Attraversai le Terre Selvagge in poco tempo grazie alla straordinaria velocità di Akira. Il vento mi sferzava il viso e faceva ondeggiare il mantello in ogni direzione, lasciando dietro di noi solo una nuvola di polvere terrosa.
Tempo fa avrei detto che era come volare, ma quella volta conoscevo la vera sensazione di librarsi in volo, essere sospesa nel vuoto, ed era qualcosa di completamente diverso. Certo, volando sarei potuta arrivare molto prima a Gran Burrone, ma cavalcare quella rara discendente della Razza Immortale era anch'essa una sensazione unica, a metà tra volare nello spazio infinito del cielo e correre sulla terra polverosa e arida di quelle terre.
Vedevo il paesaggio attorno a me scorrere velocemente, come se stessi sfogliando un vecchio libro pieno di figure. Un minuto prima vi erano piccoli arbusti e cespugli, quello dopo non vi era più nulla, solo una distesa piatta di terra arida, e quello dopo ancora ecco comparire all'orizzonte le chiome degli imponenti alberi di Boscoverde il Grande.
Ma qualcosa era cambiato in quella foresta. Le fronde degli alberi erano piene di enormi ragnatele e le foglie erano scure, quasi nere. Sembrava come ... malata.
Dentro di me cresceva il desiderio di sapere cosa fosse successo a Boscoverde, ma in quel momento avevo un altro incarico da compiere: ritornare da Elrond. Decisi quindi di aggirare la foresta.
Ma vi era anche un altro motivo per avevo preso quella decisione: Thranduil.
La morte di suo padre aveva lasciato una profonda ferita nel suo cuore ed egli non era più lo stesso. Il mio ultimo ricordo di lui era quello di un giovane elfo silvano che teneva tra le braccia il cadavere del padre, ferito sia nel corpo per la battaglia che nello spirito per quella terribile sofferenza. Da quel giorno il nostro legame si era spezzato.
"Vattene"
L'ultima parola che mi aveva detto, e così avevo fatto.
Spronai Akira per andare più velocemente e lasciai presto alle spalle Boscoverde. Superato anche il Grande Fiume Anduin, ci trovammo innanzi a una grande catena di montagne, le Montagne Nebbiose, che attraversavano la Terra di Mezzo da Rohan fino al Forodwaith, il Deserto Settentrionale. Oltre di esse vi era la mia meta: Imladris, comunemente chiamata Gran Burrone. Per attraversarle avrei dovuto imboccare uno dei pochi passaggi segreti che conducevano a quella città, ovvero un intricato sistema di sentieri scavati nella pietra, come un labirinto. Pochi conoscevano il giusto cammino, ed io ero una di quelli. Lo avevo percorso il giorno in cui avevo lasciato la Valle Nascosta e lo avrei anche usato per ritornarci. Se si smarriva la via, si smarriva ogni possibilità di uscirne vivi.
Smontai da Akira e mi avvicinai all'entrata del passaggio, costituita da un arco di pietra ricavato dalle montagne, avvolto da piante rampicanti con piccoli fiori bianchi dall'odore inebriante. Sulla sommità di esso vi era un'antica scritta in elfico:
"Et Earello Endorenna utulien. Sinome Maruvan ar Hildinyar tenn'Ambar-metta"
Dal Grande Mare sono giunto nella Terra di Mezzo. Qui io dimorerò, e i miei eredi dimoreranno fino alla fine del Mondo.
Doveva essere stata incisa da uno degli antenati di Elrond, al tempo in cui gli Elfi lasciarono l'Isola Beata dei Valar per venire a regnare nella Terra di Mezzo.
Superai l'arco e mi addentrai nel labirinto di roccia, seguita subito dopo da Akira. Un vento leggero e fresco si insinuava tra le punte spioventi delle pietre, mentre solo pochi raggi di sole riuscivano a penetrare tra di esse ed illuminare il cammino.
Più avanzavo più sentivo in lontananza lo scroscio infinito dell'acqua cristallina che scorreva nel fiume Bruinen e cadeva nel vuoto dalle cascate, fino a quando la valle di Imladris si aprì davanti a me.
L'Ultima Casa Accogliente non era cambiata, era rimasta immutata proprio come i suoi abitanti immortali. Invece di proseguire, rimasi immobile a contemplare quella città.
Io al contrario ero cambiata, sia nell'aspetto che nell'animo.
Seguii un sentiero di ciottoli che mi portò al ponte di pietra sospeso nel vuoto, dal quale si accedeva alla città. Camminai lentamente per non allarmare le guardie, ma a metà del ponte mi vennero incontro due elfi, guardiani della città.
-Mani naa essa en lle?(Qual è il tuo nome?)- mi chiese uno di loro.
-Bel ...
-Mankoi naa lle sinome? (Perché sei qui?)- mi domandò l'altra guardia.
-Sono qui per incontrare Re Elrond.
Le due guardie si fecero un cenno e mi lasciarono passare anche se non mi avevano riconosciuta.
Arrivai in un ampio spiazzo con ai lati due statue di antichi elfi e una scalinata che conduceva nelle stanze del palazzo: il cuore di Gran Burrone.
Attesi a lungo, ma nessuno venne ad accogliermi, cosa alquanto strana. Cominciai a giocherellare con la criniera di Akira, a guardare il cielo e a perdermi nei miei pensieri.
All'improvviso vidi comparire un giovane elfo in cima alla scalinata che riconobbi all'istante. Era Lindir, il braccio destro di Elrond.
Aveva lunghi capelli scuri e gli occhi neri che contrastavano con il pallore della sua pelle; indossava una tunica color porpora molto elegante e una piccola corona elfica argentata.
-Mi dispiace avervi fatto attendere, ma il mio Signore al momento è molto occupato ...
-Non ha tempo neanche per i vecchi amici, Lindir?
Al suono della mia voce spalancò gli occhi.
-Belthil? Sei davvero tu?
-E chi altro dovrei essere mellonamin? (amico mio)
-È un piacere rivederti! Sei così cambiata dall'ultima volta che ci siamo visti ...
Ci scambiammo un abbraccio caloroso e pieno di affetto.
-Dimmi amico mio, cosa tiene occupato così tanto Elrond?
-Gandalf è venuto a farci visita. E non era da solo ... - mi rispose Lindir con una strana espressione in volto. I compagni di Gandalf non dovevano essere di suo gradimento.
-E chi sono i compagni di viaggio di Gandalf?
-Uno hobbit e tredici ... nani.
ANGOLO DELL'AUTRICE
Sono tornataaaaa!
Mi dispiace per questa lunga attesa, mi farò perdonare lo prometto ;) mi scuso anche per non aver continuato a leggere alcune delle vostre storie, cercherò di recuperare al più presto :)
Beh vi è piaciuta la sorpresina finale?
Bacioni
Giulia :3
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|Firedust|
Fanfiction⚠Sequel di |Belthil| ⚠ Dopo la battaglia, niente è più come prima. Belthil comincia a perdere perfino se stessa pur di ritrovare Calen, l'Elfo che ama. Ma qualcosa di inaspettato le farà aprire gli occhi dal buio di solitudine in cui si era rifugi...