Finalmente da alcuni giorni, erano iniziate le vacanze Natalizie e questo, per Alessandro, significava riposo; o almeno in parte. Lo sapeva che questo era un periodo un po' dispersivo per la sua mente e per il suo fisico perché non solo lo attendevano giornate di studio, ma anche maratone di film e cartoni che trasmettevano in questo magico periodo, e che lui, da bravo veterano ed eterno adolescente quale era, aveva già iniziato a guardarli dalla fine del mese precedente; tavole imbandite di cibo; bevande calde; regali; feste e visite dei parenti. Non c'era dubbio: questo era il suo momento che preferiva dell'anno. Chi invece non la stava pensando in questo modo, invece, era la sua povera e affaticata schiena, che, come ogni anno, per quattro giorni, era costretta ad appoggiarsi alla base del suo amato divano. Anche se esso era davvero molto comodo, dormirci per così tanto tempo stava diventando un'impresa arcana.
"Tesoro! Tesoro sveglia!"
Non sapeva se stava sognando o se fosse momentaneamente in uno stato di dormiveglia apparente, ma quando sentì che la mano che lo stava delicatamente toccando sulla spalla e che la voce della persona che lo stava chiamando si stava facendo più nitida, constatò che, si, la soluzione era la seconda
"Mhh, mamma che cosa c'è?"
"Buon Compleanno amore mio!"
"Ma é il Ventinove oggi?" chiese il giovane ancora immerso nel suo relax e nel suo sonno
"Certo Ale! Vuoi che ti faccia gli auguri il giorno prima o quello dopo?"
Al giovane venne da ridere
"A che ora sei andato a dormire?"
"Penso fossero le due meno dieci; il cellulare ha suonato molto spesso e ho dovuto rispondere ai messaggi di auguri"
"Hai fatto bene!"
"Ad ogni modo, grazie mamma!" rispose il giovane abbracciando la mamma
"Ahiaiahai"
"Immagino che tu abbia mal di schiena"
"Immagini bene. Me lo spieghi perché io devo dormire sul divano e il mio letto lo devo lasciare alla zia?"
"Si chiama gentilezza Ale"
"Lo sai che io ai miei parenti voglio a tutti un gran bene; però mamma, non ce la faccio più"
"Dai, resisti ancora qualche giorno; o preferisci fare cambio con il mio letto?"
"No no" esclamò il figlio ricordandosi di quanto la mamma fosse amante dei materassi rigidi a differenza sua
"Tieni!"
"Mamma, avevo detto niente regali per quest'anno"
"Lo so che tu me lo dici ogni anno che non vuoi regali e, come ogni anno, lo sai che cerco di farti un regalo; per quanto mi sia possibile"
"Ed è per questo che te lo ripeto ogni anno"
"Sei mio figlio Ale"
"Grazie mamma!" disse il ragazzo dopo aver scartato il regalo della madre
"Non ti è piaciuto?"
"No tutt'altro; é solo che, neppure quest'anno farò il compleanno con la neve" rispose malinconico dopo aver guardato il cielo fuori dal balcone della sala
"Non so come poterti aiutare, però una cosa per farti felice penso di avertela fatta"
"I pancake alla zucca e cannella che mi prepari ogni anno?"
"Esattamente! E ora corri in cucina prima che arrivi tua cugina e te li mangi tutti"
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Easifatan
BeletrieMarco ed Alessandro, in questa storia non sono cantanti ma un barista il primo ed uno studente di giurisprudenza il secondo. Alessandro, entrerà pian piano nella vita di Marco, come una tempesta (Easifatan in Arabo). Ma non sarà un' impresa facile...