CONSIGLIO PER LA LETTURA: “Run boy run” di Woodkid.
\\Dopo aver recuperato le mie armi, uscimmo velocemente dalla fortezza, che ritornò ad essere abbandonata. Con l’aiuto di Elrond accompagnai Galadriel, la quale stentava a reggersi in piedi, fino al cavallo del Re mentre Saruman si allontanò nella foresta da solo, diretto verso i confini di Mordor.
-Devi raggiungere Mithrandir, segui le tracce della slitta di Radagast, ti condurranno alla sua dimora nella zona ancora sana del Bosco. - mi suggerì il Signore di Imladris salendo a cavallo dietro alla Dama per sorreggerla durante la cavalcata.
-Grazie mellonamin (amico mio), ti sono debitrice.
-Quando i tempi saranno più tranquilli avremo modo di ringraziarci a vicenda, ed anche di parlare di alcune questioni riguardanti il tuo legame con Sauron … ma adesso una battaglia ti attende. Erebor non deve cadere nelle mani del Nemico, conosciamo i pericoli che ne verrebbero. - Elrond mi prese una mano e la baciò dolcemente, per poi afferrare le redini preparandosi a partire - Ci rivedremo presto Belthil, aa’ lasser en lle coia orn n’omentha gurtha. (Che le foglie del tuo albero della vita mai appassiscano)
-Aa’ menle nauva calen ar’ta hwesta e’ ale’quenle (Possano le tue strade essere verdi e possa il vento accompagnarti). Prenditi cura di lei … - dissi riferendomi a Galadriel.
-Non preoccuparti, si riprenderà.
E dopo un ultimo cenno di saluto, Elrond spronò il cavallo e partì insieme a Galadriel per Lothlorien. Quando furono ormai lontani cominciai ad inseguire le tracce di Radagast, correndo veloce nel bosco e scansando i rami spinosi nelle piante. Più andavo avanti, più le foglie degli alberi iniziavano ad apparire meno grigie, i tronchi non erano più avvolti dai rovi, si riusciva a respirare con minore fatica. Arrivai di fronte ad una piccola casa, interamente costruita sui rami di una grossa quercia; anche se appariva non molto stabile, rappresentava a pieno la particolare personalità dello Stregone che vi abitava. Vicino all’ingresso vi era un esile arbusto, sul quale era stata costruita una piccola casetta per gli uccelli, mentre le radici dell’albero ospitavano diverse tane di piccoli animali selvatici, tra i quali numerosi ricci.
Dal retro della casa sentii provenire alcune voci, sicuramente appartenenti ai due Istari. Li raggiunsi arrivando alle spalle di Radagast, il quale aveva ceduto il suo bastone a Gandalf: era fatto di robusto legno di quercia e la parte superiore riprendeva la forma dei rami di un albero, tra i quali era incastonata una pietra azzurra dalla forma squadrata.
-Belthil! - esclamò sorpreso lo Stregone Grigio.
Non riuscii più a trattenermi e corsi ad abbracciarlo. Lui era vivo, era sopravvissuto a Sauron, al diavolo il contegno.
-Non sai quanto sono felice di rivederti sano e salvo.- dissi senza interrompere l’abbraccio.
-Ed io sono altrettanto felice di rivederti ancora in piedi con tutte le tue forze. Ho visto lo spirito di Sauron attraversare il cielo diretto a Mordor, finalmente è stato cacciato da Bosco Atro.
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|Firedust|
Fanfiction⚠Sequel di |Belthil| ⚠ Dopo la battaglia, niente è più come prima. Belthil comincia a perdere perfino se stessa pur di ritrovare Calen, l'Elfo che ama. Ma qualcosa di inaspettato le farà aprire gli occhi dal buio di solitudine in cui si era rifugi...