(7) un albero di noci e un bagno

157 6 1
                                    

T/n mette a terra un telo molto grande in caso i due si volessero sedere per una pausa e poi iniziano a lavorare. La ragazza identifica i fiori e le piante, mentre Tsukishima annota tutto quello che lei dice e fa delle foto.
Anche nei posti più piccoli lei trova di tutto e il biondino deve abbassarsi, data la sua smisurata altezza.
Tsukki ansima stanco. "Devi per forza mandarmi nei posti più piccoli per fotografare le piante? Non è molto facile per me."
"Ah, finalmente la tua statura ti disturba." Esclama lei ridendo leggermente. Il ragazzo si alza e T/n gli prende la macchina fotografica che lei aveva portato, così che lei facesse le foto nei posti più stretti.
Nel mentre che la piccoletta scatta qualche foto, Tsukishima ne approfitta per osservare dei bellissimi fiori rossi. Improvvisamente il suono dello scatto della macchina fotografica è più vicino alle orecchie di quattrocchi, ma molto più vicino di prima. Si gira e vede T/n che lo inquadra.
"Cosa stai facendo?" Lui si avvicina e cerca di strapparle di mano la macchina fotografica per eliminare la foto appena fatta, che inquadrava il biondino guardare il fiore con molta attenzione.
"Oh ma dai!" Esclama la ragazza ridendo mentre si allontana da Tsukki. "Non è venuta male e sicuramente non la metterò in giro." Allora lei gli fa vedere la foto, è davvero uscita bene. Tsukishima non poteva dire nulla a riguardo. Poteva solo sospirare, che è quello che fa, perché preferiva accoltellarsi piuttosto di ammettere che la ragazza aveva ragione.

Dopo un po' di tempo T/n è sul ramo di un albero e sta cercando di identificarlo dalle foglie, era troppo alto per farlo da lontano.
"Juglans regia." Dice con tono serio la ragazza.
"Ovvero?" Domanda quattrocchi.
"Un albero di noci. È anche bello sano!" Sul ramo dove è seduta, T/n sventola le gambe sotto la testa del ragazzo. E quei due secondi che lui abbassa la testa per annotare le informazioni, quando Tsukki si rigira trova la sua compagna di banco a penzoloni sul ramo, solo le braccia la fermano dal non cadere per terra.
"Piccoletta! Cosa fai?" Esclama sorpreso Tsukishima.
"Nulla! Volevo scendere dal ramo e pensavo fosse meno alto del previsto. E smettila di chiamarmi così."
Il biondino sospira guardando la povera ragazza che si teneva stretta al ramo del noce.
"Certo che è più alto del previsto per lei, è così bassa. Non ha il nomignolo "piccoletta" a caso..." lui pensa tra sé e sé.
"Tsukki! Mi aiuti a scendere sì o no?"
Quattrocchi guarda la compagna di banco confuso. "Non so cosa dirti, come dovrei aiutarti?"
"Prendimi dalle gambe così io posso lasciare le mani dal ramo e dopodiché posso tornare coi piedi per terra! Pensavo lo avessi capito da solo, secchione."
"Bada a come parli, non sono obbligato a riportarti a terra." Tsukishima si avvicina, "abbraccia" le gambe di T/n e, appena è sicuro di avere una presa stretta così che non cadesse per terra, dice alla ragazza di staccare le mani dal ramo.
Il biondo se la ritrova in braccio. Le sue mani si sono appoggiate sulle spalle di lui. T/n lo sta guardando negli occhi, ma lui no, perché ha i capelli neri della sua compagna di banco in faccia; aveva appena realizzato che da lisci lei li aveva stilati in delle bellissime onde sbarazzine.
Lei scosta i suoi capelli indietro e finalmente vede gli occhi ambra del ragazzo. I due si guardano negli occhi per qualche lungo secondo. Improvvisamente T/n percuote leggermente le sue mani sulle spalle di Tsukki, è imbarazzata dal fatto che è in braccio al biondino, e dice:"Bene, grazie di avermi salvata... puoi mettermi giù."
Tsukishima scuote la testa e torna in sé stesso. "Ah sì, giusto." e mette a terra la ragazza, che si siede immediatamente sul telo a guardare il fiume. Si gira verso quattrocchi.
"Bè, non ti siedi?" Gli chiede.
"No, è antigienico..." risponde con un'espressione schifata. T/n lo squadra leggermente e poi alza gli occhi al cielo.
"Ok, forse per qualche minuto..." borbotta per poi sedersi vicino alla ragazza.
Il silenzio tra i due è sempre rotto dall'acqua del fiume che scorre ininterrottamente.
"Sai..." Tsukki rompe la quiete. "Non avevo idea che ti vestissi così..."
"Da zingara?" T/n cerca di finire la frase.
"No!" Esclama Tsukishima difensivamente, non voleva offenderla. Ma la compagna di banco ride.
"Tranquillo, mia madre dice sempre che mi vesto da zingara. Pensavo volessi dirlo anche tu. E comunque sono abituata."
"Io volevo dire che ti vesti molto street style. Non lo trovi un po' offensivo essere chiamata una zingara?" Domanda lui incuriosito.
Che questa sarebbe stata la volta che T/n si sarebbe aperta un po' al ragazzo?
"All'inizio quando quella disgraziata di mia madre me lo diceva sì, ma poi ho deciso di prenderlo come un complimento. Poca gente si veste da "zingaro" in queste parti, l'ho preso come un segno di unicità." Spiega soddisfatta.
Tsukishima è sorpreso dall'aggettivo con cui lei ha descritto sua madre: disgraziata. Perché?
"Non ti piace molto tua madre, suppongo."
"Non è che non mi piace, è solo che..." T/n si ferma.
"Puoi dirmelo, nessuno verrà a saperlo." La incita quattrocchi.
"Bè, mia madre e in sostanza tutta la mia famiglia prestano più attenzione a Tobio che a me. Quindi ho pensato che se facessi quello che mi pareva ai miei genitori non sarebbe fregato nulla. E ho pensato giusto."
"Oh, ecco perché sei così a scuola." Aggiunge Tsukki.
T/n ridacchia un po'. "Sì, anche quello è un fattore, oltre al fatto che maggior parte di quello che stiamo facendo lo so già, non che i miei voti siano brutti, dovresti vedere che punteggi ho."
Il ragazzo è confuso e allo stesso tempo geloso. Come faceva già a sapere tutto il programma dell'anno?
"Hm, immagina se tu prestassi attenzione a scuola, mi supereresti... aspetta no, non superarmi, sono io il migliore della classe." Il biondino borbotta facendo ridere la ragazza.
T/n sospira. "Che senso avrebbe? Non importa molto ai miei, per loro prendere un punteggio alto è il minimo che possa fare a scuola e già ho questi risultati."
"Sai piccoletta, io quando presto attenzione e prendo appunti, mi sento soddisfatto di come ho trascorso la giornata a scuola. Sono stato produttivo e in un certo senso mi sento meglio con me stesso, ho fatto il mio dovere." Tsukishima spiega, magari in quel modo poteva convincere la ragazza a stare attenta in classe.
Certo che però il desiderio di impedirla dall'essere vicino a lui e disturbarlo non era così acceso come prima. Effettivamente trovava interesse in T/n e nella sua vita.
Adorava prenderla in giro scherzosamente e si divertiva ancora di più quando lei rispondeva alle sue provocazioni con qualcosa di concreto e che lo faceva incazzare nero, ma che allo stesso tempo lo faceva sorridere compiaciuto della strana ma piacevole tensione tra i due.
Cosa stava succedendo a Tsukishima Kei?
"Hm, sei proprio orgoglioso eh, Tsukki?" T/n gli risponde un po' innervosita dal fatto che lui l'aveva chiamata piccoletta.
Il ragazzo si avvicina al suo viso con un sorrisetto, già sapeva dove lei voleva andare.
"Oh fidati, piccoletta, lo sono."
Anche la compagna di banco gli sorride compiaciuta dalla sua risposta.
Improvvisamente i due tornano seri. Quei pochi ma lunghissimi secondi che si guardando negli occhi, è per entrambi una bella batosta, sono paonazzi.
T/n abbassa lo sguardo sulle labbra di Tsukki e respira profondamente.
Non sa neanche lei perché stava guardando lì, però voleva le labbra del ragazzo sulle sue, le voleva a tutti i costi. Chissà se a lui sarebbe andato bene...
La ragazza cerca di lasciar stare il suo pensiero forse un po' troppo brusco e guarda altrove, poi respira profondamente qualche altra volta. "Che dici, andiamo a finire la presentazione?"
"Ah, ehm... sì." Borbotta Tsukishima con le guance rosse.
T/n ovviamente non lo sapeva, ma anche il biondino in quel momento voleva le sue labbra, eccome se le voleva. Però si fermava dal volerla prenderla dai fianchi, avvicinarla a sé e baciarla con tutta la passione che aveva in sé per lei; pensava fosse un po' troppo improvviso, egoista e maleducato da fare a una ragazza riservata come lei.

I due si alzano e vanno a casa della ragazza, dove non c'è nessuno.
T/n sistema tutto il necessario sulla grande scrivania in salotto.
"Prima di iniziare... dov'è il bagno?" Chiede quattrocchi.
Lei dice di salire le scale.
"Sì, fin lì ok, ma dove di preciso?" Domanda di nuovo.
T/n lo raggiunge, è davanti a lui di uno scalino in meno. Tsukki la guarda negli occhi e lei gli spiega dove andare, prima di distrarsi dagli occhi ambrati del ragazzo. Lo guarda con un'espressione mista tra l'imbarazzato e la rabbia. "Non guardarmi così, mi distrai."
"Non so di cosa tu stia parlando." Tsukishima avvicina il suo viso a quello della sua compagna di banco. Le sue labbra si curvano in un piccolo ghigno compiaciuto.
T/n poggia le mani sulle spalle del ragazzo. "E togliti quel sorrisetto dalla faccia."
Tsukki non dà retta a quel che dice la piccoletta e avvicina ancora di più la faccia al suo viso.
"Altrimenti? Lo vai a..." neanche il tempo di finire la frase che T/n aveva stampato un bacio sulle labbra di quattrocchi, solo per farlo smettere di parlare. A quel punto Tsukishima si toglie lentamente gli occhiali e appoggia la mano destra che li stringe sul corrimano della scala. L'altra scorre verso il fianco destro della ragazza, mentre le sue labbra si riconnettono con quelle della sua compagna di banco. T/n si allontana leggermente, perché da calmo e dolce, quel bacio si trasforma in focoso e brusco, cosa che le piaceva molto, ma trovava allo stesso tempo inaspettata, soprattutto da uno come lui. Però quando la ragazza si allontana Tsukki allunga il collo verso di lei e la mano che stringeva il suo fianco striscia sulla sua schiena, così che possa spingere il suo corpo verso di lui, perché il biondino voleva da un po' le labbra della ragazza, l'aveva realizzato solamente qualche minuto fa e questo pensiero era così forte che non riusciva a controllarlo, non ne aveva abbastanza e perciò voleva ancora le sue labbra, nonostante T/n si allontanasse.
La differenza d'altezza era quasi non credibile. Se la ragazza doveva mettersi in punta di piedi, Tsukishima, dall'altra parte, doveva piegare quasi tutta la schiena così che lei non cadesse dalle scale.
Improvvisamente un paio di chiavi tintinna fuori dalla porta di entrata e il suono della serratura si fa sentire tra gli schiocchi delle labbra dei compagni di banco.
La porta si apre e T/n si ricompone subito. Tsukki si rimette gli occhiali velocemente.
"Quindi, hai capito dov'è il bagno?" Gli chiede cercando di suonare il più calma possibile.
"Sì, grazie." Borbotta lui correndo su per le scale, scomparendo immediatamente.
La ragazza si gira e davanti a sé vede Tobio, appena tornato da qualche ora di allenamento.
Era davvero passato così tanto tempo? Forse si erano persi un po' troppo nel posto speciale di T/n.
"E quello chi è?" Il fratello chiede.
T/n lo guarda con aria colpevole. "Tsukishima Kei."
"Tsukishima chi?!" Esclama Tobio arrabbiato.

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora