Capitolo 23.

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«Buonasera e benvenuti all'Hotel Nuit Étoilée.» sorride un ragazzo, dietro la scrivania della reception.

«Buonasera, abbiamo una prenotazione a nome dell'Accademia Karate di Roma.» risponde il maestro, mostrando la sua carta d'identità.

«Uhm.. mi faccia controllare... Ah, si! Le camera sono la 126 e la 127, una doppia e una matrimoniale.» spiega il ragazzo.

«Come scusi? Deve esserci un errore. Perché c'é una camera matrimoniale?» chiedo io.

"Avevamo deciso una camera tripla per i ragazzi e una singola per me." penso mentalmente.

«Siccome io abito a pochi passi da qui» inizia a dire Pietro «Sono venuto ad informarmi meglio sulle prenotazioni e ho scoperto che se prenotavo entro la settimana scorsa una camera matrimoniale e una doppia, c'era lo sconto del 30% sull'intero conto.»

«E quindi due di noi dovrebbero dormire nella camera matrimoniale?» chiede Enzo.

Il maestro e il figlio annuiscono.

«Io prendo la stanza doppia, non ho intenzione di dormire in un letto matrimoniale!» esclama Lorenzo, prendendo la chiave della camera doppia.
«Io prendo quella matrimoniale. Scegliete voi chi deve venire, io nel frattempo salgo su in camera.» sbuffo prendendo la mia chiave e dirigendomi con la mia valigia verso gli ascensori.

Lorenzo mi segue, mentre il maestro e Pietro si dirigono verso casa di quest'ultimo, lasciando soli Matteo e Enzo a decidere la camera da prendere.

Mi giro verso di loro un'ultima volta prima di salire in camera, notando uno sguardo malizioso da parte di entrambi.

"Pff, maschi." sospiro levando con la mano una mosca immaginaria.

Entro in camera e mi guardo intorno.
Le pareti sono di un colore simile al rosa, il letto matrimoniale é sistemato di fronte ad una scrivania di legno, dove si trova anche un piccolo televisore con il digitale.
A destra si trova la porta del bagno, mentre verso sinistra si trova un armadio e uno specchio.

«Carina..» sospiro poggiando la mia valigia per terra e iniziando a sistemare i vestiti nell'armadio.

Apro la finestra e mi affaccio sul balcone, ammirando la bellissima visuale.

Una distesa di verde si trova di fronte ai miei occhi ed é bellissimo.

Posso vedere i bambini dondolarsi sull'altalena e schiamazzare mentre giocano a nascondino.

Come sarebbe bello poter tornare a essere bambini.

Poter correre all'aria aperta, poter andare in bicicletta, saltare con una corda e giocare alla lotta, oppure fare finta di essere delle dame e prendere il thé delle cinque, cosa che facevo io all'età di sei anni.

Niente preoccupazioni, niente delusioni o tristezze, solo giochi e divertimento.

Ma purtroppo si cresce, la fase del gioco svanisce e iniziano i primi problemi, le prime delusioni amorose - e io sono una vera esperta in questo campo, eh -....

Sento bussare alla porta e rientro dentro per vedere chi é, distogliendo quei pensieri abbastanza strani che stavano occupando la mia mente.

«Sono il tuo compagno di stanza.» dice Matt, sorridendo.
«Bene.» dico io, senza lasciar trasparire nessuna emozione.
«Perché sei cosi fredda con me?» chiede Matteo, chiudendo la porta e iniziando a rovistare nella sua valigia.
«Non sono fredda, sono solo stanca per il viaggio.» rispondo, mentendo.

Bé, non del tutto. Sono molto stanca a causa del viaggio, ma questo non c'entra niente col mio comportamento nei suoi confronti.

«Sicura?» continua lui.

Annuisco.

«Se ti ho fatto qualcosa di male dimmelo, sai che puoi dirmi qualsiasi cosa, no?» sorride lui, poggiando la sua mano sulla mia spalla.
«Si, lo so.» sorrido io, uscendo di nuovo sul balcone.

«Ehi Gré!» sento urlare. Mi volto verso la mia sinistra e mi ritrovo di fronte ad Enzo e Lorenzo.
«Com'é la camera matrimoniale?» mi chiedono, dall'altro lato del balcone.
«Non é male. E la vostra com'é?»
«Fortissima! C'é una vasca da bagno enorme!» esclamano loro.
«Peccato che non avrete il tempo di fare conquiste, no?» rispondo ridendo.
«Purtroppo é vero...» sospira Lorenzo sinceramente divertito.
«Fra dieci minuti andiamo a fare un giro per Milano, voi venite, vero?» mi chiede Enzo.
«Certo! Il tempo di sistemarci e siamo sotto.» dico, rientrando in camera per la seconda volta.

Milano é una città pazzesca! Piena di parchi, monumenti, negozi, locali e attrazioni...
«Vorrei tanto sapere se qui si trova uno Skate Park...» sospira Matteo.
«Aspetta un attimo...» dico io, accendendo il display del cellulare e controllando su Google Maps.
«Si trova a qualche isolato da qui, in pieno centro città.»
«Voglio andarci!» esclama il ragazzo, saltellando come quando un bambino ha appena ricevuto delle caramelle.
«Sentite, se voi volete andare va bene, ma io non verró con voi. Preferisco andare alla ricerca di belle milanesi.» sorride maliziosamente Lorenzo.
«Se c'é da andare in cerca di ragazze, io sono con te fratello!» ride Enzo, dando un cinque al rosso.
«Allora ci rivediamo in albergo tra un paio d'ore.» dice Matteo, iniziando a dirigersi verso la direzione segnata sul mio cellulare. Cammino al suo fianco.

«Faró solo qualche skateata e poi andremo a mangiare insieme agli altri, non ci metteremo molto.» mi rassicura lui.
«Ehm.. Si, non preoccuparti.» rispondo io, abbastanza distratta.

Inizio ad ammirare le mie scarpe da ginnastica, che sono diventate improvvisamente interessanti.
Cosí, presa dai miei pensieri, non mi accorgo nemmeno della domanda fatta da Matteo...

#myspace
No, okay, questa storia sta degenerando completamente, ma ho già in mente tutte le idee per i prossimi capitoli e non vedo l'ora di pubblicarli! *-*
Spero che stiate passando una buona settimana, io adesso vado a mangiare un gelato perché, bé, amo i gelati, quindi devo mangiarli e.. Basta, sto parlando troppo! ✖✋
Ci vediamo al prossimo capitolooo❤

Madness||Matteo Tiberia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora