capitolo 20

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Il giorno dopo mi svegliai sopra di lui, gli accarezzai i capelli poi guardai l'orologio, e mi cambiai frettolosamente per il lavoro.

Appena uscita di casa, mi trovai davanti ai miei occhi Carola, che camminava nella direzione opposta.

"Non è finita qui stronzetta" Disse lei ridendo.

Mi voltai.

"E come dovrebbe finire? Te in coma?" Chiesi, rispondendole in modo deciso ma pur sempre freddo.

"Pensi che abbia paura di te?" Mi domandò ridendo.

Sorrisi.

"Forse vuoi vedere la vera me" Dissi.

"Sei solo una stronza Victoria." Diventò ad un tratto seria.

"Almeno io Daniel lo amo davvero" Dissi mentre mi accendevo una sigaretta.

"Quindi pensi che io l'abbia solo usato?" Chiese lei ridendo.

"Non lo penso, è ciò che è vero." Risposi.

"Zitta stronzetta" Disse prima di andarsene.

"Sparisci dalla mia vista troia" Risposi e me ne andai.

Arrivata al lavoro, mi trovai davanti all'ufficio Simo.

"Ciao Victoria" Disse sorridendo.

"Non è giornata Simone" Risposi senza guardarlo.

"Sicura che sia tutto risolto tra di noi? Al 100%?" Mi domandò.

"Simo, sei il mio migliore amico, ciò che hai fatto ormai è stato fatto, ma non mi importa, hai sbagliato e hai capito il tuo sbaglio" Dissi cercando di sedermi alla scrivania.

"Sono felice che tu pensi questo di me" Rispose sorridendo.

"Ci vediamo Simo" Sorrisi e lo abbracciai.

"A presto Vicky" Ricambiò l'abbraccio e sen'e andò.

Continuavo a non capire, quello che avevo fatto a Carola era giusto o no? Pensavo di si, cazzo davvero me la sono presa con la ragazza con cui Daniel si frequentava 3 giorni fa?

La mia gelosia mi sta dando alla testa. Ma davvero sono così tanto possessiva? Forse a Daniel da fastidio, o forse per lui sono un peso... Ma cazzo.

Toccami l'uomo che amo e sei morta stronza.

Le paranoie mi davano alla testa, ma la giornata passò in fretta e finì di lavorare.

"Ciao Picc" Trovai Daniel fuori dal mio ufficio con un mazzo di rose in mano.

"Amore mio" Sorrisi e lo baciai, sentendo il profumo delle rose.

"Com'è andata?" Chiese prendendomi la mano.

"Uh, stancante... Ah e ho visto Carola, non so come mi sono trattenuta dal non picchiarla" Dissi ridendo.

"Lasciala perdere, è una stronza che mi usava, l'ho capito troppo tardi" Rispose guardandomi.

"Lo hai capito perchè mi ami." Dissi interrompendolo.

"Cazzo si, ti amo." Rispose prendendomi in braccio.

Lo guardai negli occhi.

"E anche tanto" Continuò accarezzandomi il viso.

"Ma ora che farai con quella?" Chiesi.

"Era solo per dimenticarti, lo sai." Rispose.

"Si ma io mi frequentavo con un ragazzo..." Dissi quasi tremando.

"Ci penso io a lui piccola" Disse guardandomi sorridendo.

Daniel uscì di casa per fare delle commissioni e intanto io rimasi a casa sua a preparare il pranzo.

Passò un oretta, iniziò a pioevere e mi stavo iniziando a preoccupare, finchè quando stavo per chiamarlo arrivò a casa con la faccia rossa.

"Amore? Cazzo è successo?" Gli chiesi guardandolo.

"Quel bastardo" Mi guardò negli occhi.

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Spazio autore:

Scusate se non ho scritto durante questi giorni ma sono stata molto impegnata, domani pubblicherò il prossimo capitolo, vi lascio un'pò di suspense...

Un amor de manicomio | Daniel D'addettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora