ciao a tutti, ci tengo ad avvisarvi che sarà un capitolo veramente corto questo, contiene infatti sulle 1.000 - 2.000 parole, (ma anche di meno), poco infatti, ma volevo solo far conoscere meglio il punto di questo personaggio, che anche io sottovalutavo. Niente, buona lettura💫
Aaron
"ངས་ལེགས་འགྲུབ་བྱེད་ཐུབ་བམ།"
Ci avviammo verso i boschi dei Sarami, per raggiungere il cancelletto per uscire, mi sarebbe mancato questo posto, il clima giusto, boschi fitti, aria fin troppo pulita da crederci, nessun problema, ma dovevo aiutare Rein. Volevo recuperare quell'amicizia quasi persa nel corso del tempo.
Shira era una ragazza tranquilla, anche bella, non avevo capito ancora il motivo per cui Rein non la sopportasse più di tanto, ciò che mi aveva colpito di lei era il ghiaccio al posto dei suoi occhi, le risposte taglienti che dava quando qualcuno le dicesse qualcosa che non andasse.
Mi avevano comunicato tramite dei sacrifici che la divinità Buddha Guatama, non accettasse questa missione, per il suo risultato fallimentare e per dei principi del cazzo sulla nostra religione. L'avrei dovuto dire a Rein, che qualcuno avrebbe perso la vita, ma volevo attendere il momento giusto, che forse non sarebbe mai arrivato.
Nascosi nella tasca una mappa che avevo comprato da una bottega vicino alle capanne, ma la tirai fuori per dare una controllata dove stessimo andando «Stiamo sbagliando, dovremmo andare a sinistra»
«Hanno cambiato il cancello? Io e Rein eravamo andati verso destra per entrare» disse Shira, sicura di ciò che avesse detto e fatto
«Ci sono due cancelli, uno per l'entrata e uscita con tesseramento, l'altro è adibito solo all'uscita senza tesseramento, senza controlli, in questo caso siamo tranquilli e non siamo ricercati dai soldati che ci hanno bloccato il passaggio verso i Musafar» spiegai quasi come una poesia, avvicinandomi a Shira per mostrarle la mappa e le sue indicazioni.
Lei annuì, guardando la mappa molto più ordinata di quella di Rein.
Alzai lo sguardo per vedere dove si fosse cacciato, era dietro di noi, in silenzio; indietreggiai verso di lui per fargli compagnia
«Ti piace molto» pronunciò scherzando, trovavo in lei qualcosa che mi mancava da tempo, non era una provocazione reale.
Annuì lasciandolo perplesso «è semplicemente carina, non ho detto altro» risi insieme a lui, mi mancavano questi momenti.
Avrei dovuto dirglielo, questo era il momento giusto, era previsto, qualcuno sarebbe morto.
"Allora Aaron, di cosa hai bisogno?" chiese la sensitiva
"Ho bisogno che tu chieda al Buddha come andrà una missione" non dovevo specificarlo cosa mi sarebbe aspettato, ma capì che si trattava di me.
Sparse dei fumi intorno al templio, facendo dei sacrifici con una poltiglia del cuore e cervello di un corvo adulto.
Chiuse gli occhi e respirò profondamente, mentre le mie mani si bagnavano sempre di più di sudore.
«Morirà qualcuno a te caro»
Mi accigliai
«Sai chi?»
«Oggi gli dei non hanno voglia di comunicare, ma nella tua strada, mi spiegano, che legherai con tutti, difficile capire chi.» non sapevo se stesse immaginando o meno, quella donna era conosciuta proprio per le monete che pretendeva e le truffe che faceva.
«Aaron mi stai ascoltando?»
Saltai leggermente in aria, ancora una volta questi ricordi contorti mentre parlavo con qualcuno, era Rein il caro che sarebbe morto?
«Cosa, no, cioè, non so» dissi balbettando
Rein rise porgendomi una mano sulla mia spalla che ancora tremava, ma coprì questa sensazione ridendo molto velocemente.
«Ci siete?» chiese Shira girandosi verso di noi contorcendo il suo fisico snello che aderiva a la stoffa perfettamente, annuimmo con uno sguardo colpevole.
Shira si avvicinò a noi iniziando a sincronizzare il suo passo al nostro, per andare alla stessa velocità.
«Sai dirci com'era il vostro territorio?» tagliai corto per sdrammatizzare l'aria, ma ciò non migliorò nulla, se non far distogliere lo sguardo di Shira dal mio.
Mi morsi il labbro, bella figura del cazzo Aaron
«Non ricordo molto, ho avuto una perdita di memoria prima di incontrare Rein» cercò di riassumere
«Se non mi avessi convinto avevi già la mia spada in gola» si intromise
«Se tu invece non ti intromettessi avrei già finito di parlare» rispose Shira
Ritornò a guardarmi «l'unica cosa che ricordo è che c'era un odore di gelsomini» rispose confusa di ciò che avesse detto «non ci siete mai andati?»
«Mi sembra ovvio, ci sono -79°, lo sterminio si attua fuori da quel frigorifero» sputò acido Rein
«Certo che voi di saper stare fermi e zitti una volta, senza gridarvi a vicenda, no?» cercai di calmare i due poli opposti
Sbruffarono contemporaneamente.
Mi sembrava di vivere in un loop continuo, dopo questo Rein sarebbe di nuovo scomparso per chissà che ragione e io invece rimarrò da solo pregando che qualcuno mi cambi la vita.
Tirai fuori la mappa, dove al centro erano ricamati dei fiori e delle figure, che parevano macchie di caffe tracciate con inchiostro.
Sfiorai la carta di pergamena così fragile con molta cura e con le dita tracciai qualche linea per capire quante altre mete avrei dovuto affrontare
Il cielo si tinse lentamente di un colore cupo e scuro, camminando per i boschi che parevano che ci stessero divorando l'anima.
«Non ci conviene fermarci per riposarci» borbottai leggermente rauco per la stanchezza posta sulle mie spalle.
Shira si voltò per guardarmi per poi freddarmi «manca poco»
«Non siamo tutti dei Boreali come te, fermiamoci» rispose a mio favore Rein, solo lui sapeva che soffrivo fin da piccolo di insufficienza muscolare.
Ingoiai un groppo amaro che si era formato per il disagio, abbassando lievemente la testa.
Ci bloccammo in una parte di terra tranquilla con gli alberi che sventolavano al minimo contatto di vento.
«vado a raccogliere della legna» disse Rein interrompendo un gioco di sguardi costante tra me e Shira.
La sagoma di Rein si fece sempre più lontana e Shira si distaccò per prendersi del tempo.
Feci una smorfia di fallimento di cercare di parlare con qualcuno e caddi tra i miei pacati pensieri solleticando con i miei riccioli la pelle.
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The line that divided us
FantasyA differenza nostra, il mondo col passare del tempo si è evoluto in modo diverso da come ce lo potessimo aspettare. Si sono creati dei popoli con dei doni magici, la cui causa ancora sconosciuta. Quasi tutti i popoli col passare del tempo hanno subi...