CAPITOLO VENTISETTE

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VALERIA

"Vale puoi venire a casa? Forse te magari riesci a parlare con Brando"

mi arriva un messaggio da parte di Perla

"Che è successo?" - le chiedo per messaggio

"C'è il silenzio più totale nella sua stanza e non risponde se non per dire di star bene, solo che io non gli credo. Non vuole neanche aprire la porta per prendere il cibo" - mi risponde

"Arrivo" - le scrivo

Mi cambio velocemente e mi vesto così

appena suono il citofono la ragazza mi apre

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appena suono il citofono la ragazza mi apre

"Vedi se riesci a farlo ragionare tu. Oggi avete parlato no? Magari ci riesci anche stavolta" - mi dice dopo avermi abbracciata

vado davanti la porta della sua stanza e inizio a bussare

"Chi è?" - chiede il ragazzo dall'altra parte della porta

"Sono di nuovo io per tua sfortuna. Guarda che sto qua finché non apri questa maledetta porta stasera eh, a costo de dormì qua fuori" - dico mentre la porta fa uno scatto e si apre

"Non avresti avuto il coraggio di rimanere lì fuori fino a domani mattina" - dice

"Questo lo dici tu" - dico

"Che fai? Adesso che t'ho aperto non entri in camera?" - chiede

io entro in camera e successivamente lui la richiude a chiave

che Dio me la mandi buona

"T-Tu sei, sei così stupido Brando! Hai avuto abbastanza tempo per riflettere. Tre mesi bastano e avanzano. Ora non stai facendo altro che far sentire male tu madre e tu sorella. Tu sai perché sto qua a quest'ora della sera? No! Te lo dico io! Perla mi ha chiamata perché è preoccupata per te. Non dai segnali di vita se non per dire che stai bene però lei non ti crede! Perché se stessi davvero bene, allora avresti aperto la porta anche a lei o a tua madre!" - dico alzando il tono della voce mentre pronuncio le ultime frasi e puntandogli il dito sul petto

non so se avete capito

"Tu mi odi?" - chiede

"Ma famme capì...dopo tutte ste cose che t'ho detto a te frega se io te odio o meno?" - rispondo

"Vale a me frega de tutto quello che hai detto, hai ragione. Sono uno stupido! Però a me frega sapere anche se te me odi o meno" - dice alzando leggermente il tono della voce

"Se io ti odio? Vuoi la verità?" - chiedo e lui asserisce un "si" schietto

"Bene. Io c'ho provato ad odiarti, con tutte le mie forze. Il fatto che te so venuta a trovà dopo tre mesi perché te volevo fa riflette prima? In parte è na cazzata e 'n parte no. è vero che volevo lasciarti il tempo di riflettere però ce stava anche na parte de me che me diceva che io dovevo provare ad odiarti. Ma vuoi la verità? Ho fallito! Ho fallito miseramente! E questo perché? Perché alla fine t-tu, i-io...Dio è così difficile dirlo? Davvero? Io mi sono innamorata di te Brando! Non so come, quando o perché però questa è la verità e ora sono qui, come una cogliona, a dirti tutto ciò che penso e ti prego non guardarmi così! Mi fai sentire una scema peggio di come non mi ci senta già" - dico tutto d'un fiato con un tono di voce anche abbastanza alto mentre provo a dargli dei "pugni", se così li vogliamo chiamare, fallendo miseramente visto che non sembra reagire

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