Capitolo 34.

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Inizio a piangere, pensando che fra meno di qualche ora Matteo salirà su un treno e io non lo rivedró mai piú...
Stringo la lettera tra le mani mentre lacrime amare continuano a rigare il mio volto e la luna riflette la sua luce sul mare, che nel frattempo ha iniziato ad agitarsi.

Alle otto della mattina ognuno di noi si dirige verso casa propria.
Ci siamo dati appuntamento alle nove alla stazione, per salutare Matteo, che ha il treno alle nove e un quarto.

Tornata a casa prendo immediatamente carta e penna.
Devo riuscire a dire tutto a Matt prima che lui parta.
Inizio a pensare a cosa possa scrivere su questa mia lettera, mettendo ordine tra i miei pensieri confusi.
Dopo qualche breve esitazione, le parole iniziano a sgorgarmi fuori come un fiume in piena.
Appena finisco di scrivere, chiudo la lettera in una busta e scrivo a grandi caratteri "LA TUA FELICITÀ VALE PIÚ DI OGNI ALTRA COSA. TI VOGLIO BENE, MATT."
Proprio in quel momento, mia madre mi richiama dal piano di sotto.
Scendo velocemente le scale e Matteo si trova sulla porta, con lo skate sotto il braccio e una grande valigia.
«Matt...» sussurro.
«Ehi.» sorride lui.

Questa sarà l'ultima volta che sentiró questo suo saluto.

«Non dovevamo incontrarci alla stazione?» chiedo confusa.
«Veramente ho pensato di passarti a prendere e andare insieme. E poi volevo darti questo.» sorride lui, porgendomi il suo skate.
«MA TU SEI MATTO! Il tuo skate é troppo importante, non posso accettarlo!» rifiuto io, riconsegnando il suo regalo.
«Per favore, tienilo tu. Lí in Francia non potró skateare, anche perché a Beatrice dà molto fastidio il fatto che io esca sempre con il mio skate.» mi dice porgendomelo nuovamente.
«E tu le permetti ció?» faccio una smorfia.
«Bé, almeno cosi il mio skate lo terrai tu. E io potró comunque comprarne uno nuovo.» risponde.
Accetto il regalo e lo abbraccio.
«Adesso andiamo, altrimenti faremo tardi.» mi dice prendendomi per mano e uscendo di casa.
Ci dirigiamo verso la stazione.

Da adesso é il luogo che odio piú al mondo.

«Buon viaggio amico!» esclama Enzo dando una pacca sulla spalla a Matt.
«Mi raccomando, se conosci qualche francesina carina ricordati di darle il mio numero, eh.» ride Lorenzo abbracciando il ragazzo. Matt ride con lui provocandomi un numero infinito di farfalle nello stomaco.

La sua risata.

Sento le lacrime agli occhi ma le ricaccio indietro.

«Buon viaggio Matteo. Anche se penso che non sia stata una scelta giusta quella di partire, ti auguro tutta la felicità di questo mondo!» esclama Cris avvicinandosi a Matteo e abbracciandolo.
Mi avvicino a lui a passo lento.
Lorenzo, Enzo e Cristiana decidono di lasciarci da soli, allontanandosi di qualche metro.

«Vorrei poter tornare indietro nel tempo, credimi.» dico io.
«Io non posso dirti che non sia felice di partire, perché lo sono, altrimenti non avrei mai fatto questa scelta. Ma questa felicità si interrompe non appena la mia mente pensa a te.» dice con gli occhi lucidi, velati da un filo di tristezza.
«Quando sarai sul treno, leggi questa.» gli porgo la mia lettera.
Senza farmi domande, mi mi abbraccia forte.
Sento il suo profumo, quello che a me piace tanto. Quello che fra pochi minuti non sentiró piú.
Lo vedo sorridere non appena si stacca dall'abbraccio.
Quel suo sorriso che fa sorridere anche me. Ma non in questo momento.
Adesso l'unica cosa che posso fare é piangere. E cosí faccio, facendo scendere brutte lacrime.

Il treno arriva ed é il momento.
Quel momento tanto temuto é giunto.

«Se ridi il mondo ride con te, se piangi piangi da sola.»
Con queste parole é salito sul treno. Il mio migliore amico sta partendo, e solo per merito mio. O forse colpa mia, bho, non so.
É strano come tutte le cose alla fine prendano un verso sbagliato.
E noi ce la prendiamo con il mondo, ma é solo colpa nostra.
L'Universo ha sempre un piano, ma in questi piani perfetti entriamo in gioco noi umani e le scelte che facciamo. E roviniamo tutto.
C'é chi dice di seguire la testa, chi dice di seguire il cuore.
E io ho scelto la prima opzione. Ma forse ho sbagliato. Anzi, senza forse. Ho sbagliato alla grande perché avrei dovuto utilizzare il mio cuore e tenere il mio migliore amico qui accanto me. Perché lui adesso non sarebbe su quel cazzo di treno, ma sarebbe qua con me, magari stesi sul divano con i pop corn in mano a vedere video divertenti su YouTube.
Ma lui non c'é.
E io questo non me lo perdoneró mai.

Rimango ferma a guardare il treno che pian piano si allontana da me.
Una volta scomparso dalla mia vista, mi accascio a terra, circondata dai miei migliori amici.
«Che ne dici di andare al mare? Almeno ti distrai un po'...» dice Enzo.
«No, voglio tornare a casa a riposare. Stanotte non ho chiuso occhio.» rispondo alzandomi da terra.

Non so cosa sia successo durante il viaggio di Matteo, mentre il treno sfrecciava ad una velocità incredibile. "Chissà se ha letto la mia lettera..." penso mentre mi distendo sul letto e chiudo gli occhi, nella speranza di poter riposare un po'...

#myspace
Sono tornata, gente! ✋
Fra due giorni partiró, me ne vado in montagna, al fresco, aaah. *-*
Peró non preoccupatevi, aggiorneró la storia di volta in volta, sperando che ci sia la linea di internet.
Nel prossimo capitolo tenetevi pronte, ci sarà la lettera scritta da Greta per Matteo. ❤
Bene, detto questo, vado a mangiare qualche biscotto al cioccolato e ci vediamo alla prossimaaa❤

Madness||Matteo Tiberia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora