La mattinata non era iniziata nel migliore dei modi, e Chloe sentiva che da lì a poco avrebbe avuto una crisi isterica e le mille chiamate di Ferran non erano dicerto d'aiuto. Con gran fretta la ragazza prese la figlia tra le braccia e uscì di casa raggiungendo la macchina del suo amico.
< Ma sei scemo? Smettila di chiamarmi sono in macchina con te!> Esclama sconvolta sbattendosi una mano in fronte sentendo il suo iphone suonare interrottamente. <Buongiorno vidaaa! Sei pronta per questa giornata fantastica?> Domanda alzando il volume della musica mettendo in moto per partire verso La Ciutat Esportiva Joan Gamper. Chloe guarda il suo amico scioccata per poi rivolgere lo sguardo alla sua migliore amica intenta a ridere a crepapelle. < Dio mio ma cosa avete fumato oggi? Non mi fido a lasciare mia figlia con te Elena > Sorride divertita vedendo il suo amico cantare a squarciagola Quevedo.
<Non dire cazzate, oggi la piccola Maya passerà una giornata fantastica in giro per Barcellona con zia Ele> Urla su di giri mettendosi gli occhiali da sole per poi sorridere a Maya che rideva divertita stringendo a sé il suo orsetto preferito.<Sono la miglior zia del mondo cazzo! > < Hey non avevamo detto niente parole volgari davanti ai bambini? > Borbotta Ferran corrugando le sopracciglia confuso, Elena ritorna seria per poi guardare il fidanzato offesa. < Tu stai zitto e pensa a guidare> Dice la ragazza dando uno schiaffo sulla coscia del ragazzo che si porta una mano sul punto colpito dolorante. <Io a voi donne non vi capisco proprio... > Sbuffa.
Insomma 20 minuti di viaggio molto particolari, tra risate e canzoni in radio finalmente Ferran parcheggia la macchina nei parcheggi riservati ai calciatori e al personale davanti al centro sportivo. Chloe ricapitola per l'ennesima volta la routine di Maya alla sua migliore amica che molto probabilmente faceva finta di ascoltarla solo per accontentarla, o forse solo per farla stare zitta. <Hai capito? Se hai bisogno puoi chiamarmi quando vuoi ok? Io alle 17 finisco , contemporaneamente a Ferran, quindi vedi di farti trovare qui dove ti abbiamo lasciato. E perfavore cerca di essere puntuale. > Sottolinea l'ultima frase sapendo i problemi con la puntualità di Elena che annuì distrattamente per poi prendere il passeggino contenta. <Dio mio ho paura solo a pensarci > Dice passando una mano tra i capelli nervosamente mentre la sua amica la liquidava con la mano. < Stai tranquilla! Pensa al tuo primo giorno di lavoro. Miraccomando e buonafortuna!> Esclama la bionda lasciando un dolce bacio sulla guancia di Chloe che le sorrise riconoscente, Elena saluta poi Ferran come un bacio a stampo per poi scappare con il passeggino sotto lo sguardo serio di Ferran e Chloe.
<Dici che le ritroviamo tutte intere?> Domanda Chloe a braccia incrociate, Ferran alza le spalle come se niente fosse. <Dubito fortemente.> < Oh grazie sei molto rassicurante!> Esclama ironicamente la mora camminando verso l'ingresso lasciandosi l'amico alle spalle che rise divertono raggiungendola a passo svelto.La memoria episodica è la memoria di tutti gli avvenimenti della nostra vita, e Chloe sapeva bene che tutto ebbe inizio fra le mura di quel centro sportivo che avrebbe per sempre ringraziato, tutt'oggi custodiva gelosamente tutti i suoi ricordi sperando di serbare la bellezza e la dolcezza di tutti quei ricordi costruiti con il passare degli anni. Ferran mise il braccio attorno alle spalle della sua migliore amica attirandola a sé in un semiabbraccio, sapeva bene che in quel momento Chloe stava lottando con i suoi ricordi. <È un nuovo inizio, Chlo'. Devi cercare di creare nuovi ricordi fra queste mura> <Non so come andare avanti...E se questo non fosse il posto giusto per ricominciare?> Sussurra guardando attorno a sé il via e vai dello staff. < Non dire sciocchezze e ora vai. Camila ti sta aspettando e penso proprio che tu le sia mancata tanto> Ridacchia vedendo la ragazza dai capelli rossi aspettare impaziente di riabbracciare la sua amica dopo ormai 2 anni. Chloe diede un rapido bacio sulla guancia al suo amico per poi raggiungere Camila che emozionata butta le braccia al collo della mora stringendola. < Mi sei mancata tanto, collega! > <Anche tu!> Ride divertita guardando la sua amica che subito inizia a straparlare aggiornandola su vari gossip che si era persa in quei 2 anni.
Camila Álvarez è la tipica persona che ama il suo lavoro e nutre la sua vita con i dramma altrui, ed è per questo che andava tanto d'accordo con Chloe. La sua vita di per sé è un vero e proprio dramma.
< E quindi ti stavo dicendo che Nicólas si è dichiarato ad Alic- Buongiorno capo...> Sorride imbarazzata la rossa scattando in piedi alla vista di Enrique Fernandez, direttore dello staff.Chloe strinse la mano dell'uomo che le sorrise contento di rivederla. <Bentornare a casa.Álvarez vai a sistemare le cartelle cliniche nello studio di Chloe al posto di perdere tempo, nel frattempo tu vieni con me ti faccio firmare gli ultimi documenti poi ti lascio libera.> Chloe annuì seguendo l'uomo non prima di aver scambiato uno sguardo divertito con la sua amica che sbuffa triste di dover interrompere la loro sessione di gossip. Dopo una 10ina di minuti Chloe esce da quella maledetta stanza e, stanca di aver firmato così tanti documenti, corre nel suo studio tenando stretto al petto il suo camice da medico con il suo cartellino di riconoscimento. Probabilmente le persone la guardavano pensando che lei fosse pazza eppure in quel momento tutto era passato in secondo piano, era troppo contenta di essere tornata a casa.
< Sono troppo contenta!> Esclama vedendo Camila semisdraiata sul lettino.
<Posso solo immaginare, e immagino che tu voglia andare a salutare la squadra!> Esclama scattando in piedi e senza lasciare il tempo di metabolizzare quello che ha detto prende il braccio dell'amica e la trascina verso l'entrata del campo.<Non ti posso accompagnare cazzo, Oscar ha bisogno di aiuto con il profilo instagram. Ci vediamo a pranzo.> Dice prima di scappare lasciando la mora sola davanti alle scale d'ingresso indecisa sul da farsi.
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Para ti.. / Pedri González López /
FanfictionChloe Rodríguez Gracía ha solo 23 anni quando decide dopo anni di tornare a Barcellona e di lasciare Tenerife, luogo dove ha passato gli anni più belli e difficili della sua vita.Non aveva ben chiaro se tornare a Barcellona fosse stata la scelta...