Capitolo 2

3 1 0
                                    

Chiusi la chiamata in faccia a Victor perchè sentii la porta aprirsi, era mio padre.

Il telefono era inondato di messaggi, ma io non li vidi, dovevo stare attenta a non fare rumore: non dovevo farmi sentire da mio padre.

<<Dov'è mia figlia?>>

Uscii lentamente dalla stanza per farmi vedere,ma lui non c'era.

Faceva sempre così, quindi lasciai stare e tornai in camera.

Sentivo i suoi passi pesanti andare avanti e indietro.

Ad un certo punto si fermò e aprì violentemente la porta di camera mia.

<<Ti ho chiamata prima.>>

<<Sono uscita...Non ti vedevo e quindi ho lasciato perdere.>>

<<Non ti sei preoccupata?>>

Fece un passo verso di me, tutto traballante, e mi mise una mano sulla guancia.

<<Non ti preoccupi, del tuo adorato papà?>>

<<S- si, scusa.>>

La sua mano si spostò per poi darmi uno schiaffo violento.

<<Non è questa la figlia che voglio, non voglio una figlia a cui non interessa l'uomo più importante della sua vita.>>

Crede che sia lui? Dopo tutto quello che mi ha fatto? Dopo che ha gettato me e la mamma nella merda?

<<Non avresti iniziato a bere ogni giorno se ci amassi, non credi?>>

<<Non parlare così a tuo padre! Sei solo una nullità, non servi a niente!>>

Mi sbattè la porta in faccia violentemente.

Una nullità? È tutto quello che sono?

Ho un passato difficile, sono riuscita a superare la morte di mio zio, gli insulti da tutti nella mia scuola, la relazione a distanza, e lui mi tratta così?

Capisco che sia ubriaco fradicio, ma il cuore lo ha ancora.

I promise.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora