Capitolo 8

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Finalmente era mattina, e mio padre era già andato via.

Poco prima che andassi a letto, mi ritirò in telefono, e mi diede un altro schiaffo, senza motivo.

Solo per sfogo.

Uscii fuori dalla mia stanza, consapevole che la scuola fosse ormai finita, e avrei avuto più libertà.

Il mio telefono era sul divano, e mi affrettai a prenderlo.

La chat con Victor era vuota.

Mio padre ci aveva scritto qualcosa.

Non sono così ingenua, pensava davvero che fossi così stupida?

Margaret
Victor. Mio padre, cosa ti ha scritto?

Victor
Nulla Margaret. Nulla

Margaret
Puoi dirmelo Victor, puoi dirmelo, pensi che glielo andrei a dire?

Victor
Margaret mi ha minacciato, mi ha detto che se continuassi a scriverti o starti vicino mi avrebbe ucciso con le sue stesse mani.

Ne sarebbe capace, ci riuscirebbe.

Margaret
Non ascoltarlo Victor. Sai, mio padre è sempre ubriaco fradicio, dice di andare a lavoro ma non lo fa, mia madre è l'unica che ci para il culo.

Victor
Non pensavo fosse così, ma se mi dici che posso stare tranquillo mi fido.

Se solo ci avesse provato lo avrei seppellito vivo

<<Margaret! Stai bene?>>

<<Mamma, sono qui.>>

Appena entrò la sua espressione cambiò immediatamente.

<<È stato lui?>>

<<Si mamma, sai di cosa è capace.>>

<<Hai un occhio gonfio, e tutta la faccia rossa!>>

Mi prese dal polso e mi portò in bagno per medicarmi.

<<Non puoi ridurti così ogni volta che viene tuo padre.>>

<<È lui, è colpa sua.>>

<<Devo fargli capire che non deve azzardarsi.>>

<<Mamma ti faresti solo del male.>>

<<Devo, non potrà farmi così male da uccidermi, questo è l'importante.>>

Ero spaventata per lei, sapevo cosa fosse capace di fare mio padre.

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