mia perché pensavo di averne di più dentro alla macchina; ma quando mi sono accorto che non era così, ho raggiunto il benzinaio più vicino e ho dato da bere alla mia jeep assetata". "Ma le ragazze?"

"Angele ha preferito rimanere a casa a riposare mentre Annalisa penso sia uscita con Francesco"

"Capito! Bene, penso sia arrivato il momento di andare, no? Sennò arriviamo quando è già chiuso; sali pure, mi racconterai strada facendo!"

"va bene!"

"Dunque; com'è andata ieri la festa?" chiese Marco dopo aver avviato la Jeep

"Molto bene e sono anche molto felice perché i biscotti sono piaciuti tanto a tutti!"

"Io te l'avevo detto; ma é solo questo il motivo?"

"Si, quale altro motivo ci dovrebbe essere?"

"Non lo so; magari hai fatto conquiste"

"Figurati! Vedo i miei compagni tutti i giorni in aula; se doveva succedere sarebbe già successo; non credi?"

"Non lo so. Magari succede stasera. Comunque stai bene vestito così"

"Grazie e anche a te sta bene quella camicia!"

"Lo so"

"Oh inizi già a vantarti?"

"Si" rispose il barista per poi mettersi a ridere

Stava già iniziando a prenderlo in giro e non erano nemmeno arrivati al locale. 

Benissimo!




Arrivarono dopo mezz'ora di strada e Alessandro, non poté fare a meno di non mettersi a ridere 

"Cos'è che ti fa ridere?" chiese Marco

"Il nome del locale. Dai Marco; come fai a chiamare un locale "tuta gold"? "

"Mica l'ho chiamato io così"

"Lo so ma, lascia stare; entriamo?"



"Che ne pensi? Non è male vero?"

"No", anche se all'inizio mi sentivo un po' spaesato?"

"Che cosa intendi dire?"

"Beh sai quando arrivi e, in un attimo, ti ritrovi mille persone davanti, luci stroboscopiche che ti abbagliano e la musica assordante, diciamo che non è che ti senti come se fossi a casa; però adesso, mi ci sto abituando" rispose Alessandro. 

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