Capitolo 4

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MERCOLEDI' 16 LUGLIO, 2003

Draco non sapeva come facesse il demone dalla faccia piatta a oltrepassare le sue protezioni. Le sue stanze erano pesantemente protette e gli incantesimi veniva spesso rinforzati. Continuava a svegliarsi con la maledetta palla di peli di Kneazle sul cuscino, che lo guardava. Si era svegliato boccheggiando nel cuore della notte—la teneva ferma, incidendole il nome sul braccio, e poi il lampadario gli era caduto addosso, con i vetri rotti che gli schizzavano negli occhi, nella gola—con quella cosa che gli dormiva in faccia.

Draco considerò l'idea di uccidere il mostro. Sua moglie si sarebbe arrabbiata con lui. Lo aveva aggredito per molto meno. (Mhhhh, si, lo aveva fatto.) Ad ogni modo, al momento lo stava ignorando. Usava la Metropolvere da e per il Ministero direttamente dal suo salotto. Nella settimana in cui lo stava evitando, lavorava sempre più a lungo e sembrava consumare i pasti nel suo ufficio al Ministero. Lui passava le serate a preparare pozioni in laboratorio. Avrebbe preferito che lei lo attaccasse.

(Le sue stanze non avevano protezioni contro di lei. Avrebbe potuto intrufolarsi nella sua camera da letto in qualsiasi momento. Sarebbe potuta entrare di notte e puntargli la bacchetta alla gola. Avrebbe potuto arrampicarsi sul suo letto e infilare un coltello tra le sue costole. Si sarebbe svegliato prima che ci fosse riuscita. Ma avrebbe potuto non fermarla. Gli piacerebbe scoprirlo.)

(Puoi condividere il mio letto. Draco l'aveva detto di sfuggita, come una provocazione, ma non gli era mai capitato e pensava che gli sarebbe piaciuto avere una strega nel suo letto quasi tutte le notti, tutte le notti. Una moglie che avrebbe potuto far rotolare e avvicinare, allineando la schiena contro il suo petto, accoccolandosi dietro di lei. Magari con il suo cazzo dentro di lei. Così vicino. Voleva passarle la mano sulle costole e fino alla gola, tenendola contro di sé mentre lui si divincolava su di lei, l'altro braccio intorno a lei, la mano sul clitoride, lei che sospirava e si contorceva contro di lui, la sua fica che si stringeva mentre lui si spingeva dentro di lei e le sussurrava all'orecchio).

Quindi, un punto a favore dell'uccisione della bestia, se questo poteva significare l'attenzione di sua moglie. A meno che non fosse così arrabbiata da non rivolgergli più la parola. Un punto a sfavore. Probabilmente avrebbe anche violato il contratto—dovrebbe controllare le clausole secondarie. Le sanzioni sarebbero state più severe se avesse ucciso un dipendente piuttosto che danneggiato una proprietà.

La guerra aveva dimostrato che Draco non era un assassino, ma Draco sapeva che era solo perché allora non odiava nulla. La sua rabbia era paura, il suo disgusto era paura, il suo desiderio di salvare se stesso e i suoi genitori era paura. Era una paura superficiale e immatura, una paura che cercava di salvare un passato e un futuro che erano già perduti. Anche se avesse fatto tutto ciò che Voldemort gli aveva ordinato, anche se Voldemort avesse vinto, non avrebbe mai riavuto la sua vecchia vita—ma la sua paura non aveva ancora capito questo fatto.

Ora Draco sapeva che qualsiasi cosa nella sua vita poteva cambiare in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo. Suo padre potrebbe morire in prigione. Sua madre potrebbe essere uccisa dai puristi del sangue. Il Ministero potrebbe confiscare il maniero. Shacklebolt potrebbe imporre la cancellazione del suo matrimonio e riprendersi sua moglie. Tutto, ma proprio tutto, potrebbe essergli sottratto in un istante.

Draco era cresciuto con una concezione di sé interamente contestualizzata—i suoi genitori, la sua discendenza, la sua ricchezza, la sua scuola, il posto che la sua famiglia occupava nell'ordine gerarchico delle Sacre 28. Era un piccolo filo in un arazzo, tenuto saldamente al suo posto da tutto ciò che lo circondava. Sempre, tutti—i suoi amici, i suoi professori, le ragazze che si scopava nei bagni dei prefetti, il Trio d'Oro—si riferivano a lui come all'erede dei Malfoy, i suoi tratti personali e le sue azioni erano previsti o giustificati come tali.

Bloody, Slutty, and Pathetic | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora