Capitolo 29

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CONSIGLIO PER LA LETTURA : " Million reasons" di Lady Gaga. Buona lettura!


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Passò una settimana dal mio arrivo nel Reame Boscoso, durante la quale iniziai a chiamare a raccolta gli Istari, fermamente convinta che possedessero le capacità per salvare Calen.

Mi recai personalmente alla dimora di Radagast il Bruno sul lato opposto del Bosco, ma la trovai vuota e per tre giorni consecutivi continuai a recarmi lì, fino a quando Thranduil decise di mandare due messaggeri che sarebbero rimasti alla dimora finché Radagast non sarebbe tornato. Di Alatar, ormai l'unico Stregone Blu rimasto dopo la morte di Pallando, non si avevano notizie da secoli; alcune leggende raccolte in antichi e polverosi manoscritti dicevano che si fosse recato nel profondo Est, inviato da Oromë per convincere le popolazioni locali a non cedere al potere di Sauron, e che da lì non avesse fatto più ritorno. Inviai invece numerose lettere a Saruman, anche se dopo la battaglia di Dol Guldur non avevo più avuto notizie di lui, se non che si fosse ritirato a Isengard, un'antica fortezza númenoreana situata all'estremità meridionale delle Montagne Nebbiose. Non ricevetti alcuna risposta. A Mithrandir invece inviai dei messaggi sussurrati alle farfalle, animali in grado di volare ovunque e molto cari allo Stregone in quanto suo mezzo di comunicazione con l'intera Terra di Mezzo. La lingua delle farfalle era una lingua ormai inutilizzata perfino dagli Elfi, una lingua che proveniva da Valinor e che si era lentamente dispersa nel tempo.

Ma nonostante la mia volontà di volerlo salvare in qualunque modo possibile, non feci più visita a Calen. Ogni volta che ripensavo a lui mi comparivano nella testa i suoi tremendi occhi da demone e sentivo una pesante stretta al cuore. Spesso sentivo delle urla provenienti dalle prigioni, amplificate dalla roccia, e subito dopo vedevo dei soldati correre in quella direzione con le armi in pugno e i volti contratti dalla preoccupazione. Difficilmente avrebbe potuto liberarsi da tutte le catene, in particolare da quelle di mithril, ma la nuova forza di Calen aveva messo a dura prova anche i miei poteri dati dalla Fiamma, per cui ogni sua mossa poteva costituire un pericolo. Eppure nonostante tutto continuavano a rimanere aggrappata a quell'unica fragile possibilità di farlo tornare il mio Calen, l'unica ragione per cui non mi lasciavo sopraffare dal dolore che mi faceva restare sveglia la notte. Avevo un milione di ragioni per pensare che le mie speranze fossero vane, eppure le scansavo una ad una facendo finta che non esistessero.

Ma in realtà esistevano ed erano pesanti come macigni.

Passai la maggior parte delle mie giornate a leggere libri riguardanti la magia oscura oppure ad a esplorare il Reame, addentrandomi nei numerosi corridoi labirintici. Spesso facevo visita a famiglie di Elfi Silvani per conoscere meglio quel popolo e per non rimanere sola nella mia stanza. Thranduil veniva a farmi visita raramente, quando non era occupato con i suoi numerosi impegni che richiedevano l'attenzione del Re; quegli incarichi che avrei dovuto avere anche io se Dormor non fosse stata distrutta.

A volte mi chiedevo come sarebbe stata la mia vita se Sauron non avesse deciso di distruggerla: avrei avuto ancora la mia famiglia, il mio amato popolo di cui sarei diventata la Regina, ma probabilmente non sarei vissuta così a lungo. Non avrei mai incontrato Calen, Thranduil, i Valar, e tutte quelle persone che avevo amato in quegli anni. Non sarei stata la stessa persona che ero. Nonostante tutte le disgrazie che mi avevano segnato profondamente, avevo provato anche nuove intense emozioni che mi avevano fatto andare avanti fino a farmi arrivare dove ero.

Stavo leggendo un libro seduta su una sedia di vimini sullo stretto balcone della mia stanza, cullata dal fresco vento che proveniva da Nord ed illuminata dal pallido sole d'autunno, quando sentii bussare alla porta. Appoggiai il libro sulla sedia lasciando che il vento sfogliasse le sue leggere pagine ed andai ad aprire, ritrovandomi faccia a faccia con Thranduil. Rimasi per qualche istante interdetta, non mi aspettavo affatto una sua visita, mentre il suo volto era tutt'altro che calmo e rilassato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2016 ⏰

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