(32) Vista K.

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"Dovremmo vederci più spesso"
"Concordo, spero solo di avere tempo con le mostre e le gallerie, dovrò andare da Sendai a Tokyo, poi a Milano, Roma, Parigi..."
"Che ne dici se domani sera ti porto da qualche parte? Sempre se hai tempo..."
"Sì, ho tempo domani sera. Cerca di non scegliere posti troppo in pubblico, a volte odio con tutto il mio cuore le telecamere..."
"Che ne dici di-"
"No no, sorprendimi, Kei"

La sera dopo Tsukishima si sta preparando per portare T/n fuori. Ancora non capiva se poteva considerare l'uscita un appuntamento.
Ad ogni modo, voleva essere il più presentabile possibile, ma non troppo. Non si sarebbe messo una giacca e cravatta, perché conosceva lo stile della ragazza, ed era molto diverso da uno smoking o un vestito elegante. E poi mica andavano in un ristorante stellato. I due sarebbero andati in un ristorante di ramen, avrebbero preso da asporto e poi sarebbero andati davanti a un lago vicino a casa del ragazzo.
Bussano alla porta, sarà proprio lei.
Kei va ad aprire e stranamente si trova l'alta figura di suo fratello maggiore.
"Akiteru..."
"Ciao fratellino, è un buon momento per venirti a trovare?"
"Ecco, io in realtà dovrei-"
Tsukishima vede T/n dietro a suo fratello.
"Oh, ciao Akiteru, è tanto che non ti vedo." Dice lei, mentre il ragazzo si gira.
Akiteru spalanca gli occhi. "T/n! Che bello vederti, congratulazioni per la tua carriera, i tuoi quadri sono stupendi! Posso avere un autografo?"
La ragazza sorride sorpresa dalla sua reazione.
"Akiteru, per favore..."
Il fratello maggiore di Kei sussulta "Voi due, uscite insieme? Proprio come al liceo?" Sembra stia per commuoversi.
"Oddio, non essere esagerato, Akiteru..." sospira il biondino imbarazzato.

Dopo quell'imbarazzante incontro con il fratellone di Tsukishima, i due vanno a prendere da mangiare e arrivano a quel lago vicino casa del ragazzo.
"Allora..." inizia T/n. "Che numero hai sulla tua divisa?"
"Il diciassette. Piuttosto, quando è la tua mostra? Devi preparare tanti quadri?"
"Perché? Vuoi andare a vederla?" Domanda lei a testa bassa, mentre mangia il suo cibo.
"Direi proprio di sì. Non mi vuoi alla tua mostra? Sei troppo famosa per i tuoi vecchi amici eh?" Risponde lui scherzosamente.
"No no, è il trenta di settembre alle otto di sera, quindi tra un mese circa. Devo comporre circa una decina di quadri, non ho molto lavoro da fare..." 
"Bene, stai certa che verrò a vederla"
T/n sorride osservando l'erba. Alza lo sguardo verso il laghetto e spalanca gli occhi.
"Cazzo, ho un'idea." La ragazza emette un piccolo urlo simile a quello di un corvo, si alza, mette la mano nelle tasche dei pantaloni e ne tira fuori una penna nera.
"Ci sono dei tovaglioli?" Domanda ansiosamente. Kei non capisce la sua fretta, tuttavia le passa lo stesso un tovagliolo.
Lei inizia a disegnare frettolosamente, creando uno sketch molto stilizzato del paesaggio circostante, con un piccolo cambiamento. Il lago non era composto da acqua, ma da ramen.
"Ramen a posto dell'acqua?" Chiede Tsukishima allungando il collo verso la bozza.
"Sì, stiamo mangiando ramen, no?"
Il biondino trattiene una risata poggiando il dorso della mano davanti alle labbra.
"Il tuo stile di disegno è davvero diverso rispetto a quello che avevi al liceo..."
"Certo, sono migliorata dall'essere una banale disegnatrice di fiori a un'artista astratta considerata di fama mondiale"

Kei sospira con un sorriso sereno. "È bello vederti in azione..."
"Grazie"
"Senti, ma i tuoi genitori cosa ne pensano del tuo lavoro?"
"Ecco, mia madre è morta qualche settimana prima del mio debutto. Aveva un tumore e non me l'aveva neanche detto. È stato Tobio a riferirmi della sua morte. Mio padre non mi parla."
Tsukishima le poggia una mano sulla spalla. "Mi dispiace, dev'essere brutto"
"Non mi interessa, non mi volevano bene da ragazzina, non è cambiato nulla da quei giorni. È lo stesso per me."

"Ah non ti ho detto, la mostra è ad Osaka, sicuro che vuoi ancora venire?"
"Mi prendi in giro? Andrei a una tua mostra anche se fosse dall'altra parte del mondo"

Il fatidico giorno, Kei si prepara molto presto per vedere la mostra della ragazza. Deve prendere un volo di un'ora da Sendai a Osaka, sarebbe dovuto rimanere una notte lì. Aveva preso i biglietti in Business class, dato che di soldi ne aveva abbastanza.
Dopo il check-in e controllo dei bagagli, Tsukishima può imbarcarsi nell'aereo e va a prendere posto vicino al finestrino.
Il passeggero accanto a lui si siede.
"Non ci credo" la voce di T/n si fa sentire accanto al biondo.
Lui si gira e spalanca gli occhi, un sorriso gli appare spontaneamente.
"Che coincidenza" risponde lui.

L'aereo parte e subito la ragazza si mette a disegnare instancabilmente.
"Non smetti mai di lavorare?" Domanda Kei.
"Dovrebbe essere un segreto, però a un certo punto della mostra dipingerò davanti a tutti, sto facendo la bozza solo ora..."
Tsukki ridacchia.
"Non guardare la bozza, lascia che sia una sorpresa, almeno questo." T/n copre il suo sketchbook con le mani.

Alle otto di sera, come organizzato, la mostra comincia. Tsukishima è uno degli ultimi a entrare, non perché era in ritardo, ma perché troppa gente era in fila prima di lui.
T/n si guarda attorno tra i vari giornalisti che la stanno aggirando, sta cercando Kei. Si mette in punta di piedi e nota una testa bionda più alta di tutti, è lui.
La ragazza sorride e cerca di incontrare il suo sguardo. È felicissima di vederlo alla sua mostra, anche se le sembrava strano che lui venisse. Adesso per lei c'era solo il biondino in quella stanza.
"T/n Kageyama, può rispondere alla domanda?" Un giornalista la fa tornare al mondo circostante.
"Scusi, può ripetere la domanda?"
"Cosa significa il quadro intitolato "Vista K."? Che significato ha il titolo?"
T/n pensa bene e ricorda istantaneamente di quale quadro stesse parlando: gli occhiali di Kei fatti di petali di bocca di leone.
Le sue guance diventano leggermente rosse.
"Bè, innanzitutto i quadri sono indicibili, quindi non so quanto possa dirvi. È un paio di occhiali fatto di petali di bocca di leone. Onestamente il nome l'ho scelto totalmente a caso" ridacchia, sapendo di stare mentendo. Il titolo "Vista K." si riferiva indubbiamente agli occhiali da vista, ma la K puntata era l'abbreviazione di Kei. Vista Kei.

Finalmente, dopo tutti i giornalisti che le chiedevano domande, la ragazza poteva andare in giro per la stanza. Aveva solo un obiettivo, trovare Tsukishima. A ogni passo che faceva, si alzava in punta di piedi per controllare dove fosse, era molto facile trovarlo, ma continuava ad allontanarsi.
A un certo punto Kei si ferma, quella è la sua occasione per raggiungerlo. Scosta tutti da una parte e finalmente arriva dietro di lui. Sta guardando il dipinto del lago fatto di ramen che aveva abbozzato quando stavano cenando insieme.
T/n gli tocca la spalla sinistra e appena lui incontra lo sguardo della piccoletta, i suoi occhi si illuminano.
"Eccoti, ti stavo cercando da un po'."
"E ora sono qui" appena la ragazza gli sorride, il suo cuore salta un battito.
I due vanno in giro per la sala a guardare i quadri di lei, finché non arriva l'ora per lei di dipingere davanti a tutti.
Doveva solo riprodurre la bozza iniziale che aveva disegnato in aereo.

Kei si mette in prima fila a guardarla, è in piedi con le braccia incrociate e sta sorridendo come un ebete.
Lentamente realizza che quel dipinto non è uno qualunque: T/n sta disegnando quella volta dove lei e Tsukishima erano seduti vicini nel museo di Sendai, ad osservare il dipinto della bocca di leone.
Certamente non era l'uguale immagine, come uno si aspetterebbe di solito.
I due sono raffigurati di schiena, seduti; le loro figure sono di un colore: quella di T/n è bordeaux, quella di Kei è verde scuro, i loro colori preferiti.
Due colori complementari.
Il quadro davanti a loro è lo stesso che era al museo, ma colorato in bianco e nero, come il resto dell'ambiente circostante nel dipinto.
Appena la ragazza finisce di firmare la tela, un boato di applausi riempie la sala, i giornalisti iniziano a chiedere il nome del quadro.
"Il nome del quadro lo decide qualcuno che scelgo io adesso." T/n si guarda in giro, ma sa già chi prendere tra tutti. Punta il dito verso Kei.
"Biondino, dimmi qualcosa che descriva ciò che il quadro ti fa sentire"
Lui spalanca gli occhi, imbarazzato, non sa che dire, prova a far uscire la prima cagata che gli viene in mente quando ripensa a quel momento al museo.
"Sai Kei, non pensavo che un fiore così poco conosciuto potesse avere un posto speciale nel mio cuore; e invece lo ha questo posto speciale, vicino a te." La frase della ragazza gli rimbomba in testa.
"Vicino a te" risponde Kei.
T/n sorride istantaneamente, sapendo subito a cosa si riferiva.
"Lo adoro"

Se vi chiedete perché ho postato due capitoli oggi è perché mancano pochi capitoli alla fine della storia 😛

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora