Fuori di casa c'era Jane già pronta, con il suo sorriso.
Era sempre solare, nonostante non avesse un fidanzato, o una grande villa nella quale vivere.
Vorrei solo essere spensierata come lei.
<<Andiamo allo stesso posto di ieri?>>
<<Si, sperando che non ci sia quel ragazzo di ieri.>>
<<So che in fondo lo vorresti.>>
<<Non so nemmeno io cosa voglio, non lo so nemmeno io.>>
Lo scopriremo vivendo, mi diceva da piccola mia madre.
Le facevo davvero tante domande, e lei esausta di rispondere a tutte mi diceva così.
Arrivate, il posto era vuoto.
C'era una persona, solo una.
E indovinate chi era? Lui.
Tra tutte le persone, lui?
Mi sorrise salutando con la mano, come se ci conoscessimo da anni.
Io ricambiai, per non sembrare scorbutica, ma ero confusa.
<<Una domanda, perchè mi saluti come se fossimo amici già da una vita?>>
<<Volevo essere educato, alle ragazze non piace?>>
<<Si, si gli piace, ero solo curiosa.>>
<<Si, son fatto così, dovrai abituarti>>
<<Perchè, supponi che ci vedremo ancora?>>
Fece una faccia un pò sconfortata, ma io sapevo quel che facevo.
<<Mi piacerebbe...>> Disse grattandosi la nuca imbarazzato. <<Ma se non vuoi, non fa niente.>>
<<No stà tranquillo, mi sembri un bravo ragazzo.>>
E lo pensavo per davvero.
<<Non sono abituata ai modi che usi per approcciare, ma ormai ci siamo conosciuti.>>
<<Scusa, è che davvero preferisco essere diretto, odio i giri di parole.>>
<<E a me piace così.>>
Jane si infiltrò un pò imbarazzata.
<<Vi lascio soli?>>
<<Che? No, Jane.>>
<<Piuttosto, come ti chiami?>>
<<Margaret, Margaret Jonshson.>>
<<Bel nome per una ragazza come te.>>
<<Intendi dire che sono brutta?>>
Ho sempre amato stuzzicare i ragazzi.
<<Ovvio che no, penso tu sia una delle ragazze più belle che io abbia mai visto, posso dirtelo vero? Non ti danno fastidio questi complimenti?>>
<<Certo che puoi, mi piacciono.>>
<<Ragazzi siete così carini, vi vedo già insieme.>>
Lui rise imbarazzato, ma si vedeva che si trovava bene.
<<Comunque, scusa per ieri, scusa per il calcio.>>
<<Tranquilla, fa nulla.>>
Avevo molte altre domande, ma volevo far parlare lui.
<<Mi piacerebbe rivederti, sembri simpatica.>>
<<Grazie, se vuoi ti lascio il numero.>>
Cosa stai facendo Margaret? E Victor? Se mai dovesse tornare, che faresti? Cosa stai facendo?
Mille voci mi mangiano la testa, ma non le ascolto, Victor mi manca, tanto, ma se gli fa male non tornerà più.
Ci scambiammo i numeri, e appena si allontanò Jane fece le feste.
<<So che fa male, ma finalmente hai smesso di pensare a Victor.>>
Magari Jane, magari.
Mi manca più ogni altra cosa, non penso di potercela fare.
Ma la vera domanda era, avevo fatto la scelta giusta?
Il mio cervello mi convinceva dicendo di sì, avevo bisogno di qualcun'altro con cui sfogarmi.
Se mai Victor tornasse, cambierei completamente idea.
Non so nemmeno io cosa sta succedendo, non so cosa fare, ma spero che non succeda nulla, a nessuno dei due.
STAI LEGGENDO
I promise.
Romance|• TRAMA •| Margaret si conosce con Victor da quando è molto piccola. Iniziarono a parlasi un un piccolo parco, molto nascosto, e da lì nacque un legame fortissimo tra loro, che nemmeno anni di distanza sono riusciti rompere. Ci sono state molte dif...