Capitolo 13

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Lasciai Jane a casa sua poco prima.

Ero davanti casa, e sentivo degli strani rumori.

Mi affrettai ad aprire e la scena che vidi era scioccante.

Mia madre, seduta a terra, completamente in panico, che pregava papà, o meglio Michael, a non farle del male.

Mi misi davanti per proteggerla, non poteva fargli del male.

<<Cosa vuoi tu? Perché ti metti sempre in mezzo?>>

<<Tu, non devi più mettere piede in questa casa. Hai capito che per noi sei uno sconosciuto? Non ti si riconosce più, e non provare a toccarla, mai più.>>

<<Uno sconosciuto? Va bene. Uno sconosciuto.>>

Cosa gli prendeva?

Mentre se ne andò a testa bassa guardai mia madre dietro che mi ringraziava.

Mi abbassai sedendomi davanti a lei.

<<Mamma, ha rischiato di ucciderti!>>

<<Lo so, ma..>>

<<Niente mamma. Non dire niente, non devi nemmeno farlo entrare in casa!>>

<<Io stavo bene con lui, perchè ha iniziato a bere e ad odiarci? Dove troverò uno che mi darà qualcosa senza giudicarmi? Anche solo un pò di amore, mi basta quello!>>

<<Lo puoi trovare ovunque, l'importante che non pensi più a papà!>>

Fece un cenno con la testa, e mi circondò il corpo con le braccia.

La lasciai riposarsi e andai silenziosamente in camera.

Perchè tutto andava così male? Perchè tutto questo dopo che Victor non mi parla?

Quanto vorrei scrivegli, farmi consolare, per poi tornare a sorridere.

Avrei potuto scrivere a Jane, se solo sapesse consolare. Sa fare di tutto, anche se le chiedi di guidare la macchina senza mai averne toccata una, lei lo avrebbe fatto senza problemi, ma consolare, proprio no.

Con chi potevo parlare? Non avevo nessuno.

Dovrei iniziare ad uscire di più? Solo per non pensarci? Magari restando un pò più con Jane si alleggerirà la cosa?

È quello che spero.

Margaret
Jane, domani ti va di uscire?

Jane
Ti sei divertita oggi?

Margaret
Si, se non fosse per quel ragazzo, non me la conta giusta.

Jane
Va bene, domani sera, alle 6:30, ti aspetto fuori casa.

Poggiai il telefono sul comodino e mi lasciai andare sul letto, sfinita.

Pensavo a quel ragazzo...

Non mi ha detto il suo nome, nulla.

Però è stato diretto, molto diretto, e a me piacciono le persone come lui.

Non era male, ma mai nessuno meglio di Victor.

Chissà se lo vedrò di nuovo, se diventeremo amici, o chissà che altro.

Non sapevo come sarebbe finita, ma penso sia ora di uscire dalla mia camera e vivere la mia vita.

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