26 - Perché

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Aaron


"In ogni azione ci metto cuore,

originalità e paura"


«Aaron» sussurra una voce.

Mi fermo di scatto «Shira!»

«Shh, non urlare!» mi ammonisce.

Abbasso la testa per l'imbarazzo e faccio cenno a Cameron con la mano di venire in fretta da me.

«Che succede?» mi domanda.

«Dobbiamo andare via di qui» annuncia Rein sbucando fuori.

«Io conosco una scorciatoia» annuncia Cameron sotto i sospiri di Aria ciondolanti.

Shira lo guarda e li mostra un piccolo sorriso invisibile che alla vista Cameron sussulta e ci invita a seguirlo.


***


«Ragazzi, questo posto mi fa paura» annuncio.

Cameron ridacchia alla mia annunciazione e io tiro su una smorfia.

«Non scherzo» rispondo.

«Assolutamente, tu non scherzi mai.» entra Rein nella discussione.

«Ci ritroviamo in un bosco che non ha nulla di colorato e l'unica cosa che mi sapete dire è che sono troppo ironico?!» esclamo.

«Più che ironico, direi imbranato» ride Cameron.

«Mi fidavo di te!» rispondo.

Terminato questo dibattito acceso avanzo il passo e arrivo vicino a Cameron.

Tocco il taschino inferiore dello zaino e cerco di aprirlo, per prenderci una barretta proteica.

«Aaron, attento!» esclama d'un tratto Cameron che cerca di afferrarmi.

Il nulla più totale.

Mi rialzo e mi tocco la fronte dolorante e alzo la testa scorgendo un albero con la corteccia rovinata.

Bene Aaron, stordito, impaurito, mancano le allucinazioni.

Tremo e qualcosa mi afferra la gamba.

Urlo con tutta la voce che le mie corde vocali mi riservano da tempo e cado giù.

Batto nuovamente la testa insieme alla schiena e soffoco un gemito al buio sotto l'odore della muffa di un posto trascurato anche dalle più piccole creature.

«Iceberg, basta tirarmi calci!» dice Rein.

«Vi sembra la situazione giusta per annunciarvi dichiarazioni d'amore?» dice Cameron.

«Ragazzi?» domando difronte a delle figure scure e poco illuminate.

Qualcosa striscia per poco sul pavimento per poi alzarsi.

Mi arriva uno schiaffo in testa.

«Ma che cazzo ti è saltato in mente!» urla Rein.

«Ti ricordo che sono esperto di ciliegi, non di alberi miracolosi» rispondo saltellando sulla mia stessa figura.

Rein sbuffa ed accende un fiammifero di fuoco dalle sue dita.

Scorgo le figure di Shira che cerca di bendarsi le nocche piene di sangue, Cameron che si assicura che Aria stia bene e Rein che mi guarda arrabbiato ma allo stesso tempo divertito.

«Vediamo come uscire di qui prima di tutto»

Mi guardo intorno e prendo a camminare sotto gli occhi di tutti che mi seguono a ritmo.

Una stanza enorme ci sovrasta, sembra una chiesa ormai distrutta cui non è rimasto più nulla se non un comò ricamato con un libro sopra.

Mi  ci avvicino con Rein che prende poi il libro.

«Cos'è?» domando.

«La narrazione Boreade.» annuncia Rein girando il libro polveroso più volte tra le sue mani.

«Vai dagli altri, ci penso io» mi consiglia Rein.

Annuisco e prendo a camminare verso Shira e Cameron presi alla ricerca di un'uscita.








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