Prologo

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Mi risvegliai in un cottage moderno, sdraiata probabilmente su un divanetto crema, con un camino di fronte a me.

«Vedo che ti sei svegliata» Sussurrò una voce da qualche angolo della stanza.

Piano piano, una figura si fece più chiara e comparve una donna sulla settantina d'anni, leggermente bassina, con un caschetto cortissimo color grigio e crespo, occhi sul verde chiaro e un corpo snello coperto da un lungo vestito in stoffa nero con delle camomille ricamate sopra.

«Come ti chiami tesoro?» Continuò mettendosi difronte a me.

Mi alzai e mi sedetti con le gambe incrociate per mettere meglio a fuoco la zona, e sentì la nuca dolorante insieme a tutto il corpo che pulsava.

«Lei non lo sa?» Chiesi, avevo la mente confusa, non sapevo se fosse qualcuno di caro con cui stessi parlando e neanche cosa mi avesse portato qui.

«Potrei vedere il tuo tesseramento?» Continuò.

Non sapevo di cosa stesse parlando, ma annuì e lei mi prese dolcemente il polso per poi alzare la manica destra della mia maglietta nera.

Sotto la manica, vicino all'inizio della mano, vidi un tatuaggio, con una stalattite di ghiaccio e un segno che sembrava greco.

«Sei...» Fece un respiro soffocato toccandosi il petto «...una Boreale»

La guardai con uno sguardo di una bambina innocente al cospetto del proprio padre che la sgridava.

Una sensazione viscida mi pervase le vene, mentre il sangue dentro di me affluiva più che velocemente, gridandomi di fare qualcosa, scappare, difendermi. 

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