CAPITOLO 8 L'Halfling che sapeva camminare senza esser visto

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22 anni prima...

«Falumo! Mi presti le tue statuette?» un bambino halfling corse verso di lui come un toro placcandolo ai fianchi, Falumo per poco non cadde all'indietro mentre quello lo strizzava come un panno. Con la mano, gentilmente, gli battè due colpetti sulle spalle. Matt era in lacrime.

«Cos'è successo?» chiese un Falumo giovanissimo, un adolescente con appena qualche accenno di barba.

«L'ultima che mi hai dato è caduta nel fiume, è colpa di Greg e degli altri però! Mi hanno spinto!» Falumo si tappò le orecchie con le mani, la voce squillante del bambino lo stordiva.

«Ho capito. Va bene. Ma non ho soldi dovrai aspettare».

«No! Non posso, oggi il vecchio racconta la storia davanti al fuoco! Gli altri giocheranno tutto il tempo con le statuette, sarò l'unico senza!»

Falumo sospirò e tirò un'occhiata al negozio del vecchio Tiki. Il falegname stava limando delle tavole per una botte. Falumo si avvicinò senza esser visto e riuscì a prendere un blocchetto di legno, uno scarto probabilmente, ma se il vecchio del villaggio l'avesse sorpreso a rubare ne avrebbe passate delle belle, ci potete scommettere.

Due ore più tardi Matt giocava nell'erba con un coniglio del villaggio, vivevano tutti nel prato e nessuno li mangiava, neanche gli animali selvatici. I vecchi Halfling pensavano che fosse perché una Dea lì proteggeva ma Falumo non credeva a queste storie, gli Dei per lui erano solo dei perditempo che non meritavano alcuna considerazione.

Matt corse da lui all'improvviso, con un batuffolo di cotone gigantesco tra le mani: «Guarda Falumo! È incinta!»

«Oh Wow, sai che sorpresa, altri Mangia-Prati in giro» gli rispose lui. Matt sembrò deluso e si infilò il coniglio sotto l'ascella, riusciva a tenerlo con fatica mentre la povera bestiola si lasciava accarezzare con gli occhi chiusi.

«È bellissima Falumo, chi è?» disse il ragazzino indicando con il dito minuscolo la statuetta che Falumo stava incidendo con estrema cura.

Questa raffigurava una donna armata di spada e scudo, una guerriera dal viso familiare.

«Rebecca Nadhor, l'elfa protettrice del Fenwild. Il Vecchio ci ha raccontato la sua storia sette inverni fa, quando tu non eri ancora nato e per qualche ragione mi è rimasta impressa».

«Perché somiglia ad Adwin?» chiese Matt che ben ricordava la giovane, umana ed Avventuriera, mandata dalla Gilda dei Berserker a proteggere il loro Villaggio lo scorso inverno.

«Forse perché Adwin è l'unica umana che conosco. E gli elfi somigliano di più agli umani che agli Halfling». Matt che sembrava un bambino sveglio per la sua età lo punzecchiò con il ditino su una spalla.

«Quando tornerai a trovarla? Il Vecchio Saggio lo sa che ti vedi con un'umana?»

«No, non lo sa e farai meglio a stare zitto, piccoletto». Matt fece il gesto di cucirsi le labbra e Falumo gli diede la statuetta.

«Ora andiamo o perderemo l'inizio della Storia», prese Matt per una mano e camminarono verso Riva di Fiume, la loro casa, uno dei dodici Villaggi segreti degli Halfling del Fenwild.

Erano seduti tutti accanto al Fuoco, grandi e piccoli, con i più piccolini che si ciucciavano ancora il dito e stavano seduti proprio in prima fila. Il falò illuminava la sera e ardeva rosso e argento. Il Vecchio del villaggio gettò una strana polvere tra le fiamme creando immagini vivide nel fumo e suoni scoppiettanti tutti attorno. Come ogni anno durante il Solstizio d'Inverno il Vecchio Saggio raccontava una storia per ispirare le menti e istruire il popolo.

EROI DI VANDRIL VOLUME 1 Il Principe dei BardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora