Capitolo 38.

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"Il tempo cicatrizza le ferite."
Forse é vero, perché in quest'ultimo periodo mi sento meglio. Sarà l'aria natalizia a farmi sorridere quasi sempre? Oppure le continue trasferte che stiamo facendo con l'Accademia? O probabilmente l'arrivo dei miei cugini qui a Roma?
Oh, ma che importa! La cosa importante é che io stia meglio.
Ma nonostante tutto continuo ad andare alla stazione, anche se inizio a rilassarmi un po' di piú.
La speranza é l'ultima a morire.

Mancano cinque giorni alla Vigilia di Natale e le scuole sono chiuse per le vacanze natalizie.
«Non ne potevo piú di tutte quelle interrogazioni con la professoressa di storia!» esclama Cris, giocherellando con il cucchiaino della sua tazza.
«Perché dei compiti di matematica e latino?» ribatto zuccherando il mio cappuccino.

Se c'é una cosa che amo durante l'inverno é proprio bere bevande calde in compagnia degli amici.

«Uh, fra un po' devo andare.» dico, guardando l'orologio appeso al grande muro del bar vicino casa mia.
«Alla stazione?» mi chiede Cris alzando un sopracciglio.
Annuisco e finisco di bere il mio caffélatte.
Ormai Cristiana non ribatte piú ció che dico. Sa perfettamente che niente al mondo mi farà cambiare idea.
Le schiocco un bacio sulla guancia, indosso il mio piumino ed esco fuori dal locale, dove una ventata d'aria fredda arriva fin dentro le mie ossa.
Rabbrividisco e sospirando inizio ad incamminarmi verso la stazione, che fortunatamente non dista tantissimo.

Mi siedo alla solita panchina di fronte ai binari e inizio a controllare i social.
Su Instagram vado a controllare il profilo di Matteo (mi prenderete per pazza, probabilmente) e l'occhio mi ricade sull'ultima foto pubblicata: lui e Beatrice sulla Torre Eiffel.

Vaffanculo.

Sbuffando chiudo immediatamente il cellulare e inizio a guardarmi intorno.
A pochi passi da me si trova una ragazza piú grande di me di qualche anno, con dei capelli biondi e lunghi e lo sguardo rivolto verso il vuoto.
Mi avvicino a lei e la guardo.
«Perché mi fissi?» mi chiede improvvisamente, prendendomi alla sprovvista.
Ha una voce molto bassa e con un filo di tristezza.
«Ehm, scusami io.. Io mi chiamo Greta.» sorrido porgendole la mano.
Lei la stringe con aria confusa «Alice.»
«Chi stai aspettando?» le chiedo indicando i binari.
Alice non risponde e abbassa la testa, come se avessi appena toccato un tasto sensibile.
Probabilmente é cosí.
«Il mio ragazzo.» risponde in un flebile sussurro.
Che coincidenza.
«Allora siamo in due.» sospiro.
«Dov'é il tuo ragazzo?» mi chiede guardandomi negli occhi.
«In realtà non é il mio ragazzo, cioé, é il mio migliore amico, ma sia io che lui siamo innamorati dell'altro, solo che lui é partito in Francia per andare dalla sua ex che si é trasferita a Parigi per studiare, ma lui non é innamorato piú di lui, o almeno credo.» spiego tutto d'un fiato, procurandomi uno sguardo confuso e sorpreso da parte della bionda.
«Sembra una specie di telenovela.» ride lei, tornando a fissare il vuoto.
«Una telenovela che preferirei non vedere.» sussurro scuotendo la testa.
«E lui torna oggi?» mi chiede la ragazza, riferendosi a Matteo.
«Veramente no. Io vengo qui tutti i giorni sperando che lui scenda dal treno, ma non é mai successo.» alzo le spalle.
«Se girassi un film sulla tua vita potresti vincere un Oscar!» ride ancora Alice.
Sorrido a quell'esclamazione e torno seria «E tu, invece?»
«Lui si é arrabbiato con me ed é tornato a casa sua, a Genova. Era arrivato qua a Roma solo per stare con me, ma io l'ho trattato male.
Mi sento una stupida.» mi spiega lei, cercando di non piangere.
«Se vuoi sfogarti, sfogati.» le consiglio.
Lei inizia a piangere, mentre io cerco di trattenere.
«Perché l'amore fa cosí schifo? Perché é tutto cosí complicato?» dice Alice.
«Non é l'amore a fare schifo. Siamo noi uomini che non sappiamo valorizzarlo.» rispondo.
«Odio l'idea che qualche altra ragazza possa averlo.» sospira Alice.
«Io sono sempre stata gelosa di Matteo. Ma lui non é mai stato mio.
Come si fa ad essere gelosi di qualcosa che nemmeno ci appartiene?» ribatto.
«E che mi dici di tutte quelle ragazze che lo hanno abbracciato? Loro hanno tenuto tra le braccia la mia intera vita.»
«Non so perché, ma sembra molto Tumblr tutto ció.» cerco di smorzare la tensione, cosa in cui fallisco.

Ad un tratto, un treno si ferma di fronte a noi e noto gli occhi azzurri di Alice illuminarsi.
Si alza dalla panca e rimane immobile quando vede arrivare un ragazzo.
Moro e occhi chiari, un bel ragazzo.

Matteo é meglio, peró.

«Alice!» esclama lui abbracciandola.
«Mi sei mancato tanto, scusami per tutto io..» inizia lei.
«É passato. Adesso sono qui e non ti lascio piú.» sorride lui dandole un bacio.
Prima che se ne vada, Alice mi si avvicina.
«Non perdere le speranze, andrà tutto per il meglio.» mi sussurra.
«Lo spero..» sospiro io.
«Sei davvero forte, Greta. Sei una guerriera e nemmeno te ne accorgi. Vedrai che passerà tutto e potrai di nuovo stare con lui.» dice lei prima di andarsene mano nella mano con il suo ragazzo.

Almeno per qualcuno il lieto fine é arrivato.
Ma quando arriva il mio turno?

#myspace
Cos'é questo capitolo non lo so. Okay, probabilmente é il piú brutto che io abbia mai scritto, ma é stato necessario scrivere questa parte.
Vi avviso che la storia sta giungendo al termine e che mancano pochissimi capitoli al finale. Nel frattempo, godetevi questo capitolo e alla prossimaaa❤

Madness||Matteo Tiberia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora