CAPITOLO 3 Il Buio Profondo

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Falumo prese la torcia con la mano sinistra e afferrò lo stocco con la destra preparandosi a combattere, accanto a lui Robin e Randall sembravano due bestie feroci pronte a balzare addosso al nemico, William invece aveva trovato una zona ben protetta dietro una colonna e se ne stava lì in silenzio, nascosto talmente bene da sembrare una delle statue di pietra.

L'urlo orribile che seguì si udì in tutto il Faerun o così sembrò ai tre che inermi assistevano al risveglio di una creatura tanto orrenda: la si poteva descrivere come un grumo di carne e ossa su quattro zampe palmate, la bocca sembrava un becco e sulla testa aveva due paia di corna. Il mostro camminava a quattro zampe strisciando la lingua sul pavimento, aveva narici piccole e ben nascoste sopra il becco appuntito. Quella cosa, qualunque cosa fosse, era a caccia e probabilmente aveva sentito il loro odore come gli Avventurieri avevano sentito il suo. Falumo fece dei gesti che gli altri due interpretarono come: "Vado avanti, se mi attacca uccidetelo."

Robin e William si scambiarono uno sguardo, gli occhi di William sembravano dire: "Se lo mangerà?"

Robin pareva più sicura e rispose: "Lo mangerà di sicuro."

«Shhh», intimò loro Falumo muovendosi silenzioso come un fantasma tra le colonne del Tempio. Erano all'interno di una struttura circolare con tre file di colonne che ruotavano in senso orario intorno ad un obelisco. Il soffitto era fatto di vetro ma gran parte era crollata a terra e muoversi senza far rumore era estremamente difficile. Falumo non emise un fiato, si mosse velocemente raggiungendo l'obelisco che stava al centro, non trovò una seconda uscita come immaginava. Si girò, dando le spalle al grande monolite e guardò gli altri, le mani in maniera svelta e capace, composero i segni del gergo ladresco, disse così agli altri: "La porta non c'è!"

Robin riusciva a capirlo a stento: avevano parlato distrattamente di quel linguaggio in taverna, tra una birra e l'altra, come poteva in una situazione come quella ricordare i segni e il loro significato? Sembrava una cosa impossibile ma per fortuna ricordava abbastanza da provarci. Nessuno dei due immaginava che in futuro ne avrebbero fatto uso per davvero. Ma quello che era nato come un gioco adesso poteva salvare la vita ad entrambi. Provò anche lei a dire qualcosa ma l'espressione confusa di Falumo diceva tutto su ciò che avesse più o meno capito. Assolutamente niente.

L'Halfling allora si mosse veloce. Al buio era fin troppo a suo agio, aveva i piedi veloci e le mani pronte in caso di pericolo, avanzò senza paura e senza considerare il rischio che stava correndo. Trovò le spalle della Creatura scoperte e la colpì: fu così che iniziò una battaglia furiosa tra i due con la belva che cercava di afferrarlo con gli artigli e schiacciarlo contro i muri della struttura. Grazie ad un colpo fortunato lo stocco di Falumo la colpì raggiungendo l'interno del suo corpo, ne uscì fuori un odore di marcio e zolfo.

Robin gridò: «Vai Falumo, staccale la testa!» ma la creatura evidentemente non era d'accordo, la sua testa si girò di scatto e provò a mordere Falumo che le sfuggì per un pelo, allora provò a scrollarsi di dosso l'Halfling ma quel peso piuma non avrebbe mollato tanto facilmente, in più Robin le aveva bloccato una zampa con dei rampicanti spinosi. Lo scontro parve durare ore ma in verità durò solo pochi secondi. L'ultima cosa che vide la creatura sollevando gli occhi dalla sua zampa fu William che le puntava il dito contro e un raggio rovente che veniva dritto verso di lei.

Falumo scese dal corpo fumante della belva e fissò William con la manica bruciacchiata, vedendo che stava bene perfino Robin tirò un sospiro di sollievo.

«Siete molto forti», commentò il ladro che raramente aveva incontrato Avventurieri al suo stesso livello. Poi si mise a pulire le armi con un panno ora che la battaglia era finita.

«Anche tu», disse William guardandolo da testa a piedi.

«Andiamo avanti ragazzi, dobbiamo uscire di qui», disse Robin facendo strada insieme a Randall. Attraversarono la stanza diretti verso l'obelisco e la ragazza iniziò a leggere i caratteri finemente scolpiti nella pietra, cercando di decifrare quanti più possibili: era un dialetto elfico antico e complesso.

EROI DI VANDRIL VOLUME 1 Il Principe dei BardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora