Ciao a tutti, scusatemi per l'assenza, per chi sta leggendo il mio libro passo passo alle mie pubblicazioni.
Cercherò di non perdermi molto in chiacchiere se non ringraziarvi per le visualizzazioni, che anche se poche, sono un grandissimo traguardo.
Come sempre, buona lettura 💫💕
Devo ammettere che anche questo capitolo è veramente corto, perché dal prossimo in poi devo dire che ci saranno delle scene "scioccanti"? Non saprei come definirle
Aaron
Dopo che Layla se n'era andata, avevo iniziato a lagnarmi dal dolore, prendendomi in giro, che qualsiasi altra persona si sarebbe alzata e con fare minaccioso avrebbe tagliato la gola al mio aggressore.
Ma quello non ero io.
La guardai muoversi via sventolando i fianchi in un oscillare repentino mentre se ne andava via.
Appoggiai ancora una volta la testa dolorante per il colpo preso prima stringendo il braccio insanguinato, tingendomi sempre di più la mano di rosso.
Dovevo andare dagli altri.
Cercai di alzarmi appoggiandomi ad una radice di un albero esposta, tirandomi su strisciando per terra.
Mi alzai dolorante, cercando di non lamentarmi perché qualcuno come me avrebbe fatto sicuramente di meglio.
Ciondolai sui miei stessi passi sicuri, estraendo una pistola carica.
«Aaron» mi voltai verso Rein accidentalmente puntando la pistola contro la sua tempia con un respiro affannato.
«Mi stavi per sparare!» urlò lui abbassando la pistola, allargando le mani facendo muovere così le due spade che aveva legate alla vita.
Shira ci raggiunse dopo aver sentito Rein lamentarsi del mio gesto.
«Che hai fatto al braccio?» disse lei facendo una smorfia incuriosita
Rein si avvicinò.
«Questo segno l'ho già visto» disse lui
«Chi te lo ha fatto?» pronunciano all'unisono per poi scambiarsi degli sguardi taglienti.
«Layla» dico abbassando lo sguardo
Shira decide di scoprire la mia ferita dalla mano insanguinata, per poi rimanere davanti ad un taglio leggermente piccolo e profondo.
«Questo segno è del loro hotel» dichiaro come se fosse una verità crudele «sta cercando anche voi, per farvi toccare la mi stessa sorte»
Rein stropicciò gli occhi in segno di pesantezza «dobbiamo andarcene»
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The line that divided us
FantasyA differenza nostra, il mondo col passare del tempo si è evoluto in modo diverso da come ce lo potessimo aspettare. Si sono creati dei popoli con dei doni magici, la cui causa ancora sconosciuta. Quasi tutti i popoli col passare del tempo hanno subi...