Capitolo 19.

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Furiosa per il comportamento di mia madre, vado in camera senza cenare.

Anche lei é stata adolescente e puó capire benissimo la mia situazione, no?

Scommetto che anche lei, da giovane, diceva menzogne alla nonna e usciva sempre con i suoi amici.

E allora perché io non posso?

Ho anch'io il diritto di vivere le mie esperienze da adolescente.

«Cosa potrei fare?» chiedo a Matteo, dopo avergli spiegato la situazione.

Lui, dall'altro capo del telefono, inizia a mormorare qualcosa.

«Ci sono! É una cosa che ho fatto io una volta, quando volevo andare ad un'esclusiva festa in discoteca a Torino. Mio padre me lo aveva severamente vietato, ma io sono uscito di nascosto quando lui é andato a dormire! Sono tornato alle quattro della mattina, un'ora prima che lui si svegliasse e non si é accorto di nulla. Penso che sia ancora all'oscuro di tutta questa storia.» spiega Matt.

«É un'idea geniale! Potrei prendere le chiavi di casa e verso le undici uscire... La festa inizierà per quell'ora, perció saró in perfetto orario.»

«Dajee! Se vuoi posso aspettarti fuori il cancello di casa tua, cosi almeno non sarai sola per strada.»

«Sei il mio protettore?» chiedo ridendo.
«Si. Staró sempre al tuo fianco e ti proteggeró da ogni male.» risponde lui.

Sorrido.

Che belle parole.

Mi sento cosi fortunata ad aver trovato un migliore amico come lui.

"Okay, lo amo. E si, sono gelosa.
E anche tanto.
E non dovrei, insomma, non ho nessun diritto di essere gelosa.
Ma lo sono, ma siamo solo migliori amici e va bene così.
E allora dimmi perché, perché parlare al telefono con te per ore mi fa sentire meglio, dimmi perché il tuo giudizio per me conta, dimmi perché mi piace il tuo sorriso, dimmi perché ogni volta che mi dici qualcosa di carino io sono felice.
Perché?
Perché sono gelosa quando mi parli di una delle tue nuove ragazze?
Perché a volte spero di poter essere io una di quelle ragazze?
Ma noi siamo solo amici.
Solo amici, è normale, no?
Migliori amici.
Forse ho solo paura di perderti.
O forse ho solo paura di amarti."

•••
Il giorno della festa é arrivato.

La mattina, finita la scuola, torno a casa e dopo aver pranzato inizio ad aggiustare la valigia per il giorno dopo.

«Il kimono c'é, il pigiama c'é, la tuta c'é, i jeans e le magliette ci sono, lo spazzolino c'é, la spazzola c'é, il deodorante c'é, i trucchi ci sono...» inizio ad elencare io controllando tutto.

Nemmeno chi deve trasferirsi in un'altra città ha una valigia cosi grande!

«Perfetto, la valigia é pronta!» esclamo soddisfatta chiudendo il bagaglio e iniziando a studiare...

Da: [Matt]
Sei pronta per stasera? Hai pianificato tutto?

A: [Matt]
Prontissima! Alle undici fatti trovare qua cosi andiamo insieme...

Continuo a studiare fino a tardi.

Oggi non c'é nemmeno l'allenamento perché il maestro ha voluto che noi ragazzi delle gare ci riposassimo un po' prima di partire.

Alle otto sono costretta a cenare, anche se alla festa ci sarà sicuramente cibo in quantità.

Alle dieci mia madre va a dormire, ma prima passa in camera mia a darmi la buonanotte.

«Io vado a letto, va a dormire anche tu che domani devi alzarti presto per partire.»
«Okay.» rispondo fredda.
«Cosa c'é che non va?» chiede lei.
«C'é che stasera tutti i miei amici sono alla festa, mentre io sono qua a casa da sola... Ma non fa niente, davvero. Vado a dormire che é meglio.»

Che attrice fenomenale che sono!

«Non essere arrabbiata, sai quante altre feste organizzeranno! E poi, devi riposare, altrimenti domani sarai troppo stanca.» dice mia madre.

La conversazione finisce e io faccio finta di iniziare a mettere il pigiama mentre lei si dirige in camera sua...

Appena ho campo libero, indosso ció che avevo deciso con Cristiana: un vestito nero lungo fino alle ginocchia e delle scarpe con il tacco.

Non ho mai usato scarpe del genere, sono piú un tipo da Vans o Converse, i tacchi non li sopporto minimamente... Ma se voglio essere piú carina, devo fare dei sacrifici.
Lascio i capelli sciolti sulle spalle e mi trucco.

Sono le undici in punto e sono in perfetto orario... Mio padre si trova ancora in cucina, seduto al tavolo a lavorare al suo computer, perció posso uscire dalla porta senza che lui mi veda...

#myspace
Ho appena finito di vedere un film horror con i miei amici e ho paura. Sono una fifonaaa.
Vi lascio subito perché devo sistemare tutto prima che arrivi mia madre, perció alla prossimaa❤
Ah! Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e ricordate di lasciare una stellina o un commentino o tutte e due:')

Madness||Matteo Tiberia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora