4 - Sprofondamento

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Saluti nuovamente a tutti! Ecco qui il POV riguardante Shira.

Allerta grandi e gravi colpi di scena riguardo il suo passato, ma nulla di spicy e troppo descrittivo, perché mi sembrerebbe eccessivo dato che era una bambina...

Credo di aver dato troppe informazioni riguardo il contenuto di alcune scene, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, sappiate che cercherò di rispondere a tutti, se ci riesco.

Buona lettura 💫💕


Shira


"essere forti non significa subire"


«Non sarà niente di che, un semplice allenamento, Shira» sussurrò mio padre al mio orecchio, come a convincermi di entrare in quella scuola.

"un semplice allenamento", un semplice allenamento, ancora ad oggi quelle parole si ripetevano nella mia testa costanti come una convinzione che tutto fosse finito.

Se mio padre l'avesse saputo.

Se l'avessi detto.

Odiavo combattere.

«Iceberg, renditi utile, raffredda questa legna»

Alzai un sopracciglio in segno di disappunto

«Sai che il fuoco non si accende con la legna viscida, peggio del tuo carattere? Se tu la congeli e poi io la brucio, il fuoco mantiene»

«Grazie mille della lezione significativa e interessante» sbruffai da sotto i miei capelli corvini.

Rein lasciò rotolare la legna per terra alzando della polvere, mi avvicinai ad essa sospirando dolcemente cercando della calma.

Le mie mani furono pervase da una sensazione di freddezza, che congelò in modo lento e decoroso le legna, formando dei piccoli fiocchi di neve.

«Quando hai finito di far finta di star recitando» mi provocò

«Quando hai finito di credere che il mondo giri intorno a te» replicai

Aaron fece delle smorfie di disaccordo per la nostra ennesima botta e risposta.

Rein sistemò la legna più vicina tra loro e diede fuoco al tutto con tranquillità.

Tranquillità.

«Basta fare capricci Shira, vai a scuola altrimenti oggi non si mangia» mi strattonò mio padre ormai preso dal nervosismo.

"Capricci perché il mio stesso insegnante mi metteva le mani addosso?"

"Capricci perché ad ogni fine lezione venivo molestata da una persona oltretutto 'affidabile'?"

«Shira ti avvicini a noi?» mi domandò Aaron con un tono così dolce che mi vennero i brividi.

Annuì, cercando di mantenere le distane da Rein e dal fuoco che ero raramente abituata a vedere.

Finite sempre le lezioni gli alunni di quella scuola andavano io e rimanevo per qualche approfondimento che mai facevamo. Le mie bugie venivano ricambiate da un sacchetto di dolci che si accumulavano sempre di più nel cassetto della mia scrivania, che avevo solo paura ad aprire e ricordare i momenti bui in quella stanza dove ci allenavamo, in cambio che tornassi a casa senza raccontare nulla a mio padre.

Pian piano cercai di chiudere dolcemente gli occhi per distrarmi da tutti accasciandomi sul mio stesso polso.

Mi risvegliai dopo essere stata percossa più e più volte da Rein che non si arrendeva ad urlare il mio nome minacciandomi di lasciarmi in mezzo alla radura.

The line that divided usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora