(22) la lettera

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T/n era a casa, nella sua stanza, domani sarebbe iniziata la seconda parte della trasferta a Tokyo e lei doveva andarci. Non che le dispiacesse, non sarebbe stata lontana dal suo ragazzo.
"Sorellina" Tobio la chiama mentre sale le scale. La ragazza si acciglia disgustata da come suo fratello l'aveva appena chiamata.
"Che c'è?"
Nessuna risposta. I passi del gemello si fanno più rumorosi e, appena davanti alla stanza di T/n, una quiete immensa cala su tutta la casa.
Quello che sembrava un foglio piegato scivola sotto la piccola fessura della porta.
La piccoletta osserva il pezzo di carta da lontano, confusa.
Altri passi si fanno sentire e diventano meno rumorosi, Tobio si era allontanato dalla camera della ragazza.
Lei si alza lentamente e va a prendere il foglio da terra, sopra c'è scritto "per T/n".
La destinataria in questione apre la specie di lettera che le era stata indirizzata.

"Ciao T/n, volevo scriverti questa lettera per chiarire qualche cosa.
Ovviamente hai visto che dopo che ti ho sgamata con Tsukishima abbiamo litigato e non ne abbiamo più parlato.
Io non ho più parlato di questa cosa perché volevo pensarci e capire un po' di cose. Ecco perché ricevi questa lettera dopo quasi un mese.
Voglio scusarmi per come ho sbroccato alla vista di te e Tsukishima baciarvi, è stato un momento inaspettato e non intendevo davvero quello che ho detto. Dire che la frase dove dicevo che mi volevi rovinare la vita era uno scherzo non avrebbe avuto senso, perché sai che io manco so capire le battute, figuriamoci l'ironia.
Per quanto io e il tuo tipo possiamo avere incomprensioni e rivalità, Tsukishima mi ha fatto capire che lui per te è qualcuno di cui ti puoi fidare e che presta attenzione a te.
A proposito di quello
È imperdonabile il fatto che ti abbia trascurata per quasi 5 anni, però voglio davvero chiederti scusa un'altra volta per quello che è successo, anche con mamma e papà.
Ecco, che tu lo sappia, se Tsukishima non ti fa sentire sola ma soprattutto se lui ti fa sentire vista, amata o quel che vuoi, allora va bene
Se sei felice tu allora sono felice io.
Ti ho vista assieme a quello spilungone e in sua compagnia eri quella di 5 anni fa, una ragazzina piena di felicità, la vera te. Quella che riconosco ora."

Delle lacrime iniziano a scorrere lungo le guance di T/n, non aveva ancora finito di leggere la lettera.
Una ragazzina piena di felicità... ma solo in compagnia di Kei. Davvero il biondino tirava fuori la vera lei?

"Voglio includerti in quello che faccio, voglio sapere ciò che fai, vedere quello che disegni, sapere come ti sta andando la vita, tutto questo e altro. Non voglio più escluderti dalla mia vita.
Anche se tu non me l'hai chiesto, io farò il possibile per far sì che tu sia vista da mamma e papà, voglio che capiscano quanto hanno sbagliato non dando attenzioni a te.
Ti voglio bene sorellina
-Tobio"
Per quanto la lettera fosse stata scritta molto poveramente in ambito grammaticale e lessicale, il gesto viene visto dalla ragazza come qualcosa di vero, qualcosa che dimostrava l'interesse di suo fratello in lei. Era davvero sorpresa dal fatto Tobio avesse messo così tanto impegno nello scusarsi e chiarire certe cose fino al punto di mettere le sue scuse su carta, non in un messaggio sul telefono.
Ma cosa faceva ora? Dove andava? Come rispondeva?
T/n si alza e si avvicina alla stanza di Tobio. Dal piccolo spiraglio della porta socchiusa, lei spia suo fratello per vedere cosa stesse facendo. Stava palleggiando con una palla Molten mentre era sdraiato sul suo letto.
La ragazza tira su col naso, dopo aver versato qualche lacrima leggendo la lettera le si era tappato il naso.
"T/n? Sei tu?" Tobio chiede.
Lei apre la porta e sventola leggermente il foglio piegato.
"Grazie" borbotta guardandolo, per poi tornare nella sua stanza, prendere il solito telo, i suoi auricolari, raccogliersi i capelli in uno chignon basso e avviarsi verso il suo posto speciale con l'obiettivo di raccontare questa cosa a suo nonno Kazuyo.

Arrivata lì la routine è quella di sempre: stende il telo, si siede a gambe incrociate, prende qualche bel respiro e si lascia trasportare dalla leggera brezza del tardo autunno, ascoltando con attenzione i giochi di rumore che il fiume davanti a sé emetteva.
"Oggi Tobio mi ha dato questa lettera, è stato davvero un bel gesto da parte sua, sono sollevata che quelle scuse che mi aveva detto guardandomi negli occhi le intenda davvero. So che sarai incredulo a sentire che tuo nipote incapace a scrivere mi abbia dedicato una lettera, eppure è così. Sono orgogliosa del suo impegno, anche se non ha un vocabolario molto ampio."
La ragazza prende un altro respiro, cercando di tenere dentro le lacrime.
"Ah sì, se mai tu riuscissi a sentire o a vedere, avrai sicuramente notato che ho portato qui un ragazzo alto e biondo. Ricordi di quando mi hai parlato del mio ragazzo dal cuore d'oro? Sai nonno, penso davvero che sia lui. Mi fa sentire così felice e, per quanto sia un po' una roccia come dicevi tu, quando siamo soli è davvero dolce. L'altro giorno mi ha portata a vedere una mostra di quadri al museo, ma mi ha tenuto nascosto il fatto che parlava di fiori finché non siamo entrati nella sala."
T/n sorride serenamente.
Il suo telefono vibra. Il ragazzo dal cuore d'oro in questione le aveva scritto.

- quattrocchi -
-"Come va? Tutto bene per ora?"
-"Sì, sono nel mio posto speciale. Non crederai mai a cosa ha fatto Tobio, e non parlo di qualcosa di brutto" risponde lei.
-"Ora sono curioso."
-"Immagino, però penso che per ora non te lo dirò, voglio godermi il momento"
-"Va bene. Senti, per caso ti dispiace se ti raggiungo lì?"
-"Vieni pure, va tutto bene?"
-"Sì, è solo mio fratello, mi sta facendo impazzire. E poi mi annoio."
-"Ti aspetto qui nel mio posto speciale, non mi muovo"
-"Arrivo."

Dopo una decina di minuti, Tsukishima arriva nel posto speciale.
T/n si alza e avvolge il suo ragazzo in un abbraccio.
"Ne vuoi parlare?" Domanda lei.
"Non proprio, preferirei passare del tempo con te, senza pensarci."
"Ecco nonno, è lui il ragazzo di cui ti parlavo." Dice lei nella sua testa.
Kei si stacca dalla sua ragazza. Improvvisamente, una farfalla di colore bianco inizia a volargli davanti al viso. Il biondino arretra di poco, ma poi allunga la mano verso l'insetto e, sorprendentemente, quest'ultimo si posa sull'indice di quattrocchi.
"Sai, gli insetti non mi piacciono, però le farfalle sono quelle che tollero di più."
T/n spalanca gli occhi
"Nonno? Sei tu?"
Lo spirito di Kazuyo Kageyama era tra la sua nipote e il ragazzo di questa, e aveva appena approvato quello che T/n diceva su Kei Tsukishima.
Lui era davvero il ragazzo dal cuore d'oro giusto per lei.

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora