(2) ...Tsukki...?

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Come promesso, il giorno dopo alla fine delle lezioni, T/n si avvia con Tobio lontana dalla palestra per fare qualche ora di allenamento assieme al ragazzo di cui ieri sera suo fratello si lamentava tanto.
Effettivamente non è molto alto, era quasi pari all'altezza della ragazza; i capelli arancioni ci sono, stupidità pure, manca solo un nome da dare alla faccia.
"Hinata Shoyō" esclama felicemente, sembra molto felice di conoscere nuova gente.
Senza perdersi in chiacchiere, i tre iniziano ad allenarsi. Si concentrano maggiormente sul come Hinata riceve ogni pallone in bagher. La sua tecnica di ricezione è pessima o forse peggio, non esiste.
"Ok..." borbotta T/n prendendo la palla in mano. "Devi lavorare tanto sulla ricezione, ma davvero tanto."
Sempre diretta come persona.
Hinata spalanca gli occhi offeso e con tono di voce alterato esclama:"Come se tu fossi meglio! Scommetto che anche tu sei nella mia stessa situazione!"
È una sfida da parte del ragazzo? Perché in quel caso T/n avrebbe accettato con piacere.
Tobio si mette in mezzo, anche lui innervosito.
"Se quel cretino pensa di parlare in quel modo a mia sorella allora che il cielo lo aiuti." Pensa il gemello pronto a dargli una suonata. Viene interrotto dalla ragazza, che prende la risposta come una sfida e accetta con piacere di umiliare Hinata con le sue doti di ricezione imparate assieme a suo fratello.
Inutile dire che T/n vince la "sfida" tra lei e il ragazzo basso. Shoyō è sorpreso, la ricezione della ragazza è precisa, bilanciata: perfetta ai suoi occhi.

Passano un paio d'ore e T/n è assolutamente stanca di aiutare i due. Fortunatamente si era portata appresso il suo sketchbook e poteva disegnare in santa pace, se quei due non si urlavano in faccia ogni secondo.
E allora lei si siede sull'erba con la schiena appoggiata al tronco di un albero, dove i due ragazzi sono fuori dal suo campo visivo. Dopo circa una mezz'oretta la ragazza inizia a sentire quattro voci, non due come prima. Poi tre.
Quelle due voci in più che aveva sentito erano familiari. Una aveva parlato di meno rispetto all'altra, quello è l'amichetto del ragazzo alto occhialuto in classe sua, l'altra chi altro può essere? Si vede che quello coi capelli verdi segue il biondo ovunque.
Improvvisamente l'unica voce che T/n sente è solo un piccolo urlo di Hinata. Allora lei gira di poco la testa, i suoi occhi e naso spuntano dal tronco dell'albero. Vedendo la scena tutto il viso spunta dal tronco adesso.
Tobio aveva preso il biondo per il colletto della sua camicia, ma colui attaccato da suo fratello sorride compiaciuto. Forse è felice del fatto che il ragazzo sia molto infastidito da lui?
Ok, piacere abbastanza strano ma chi non ne ha di piaceri strani?
Tuttavia T/n non voleva che suo fratello gemello tornasse a casa con il naso rotto o un occhio nero o peggio, una sospensione all'inizio dell'anno, quindi si decide a riprenderlo.
"Tobio!" Esclama da lontano. Tutti e quattro i ragazzi si girano verso di lei. "Che cazzo fai?"
Tobio capisce che sta facendo una cagata e lascia andare il biondino, che sta ancora osservando la ragazza con le sopracciglia inarcate.
"Che linguaggio colto." Il ragazzo alto la provoca per il suo "povero" vocabolario. In realtà T/n sa comporre frasi molto più complesse di un semplice "che cazzo fai".
La ragazza si volta verso il suo sketchbook con gli occhi socchiusi in segno di confusione e ignora il commento sgradevole.
Ma lei si sente leggermente imbarazzata, non sa perché ma sente un po' di calore alle orecchie. Che vuol dire questa sua reazione? Chiaramente T/n non lo sa e non lo vuole sapere, quindi cerca di dimenticarsene.

La mattina dopo lei è la prima a entrare in classe, che non presta attenzione sì, ma mai in ritardo. È già seduta al suo banco e sta disegnando. Qualcun altro entra. Sono i due di ieri pomeriggio.
T/n abbassa la testa verso i suoi disegni e continua senza neanche dire un "buongiorno" di cortesia.
"Tsukki, vado un attimo all'armadietto, devo prendere dei libri!" Esclama gioiosamente il ragazzo dai capelli verde scuro.
"Si chiama Tsukki? Non ricordo, dovrebbe essere quello il cognome." Pensa la ragazza socchiudendo gli occhi, che erano comunque puntati sullo sketchbook.
"Sai" il biondino borbotta.
Il suo amico era andato via, T/n e lui sono da soli in classe. Lei alza la testa e vede il ragazzo alto che la guarda con quell'espressione di disprezzo ricevuta già il primo giorno di scuola.
"Non serviva che tu mi proteggessi da quel ragazzo."
T/n emette un colpo di tosse mescolato a una risata. "Stavo proteggendo mio fratello, non te."
"Oh? Quindi tuo fratello è debole e si fa picchiare facilmente?" Tsukki sorride compiaciuto agli occhi della ragazza, che lo inizia a scrutare dall'alto in basso.
"Ora che ti osservo bene, da te sicuramente no." T/n inclina la testa e anche lei sorride con lo scopo di provocare il ragazzo biondo, che trasforma le sue labbra in un ghigno snob.
"Se fossi in te non continuerei ad avere un atteggiamento così maleducato, Kageyama."
Tsukki si ricordava il cognome di T/n. La ragazza socchiude gli occhi infastidita.
"O cosa fai? Lo vai a dire alla mamma..." Si ferma perché voleva dargli la sua stessa medicina menzionando il suo cognome, di cui ancora non era molto sicura. "...Tsukki...?" guarda il biondino con un'espressione confusa.
"Mi chiamo Tsukishima."
T/n socchiude ancora di più gli occhi, cercando di non esprimere il suo imbarazzo. "Giusto."
Che ragazzo fastidioso, forse lei si sbagliava, non era poi così noioso.
Esatto, Tsukishima aveva fatto capire a T/n che non esisteva il noioso, normale e simpatico; no, quel biondo quattrocchi aveva creato un nuovo "settore": maleducato/stronzo, doveva ancora scegliere il nome.
Sì, quel Tsukishima era un maleducato/stronzo, T/n si chiedeva come il suo amico dai capelli verde scuro fosse così diverso da lui.
Per assicurarsi di non dimenticarsi almeno il suo cognome, la ragazza prende la matita con cui stava disegnando e scrive sul banco in piccola calligrafia:"Tsukishima", per poi metterci sopra il suo astuccio, così che il biondino non notasse questo gesto.

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora