capitolo 3

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Ecco.
Ultima data a cui sarei andata, ero un'pò dispiaciuta, ma speravo di rivederli presto.
Entro a teatro, mi siedo, aspetto, e indovinate? Dadda era lì, che mi guardava.

Finito lo spettacolo rimasi fuori dal teatro per aspettare che uscivano, finchè arrivò un bodyguard:
"Puoi venire un attimo?" Mi chiese.

"Emh, si certo..." Risposi io, abbastanza in ansia dalla confusione.
Mi portò in backstage.

"Daniel" Esclamò il bodyguard facendo segno a Dadda di venire.

"Scusa se ti ho fatta venire qui" Disse Dadda.

"Ma di che" Sorrisi guardandolo incantata.

"Ti vedo da un'pò di date, e... volevo conoscerti" Mi disse sorridendo.

"M-ma davvero?" Domandai io confusa.
Non capivo, ero ancora più confusa, in che senso Dadda voleva conoscermi?

Faccio una foto con Awed e Richi, poi mi fiondo subito verso Dadda, con quel suo sguardo profondo che mi faceva innamorare sempre di più.

"Usciamo un attimo?" Mi chiese con un cenno di sorriso guardandomi negli occhi.

"Si certo" Risposi con la voce che quasi tremava dall'emozione.

Andiamo fuori, e cerchiamo di non farci vedere da nessuno, anche se subito arrivarono dei fan.

Guardo Dadda, che mentre si faceva le foto con i fan, si girava verso di me a guardarmi, io continuavo ad ammirare la sua bellezza mentre pensavo a quanto cazzo era bello.

Finite le foto con i fan, si avvicina a me:
"Che ne dici se andiamo a casa mia? Forse sto esagerando, ma voglio conoscerti veramente."

"Certo va benissimo" Risposi sorridendo.
Prende il telefono e chiama Richi e Simo per dirglielo.

"Victoria rimorchi?" Mi urlarono le mie amiche da lontano facendomi delle foto mentre Dadda mi guardava.

"Shh" Sussurrai ridacchiando.

Salgo sulla sua macchina e iniziamo a parlare.

Un oretta dopo, quasi arrivati, mentre parlavamo mi mise una mano sulla coscia.

Le farfalle nello stomaco. Non sapevo che dire, che fare... ma cazzo, perchè ha scelto proprio me?

"Ti chiami Victoria giusto?" Mi chiese sorridendo mentre continuava a guardare la strada.

"Si, esatto" Rispondo con la voce tremolante.
Non sapevo cosa dire, mi ero persa nei suoi occhi, cazzo quanto è bello.

Arrivati a casa sua, mi chiede se volevo qualcosa da bere.
Mi guardo intorno, distraendomi dalle sue parole.

"Come?" Lo guardai arrossendo.

"Vuoi qualcosa da bere piccola?" Ripete lui.
Piccola? Cosa? Credo di star diventando pazza, forse me lo sono sognata.

"Un bicchiere d'acqua va bene grazie" Gli sorrido.

Mi siedo sul divano e lo guardo mentre lui si prepara un caffè.

"Tieni" Mi porge il bicchiere d'acqua.

"Grazie" Gli sorrido e si siede vicino a me.

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Spazio autore:

Forse tra i due era solo destino, beh chissà? Si sono incontrati all'improvviso ma sembrano fatti l'uno per l'altra.

Un amor de manicomio | Daniel D'addettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora