15. Mio caro Marito

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Alle 20 precise avevano suonato a casa Derren, con un immancabile dolce per ricambiare gli involtini del giorno prima, vestiti di tutto punto. Né Iliana né Caden avevano mai partecipato a delle cene con i rispettivi compagni, nemmeno in passato, non avevano idea di come ci si dovesse comportare né cosa fosse doveroso indossare. Per quello avevano fatto una tappa a casa di Iliana per trovare qualcosa di elegante, ma non eccessivamente, magari di scuro per evitare eventuali imbarazzanti macchioline sui vestiti, d'altronde erano all'oscuro anche della cena. Leilah si era assicurata di chiedere se fossero allergici a qualcosa, prima di andare via, o avessero gusti o preferenze di cui avrebbe dovuto prendere nota. Poi le ore passarono.

La chioma fluente di Leilah aveva fatto capolino dalla porta, insieme al suo sorriso sgargiante. Iliana si ritrovò subito a pensare che si fosse tanto impegnata a truccarsi e vestirsi per il suo improbabile marito Caden, poiché il vestito ampio e dalle tonalità blu notte, simili al vestito deciso da Iliana, le fasciavano perfettamente la vita. Una cattiveria involontaria, che divenne una pugnalata quando entrarono all'interno della dimora, completamente diversa da come l'aveva lasciata il giorno prima. Tutti gli scatoloni erano stati eliminati, ogni potenziale pericolo era stato tolto di torno, Leilah osservava la donna come un bambino osservava i genitori alla ricerca di un complimento per aver svolto egregiamente i propri compiti. Non tardarono comunque ad arrivare, rendendo Leilah molto felice.

Poco dopo, avvenne l'incontro con Derren, il marito di Leilah. Un uomo alto, altrettanto bello e prestante – forse più di Caden, molto simile ai gusti di Iliana, la chioma riccia e castana e il sorriso fanciullesco avevano un qualcosa di nostalgico, delle tipiche cotte adolescenziali che Iliana era solita prendersi a scuola. Poi arrivarono due uragani e una nuvola scura: Mary e Lowen, due gemelli ricci e belli come il padre, dodicenni e pieni di energia e Rio, diciassette nella sua piena fase di ribellione. Aveva concesso un saluto secco ai due per poi sparire nelle sue stanze, evidentemente infastidito dall'idea di non potersi concedere ai propri interessi per obbligo dei suoi genitori. Comprensibile, pensarono entrambi, perché risposero comunque in modo garbato e con un sorriso: quello di Iliana divenne ancora più grande quando si avvicinò Oscar a salutarla, in un gesto inaspettatamente affettuoso. Le mani verso l'alto incitavano la donna a prenderlo in braccio, e così fu, poi le labbra di Oscar si posarono sulla guancia di Iliana in un bacio estremamente bavoso ma comunque ricco di affetto.

«Grazie, Ili», l'intelligenza del bambino era sorprendente, non poté fare a meno di sbattere le ciglia, poiché le sussurrò qualcosa all'orecchio che di certo non si sarebbe aspettata di sentire da un bambino, alla quale annuì. Grazie per esserti presa cura di mia mamma.

«Allora, andiamo in soggiorno? Vi posso offrire qualcosa da bere? Visto che stasera c'è freschetto, volevamo mangiare in giardino, se vi piace l'idea», il gruppetto si spostò dall'ingresso seguendo le direttive della padrona di casa, tra chiacchiericci leggeri, momenti di aneddotti di casa Derren e le strambe ma divertenti domande di Oscar, Iliana provò una strana sensazione. Era come se stesse vivendo in due bolle diverse: la prima che si era creata scappando a Regina, senza avvisare nessuno, l'altra la relazione ambigua che aveva con Caden. Non sapeva niente dell'uomo, niente di importante, nemmeno che lavoro facesse: se Oscar non l'avesse chiesto, probabilmente non lo avrebbe mai saputo.

«Sono un commercialista», ribatté infatti l'uomo, ma la reazione stupita di Iliana non la notò nessuno, per fortuna. «E come vi siete conosciuti, tu e Iliana? Chi è stato a fare la proposta a chi?».

Cos'era quella sensazione? Come se qualcosa si fosse frantumato dentro di sé. No, era diverso... era scoppiata la prima bolla. Aveva finalmente compreso cosa stesse facendo, come stesse prendendo in giro Caden. Definirsi la peggiore delle pezzenti era un eufemismo.

«Io», risposero entrambi all'unisono. Caden sembrava stupito dalla risposta pronta di Iliana, l'altra terrorizzata all'idea che potessero scoprire le sue bugie. Ma Jason per fortuna si mise a ridere, non dando tempo a nessuno di supporre niente e Leilah lo seguì, attribuendo tutto all'amore che entrambi provavano, perché glielo si leggeva negli occhi. Caden, dolcemente, aveva passato una mano sulla schiena di Iliana prima di scoccarle un bacio sulla guancia. «È vero, la mia cara moglie è dannatamente testarda, non mi ha dato il tempo di farle la proposta che si è presentata con un anello». Effettivamente sarebbe stato un atteggiamento abbastanza da lei, quindi nonostante tutti i pensieri strani che le riempivano la mente, Caden riuscì a strapparle una risata. Mantenne una postura rilassata e partecipò attivamente alla conversazione, quando la cena fu pronta e prossima ad essere servita approfittò della confusione per andare in bagno. In quel momento ebbe una sorta di déjà-vu, quando tempo addietro s'era chiusa in bagno per chiamare la madre, in un momento di profonda crisi con se stessa. Ma quella volta non avrebbe chiamato sua madre, ma... lui.

Rispose solo dopo due squilli.
«Non ci posso credere, Joanna», la voce dell'uomo le risuonava tra le orecchie, batteva le punta delle scarpe tra di loro perché incapace di formulare una frase di senso compiuto. «È da settimane che non so dove sei, che fine hai fatto, perché sei sparita. È perché non riesci a completare quel lavoro?», domandò, con una preoccupazione così profonda da farla sentire, se possibile, ancora più in colpa. Si era aspettata insulti, minacce, grida... non era la prima volta che capitavano situazioni simili, ma si erano sempre tenuti in contatto. Ma quella volta no.

«Avevo solo bisogno di un po' di aria, J. Tornerò presto»
"Dove sei? Vuoi che venga a prenderti?" «no, non ce n'è bisogno. Domani prenderò un volo»
«un volo?»
«tornerò presto, J. Dammi un giorno»
«Joanna–».

La chiamata si interruppe.

Il peccato di CadenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora