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Jk s'infiló del duty free dell'aeroporto.
"Buonasera, mi da per favore un pacchetto di Gauloises rosse e uno di Marlbor... anzi no, mi dia due pacchetti di Gauloises" alla fine quello schifo francese non era poi così male, ci si stava abituando.
Quando arrivò nell'area fumatori, trovó Haruko dove l'aveva lasciata. Si fermò a guardarla da lontano.
Era seduta su una poltroncina di velluto vicino ad un tavolino basso, intenta a mettersi il gloss guardandosi in uno specchietto. Portava lo stesso vestitino bianco della prima volta che si rividero a Seoul. Le ballerine chanel ai piedi e i suoi capelli erano sciolti e le ricadevano su un lato del collo. Era bellissima, lo era sempre stata ed ora lo era ancora di più perché era felice. Aveva la bellezza che ti regala la felicità e Jk era immensamente grato di essere la causa di quella felicità.

Si sedette nella poltroncina vicino alla sua, Haruko sorrise e gli poggió una mano sulla coscia, stampandogli un bacio sulle labbra, che restarono appiccicose e profumate di miele.
Prese una sigaretta e ne diede una anche ad Haruko. Fumando prese il telefono e mandò un messaggio a Jimin. Si meritava delle spiegazioni su questa fuga, anche se, Jungkook era convinto che Jimin sapesse già come sarebbe andata a finire. Quel ragazzo aveva un sensibilità unica, un empatia profonda, non si stupiva che fosse l'unico che Yoongi volesse avere intorno. Era riuscito a far breccia nel cuore di quel misantropo con il suo sorriso angelico e i suoi modi pacifici. Erano perfetti insieme. Il buio e la luce. L'ombra ha bisogno della luce per esistere, se non ci fosse luce non ci sarebbe buio. E loro due erano proprio così.

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