Capitolo 2

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NOTE: Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori di battitura o tempi verbali errati, è una ff molto complicata, e i capitolo sono lunghissimi. Ogni giorno rileggo una sezione per cercare eventuali errori che possono essere sfuggiti :)
Se intanto la storia vi sta piacendo lasciate stelline e commenti! Grazie :)

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LUNEDI' 7 LUGLIO, 2003

Atterrarono uno sopra all'altro, Hermione si allontanò da lui mentre lui le lasciava il braccio.

"Per le tette di Merlino, amore, sei fortunata che non ci siamo spezzati con te che mi combattevi in quel modo. Non c'è di che, comunque." Malfoy lanciò un'occhiata di disgusto ai polsini, come se le sue zampe sudicie avessero stropicciato le sue maniche su misura. (Lo avevano fatto.)

Hermione si alzò in un istante, saltandogli in faccia. "Non c'è di che? E di cosa esattamente dovrei ringraziarti? Non hai nemmeno provato a tirarci fuori da questa farsa di un matrimonio e ora non riesci nemmeno a smaterializzarmi contro un muro per porre fine alle mie sofferenze".

"Vuoi che ti metta contro un muro?" ringhiò Malfoy, facendosi in avanti, mandando Hermione all'indietro...contro, si, un muro. Erano sul marciapiede di fronte all'appartamento di Hermione, con la schiena appoggiata al muro del giardino anteriore. Lui si chinò in avanti, gli avambracci contro i mattoni ai lati della testa di lei, il corpo scrupolosamente a pochi centimetri da quello di lei.

Hermione poteva sentire le protezioni accoglierla in casa, avvertendola della presenza di un estraneo abbastanza vicino da poter irrompere—si, ne era consapevole. Il petto e la schiena le formicolavano—come se stesse accadendo qualcosa di buono e come se qualcosa di molto brutto fosse inevitabile. Agrumi. Chiodi di garofano. La rabbia gli rotolava addosso a ondate.

"Ecco. Puoi ringraziarmi per aver preso la direzione. Puoi ringraziarmi per averti tirata fuori da lì. Puoi ringraziarmi per averti fatto sembrare così brava in confronto. Tutti pensano che tu sia così brava adesso, non è vero?".

Hermione sogghignò. Odiava che la chiamassero brava. La gente lo diceva solo quando stava per insultarla o manipolarla e poi si aspettava che lei se lo bevesse. Essere una brava ragazza era sempre seguito da qualcosa che decisamente non le faceva bene. Un esempio su tutti: il mago che la stava aggredendo.

"Non durerà, lo sai." Lui sorrise, ma non c'era nessun umorismo in quel sorriso.

Prima che Hermione potesse chiedere cosa significasse, si spinse contro il muro, allontanandosi. "Bene. Aggiungimi alle protezioni, amore. O non farlo. Decidi tu. Tornerò tra un paio di ore. Devo dire a mia madre che sono sposato".

Sembrava che stesse per dire qualcosa di più, poi si fermò. Si girò sui tacchi e, con uno schiocco di fumo nero, sparì.

Hermione ripensò a Malfoy che chiedeva a Ron se gli avesse rubato la ragazza. Si chiese se si stesse frequentando con qualcuno, se ci fosse un fidanzamento purosangue dall'infanzia—Pansy?—che ora avrebbe dovuto rompere. Era strano pensare a Malfoy che corteggiava in quel modo. Una sfortunata serie di scopate con il ragazzo furetto, certo. Aveva sentito le voci a scuola. Ma Malfoy...teneva a qualcuno? A qualcuno importava di lui? Hermione si allontanò dal muro con un brivido. No, sicuramente no.

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IL MINISTRO DA' RAGAZZA D'ORO A MANGIAMORTE: Hermione Granger sposa a forza il criminale di guerra Draco Malfoy in un atto di riconciliazione shock!

L'edizione speciale del Profeta fu quasi istantanea. Hermione si disse che non le importava, ma dopo che Ginny entrò nel suo appartamento tramite Metropolvere con una copia in mano, si ritrovò a scrutarla, con un Grattastinchi sibilante stretto al petto e Ginny in bilico su di lei.

Bloody, Slutty, and Pathetic | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora