(19) tu una metà, io l'altra

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Il giorno dopo T/n si sveglia, gli occhi le bruciano un po' a causa del pianto di ieri. Tuttavia, inizia la giornata normalmente: aiuta le manager, annota gli appunti, passa le borracce ai ragazzi del club. Tutto normale.
Ogni tanto Kei le chiede come va la sua giornata ma sono due parole messe in croce, da entrambi. Nishinoya continua a tartassare la ragazza parlandole di fare due passi attorno alla palestra, così lei accetta per essere lasciata in pace.
Ovviamente Tsukki viene a saperlo e certamente non ne è contento.
"Spero tu gli abbia già detto che non sei interessata." Le si avvicina il biondino durante la pausa pranzo.
"Wow, ciao anche a te, quattrocchi." Risponde snobbata la piccoletta. "Oggi glielo farò capire."
"Bene." Sbotta lo spilungone, per poi guardarsi attorno e assicurarsi che nessuno fosse nei paraggi. "Perché quel nanetto mi sta davvero facendo innervosire." Si siede vicino a T/n.
"Oh wow, sei così carino da arrabbiato. Non sapevo che... uno come lui ti facesse incazzare così tanto." Lo stuzzica sorridendo compiaciuta, non ricorda ancora il nome di Nishinoya.
Tsukishima le lancia un'occhiataccia. Lei ride soddisfatta.

Dopo gli allenamenti e la cena T/n e Yu vanno in giro a camminare per la palestra, come promesso dalla ragazza.
Ovviamente è Nishinoya a parlare di più. Tartassa la piccoletta di domande.
"Qual è il tuo colore preferito? Che lavoro volevi fare da piccola? Quanti disegni hai fatto in tutto fino ad ora? Quale posto vorresti visitare in assoluto in tutto il mondo?"
"Wow, molto curioso questo ragazzo." A lei non dispiaceva scambiare tale tipo di informazioni con quello lì; dopotutto, sotto ordine del professor Takeda, doveva farsi almeno due nuovi amici.
"Di colore preferisco il bordeaux, da piccola volevo essere l'artista più famosa al mondo. Fino ad adesso direi di aver fatto circa duemila disegni, contando anche quelli della mia infanzia; se invece parli dalla mia adolescenza in poi devo dire forse mille-ottocento-ventisette, penso. Poi mi piacerebbe visitare in assoluto l'Islanda, o i Paesi Bassi." Risponde meticolosamente.
"Wow, sei proprio preparata in ogni domanda." Esclama Nishinoya ridendo.
"Già, mi piace tener conto dei miei disegni. E poi, io e il mio ragazzo mi ci siamo già fatti questo tipo di domande, tranne quella sul numero dei miei disegni, mi è piaciuta quella."
Ecco, finalmente T/n aveva precisato al ragazzetto che lei era occupata.
"Bene, ma vediamo se sei preparata su questa: Qual è la radice quadrata di... cinquanta?!"
"Sette virgola zero-sette-uno-zero-sette." Risponde secca. È sorpresa dal fatto che Yu non abbia sbroccato alla parola "il mio ragazzo".
"Eh?! No, te lo sei inventato." Sbotta lui. La piccoletta tira fuori il telefono ed esegue il calcolo sull'app della calcolatrice. Il risultato è giusto.
"Come hai fatto a saperlo?" Continua Nishinoya estremamente sorpreso.
"Lo so e basta, ho memorizzato tutte le radici quadrate fino a mille." Dice lei con molta nonchalance.
"Piuttosto" continua timidamente. "mica sei arrabbiato che ti ho detto che ho il ragazzo?"
"Eh?"
"Ah, scusa. Non volevo essere così scontata, magari neanche sei interessato a me." T/n arrossisce e abbassa la testa.
"Ma certo che ero interessato a te." Risponde tranquillissimo. "Insomma, sei bella quasi quanto la mia amata Kiyoko! Ma dopo essermi seduto vicino a te in bus ho preso la decisione di essere fedele alla donna dei miei sogni!"
Mentre parla sembra tutto innamorato, quel Nishinoya è davvero strano, se non quasi un malato d'amore.
"E poi" va avanti il ragazzo "ho visto come tu e Tsukishima vi guardate, avevo già capito che c'era qualcosa tra voi. Strano, non me lo sarei mai aspettato da un gradasso come lui; provare certe emozioni, pensavo fosse impossibile per quel gigante!" Ridacchia felice.
La ragazza spalanca gli occhi, si vedeva così tanto che i due si piacevano o era solo Yu a essere speciale nel notarlo?
"Oh wow, non sapevo tu l'avessi notato."
"Ma dai T/n! L'amore ti ha resa stupida? E pensare che sai dirmi tutte le radici quadrate fino a mille!"
"È matematica basilare, anche Kei le sa." Dice tra sé e sé.
"Sono sollevata di non averti deluso o cose così, però non dire a nessuno di me e Kei, non penso che lui voglia che si sappia in giro. Quando vuole mostrarmi affetto o dirmi belle parole si guarda sempre in giro per assicurarsi che nessuno lo senta o veda..." borbotta T/n imbarazzata.
"Hai la mia parola! Ma a te sta bene quello che fa Tsukishima? Perché dovresti dirglielo se non sei d'accordo."
"Oh bè sì, anch'io faccio lo stesso, è che a essere consapevole che qualcuno sa di noi mi mette ansia."
Nishinoya le tira una pacca sulla schiena e le dice di non preoccuparsi, che sarebbe stato zitto.
Bene, dai.

