Capitolo 15

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Tornai a casa all'ora di pranzo.

Ero felice di dire a mamma la buona notizia.

<<Mamma, ho il numero di un ragazzo che mi ha parlato ieri, è simpatico.>>

<<E con Victor?>>

Maledetta. Me stessa, io, io sono maledetta, non lo so, non so niente, solo che ho bisogno di qualcuno che sia in grado di capirmi.

<<Mamma, non chiedermelo, non lo so, ho solo bisogno di sfogarmi. Se lui tornasse le sarei molto grata, sarei felicissima, ma sono felice anche con lui.>>

<<Beh, scopriremo tutto vivendo.>>

La sua frase.

Quella frase mi ha sempre aiutata, non so il perchè, ma mi ha aiutata.

<<Si chiama Aaron.>>

<<Quando me lo presenti?>>

<<Mamma lo conosco da due giorni, non penso posso presentartelo subito.>>

Finii di mangiare e andai in camera.

E lì le paranoie mi pervasero la testa.

Victor se mi scrivesse ancora, sarebbe deluso da me, ma non potevo rimanere con una sola amica, che non sa consolare.

Jane è sempre stata la migliore, ma io ho bisogno di conforto perennemente, solo perchè la mia vita non va mai come vorrei.

Sono sicura che se scoprisse di lui lo farebbe fuori in poco, e non vorrei, perchè sembra un ragazzo che sa ascoltare, e che ha tanto da dire.

Aaron
Margaret, come va?

Margaret
Ho tanti pensieri per la testa.

Aaron
Ti ascolto se vuoi parlarne, se vuoi ti raggiungo, e ne parliamo.

Margaret
Ho bisogno di sfogarmi, se faresti questo per me mi farebbe piacere Aaron.

Aaron
Fra 5 minuti sono lì.

il tempo passò velocemente, e suonò il campanello.

Gli avevo già detto tutto perchè continuammo a parlare un pò.

<<Chi è?>>

<<Mamma è Aaron.>>

<<Non avevi detto che.. >>

<<Ssh, fa niente.>>

Aprii la porta e lo accorsi con un sorriso caloroso.

<<Tu devi essere Aaron, mia figlia mi ha parlato molto di te.>>

<<Si, salve signora Jonshson.>>

Andammo in camera e ci sedemmo sul letto, uno difronte all'altro.

<<Allora?>>

Gli raccontai tutta la storia, con la voce tremolante e le lacrime che mi bussavano agli occhi.

Lui sembrava sconfortato.

Gli ho fatto leggere le chat, per fargli capire.

<<Beh Margaret, sembrava sicuro per come ti parlava, e mi sembra davvero strano che abbia fatto così. Capisco il dolore, perchè l'ho provato anche io, ma stà tranquilla, sono sicuro che non è sua intenzione abbandonarti così, ritornerà, ne sono sicuro. Poi se hai bisogno di parlare, ci sono anche io, so che non sarò mai e poi mai come lui, ma posso provare ad ascoltarti.>>

<<Tutti mi dicono che tornerà, io ci spero.>>

<<Ne sono sicuro.>>

<<Aaron.>>

<<Hai altro da dirmi?>>

<<No, no, semplicemente un grazie.>>

Lo abbracciai e decisi che non dovevo sentirmi in colpa, Aaron è solo un mio amico, e Victor tornerà.

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