Dopo la passeggiata con Yu, T/n torna al suo dormitorio, ma si trova Tsukishima davanti, la stava aspettando. Sta guardando il telefono per non sembrare sospetto.
"Allora?" Le domanda guardandola negli occhi.
"Lo sapeva già."
"Bene, seguimi." Tsukki si guarda in giro, poi prende delicatamente il braccio della piccoletta e la porta fuori, nel posto dove lei, ieri notte, era seduta a piangere.
Kei fa sedere la ragazza e, da dietro la schiena, tira fuori lo sketchbook e un astuccio che conteneva la solita matita in grafite e la solita gomma da cancellare, un temperino e delle matite colorate: tutto il materiale da disegno della ragazza.
"Come hai fatto a prendere le mie robe?" Sbotta innervosita.
"Ho detto alla senpai Shimizu che mi avevi mandato a prendere tutto il tuo materiale da disegno. Non sapevo che avessi dei colori a matita." Risponde mentre poggia sull'erba tutto quello che aveva in mano.
T/n fissa il biondino infastidita. "E perché mi hai portato le mie cose?"
Tsukishima sospira un po' imbarazzato. "Ieri mi hai detto che vorresti essere nel tuo posto speciale e quindi, bè, ecco..." non riesce a esprimersi direttamente. "Pensavo che tu magari potessi disegnare il tuo posto speciale. Ecco, in realtà pensavo che potessimo farlo insieme. Abbiamo ancora un po' di tempo prima di andare a dormire, possiamo sempre continuarlo domani, durante il ritorno dalla trasferta."
Vicino al materiale di T/n c'è un piccolo rotolo di nastro adesivo trasparente.
La ragazza spalanca gli occhi, sorpresa dall'idea dello spilungone. Una cosa così dolce, non se l'aspettava da un freddo lui.
"Ora, se non ti dispiace," continua Kei allungando le mani (leggermente tremanti dall'imbarazzo) verso lo sketchbook. "Preferirei iniziare, prima che si faccia tardi."
Quattrocchi apre il taccuino e ne strappa due fogli.
T/n perde vent'anni di vita a ogni pezzo di carta che il suo ragazzo strappa. Per fortuna si limita a due.
Tsukki attacca i due fogli con il nastro adesivo solo da una parte.
"Ecco, tu disegni una metà, io l'altra. Va bene? Ah, penso sia dovuto informarti che non sono bravissimo come te nel disegno."
Gli occhi della piccoletta si riempiono di lacrime. No, non sta per piangere perché Tsukishima ha strappato dei foglio dal suo sketchbook.
Quel gesto era così premuroso e dolce che l'aveva fatta commuovere.
T/n alza la testa verso il cielo per rimandare dentro le lacrime.
"Ma dai, davvero stai piangendo, piccoletta?" Kei ride divertito.
La sua ragazza abbassa la testa e guarda altrove.
"Non sto piangendo." Inutile dire che il suo stesso tono di voce la tradisce in quella negazione.
"Eddai, non piangere." Tsukki le passa un braccio attorno le spalle e la stringe forte. Infine le dà un veloce bacio sulla testa.
"Meglio che ci muoviamo a disegnare, o i professori ci sgrideranno perché non rispetteremo il coprifuoco."

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora