(29) la classe 1-A

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Ricominciata la scuola, T/n è al liceo tecnico Date. Sta in piedi vicino al professore per presentarsi ai suoi nuovi compagni di classe, la sezione A
"Mi chiamo T/n Kageyama, vengo dal liceo prefettuale di Miyagi Karasuno, piacere di conoscervi."
Il pensiero di cercare dei nuovi amici le faceva venire una forte sensazione di angoscia, perché trovava fosse così difficile semplicemente parlare con qualcuno?
L'insegnante fa sedere la ragazza vicino a uno strano ragazzo dai capelli biondi, con una ciocca marrone sparata in aria. Aveva davvero una buffa acconciatura. Era alto, in faccia aveva un sorriso alquanto inquietante agli occhi di lei.
"Piacere, mi chiamo Koganegawa Kanji!" Esclama contento porgendole una mano da stringere.
"Questo tipo mi spaventa" dice la nuova alunna a sé stessa.
"Come mai hai cambiato scuola?" Le domanda.
T/n fa una smorfia. "È una storia lunga, però ho detto a mia madre che voglio studiare elettrotecnica e, bè, ora sono qui."
Per fortuna stava parlando con qualcuno, temeva davvero che quel ragazzo rimanesse zitto e non la cagasse per tutto il resto dell'anno scolastico.
Verso la pausa pranzo, il ragazzo vicino di banco propone di rimanere con lei a mangiare, così che non rimanesse da sola.
"Hai già deciso a che club unirti? Penso tu sappia già che qui bisogna per forza unirsi a un club."
La ragazza spalanca gli occhi. No, non poteva essere, era un incubo per lei. Odiava i club, pensava fossero inutili e noiosi.
"No..." sbotta con tono di voce infastidito.
"Oh perfetto! Potresti essere la manager del club di pallavolo! Dopo tutto, abbiamo bisogno di qualcuno che aiuti i coach."
Questo ragazzo stava già prendendo decisioni per T/n? Molto diretto...
"A dire il vero... non mi piace la pallavolo."
"Cosa?!" Esclama Koganegawa. "Bè, non deve per forza piacerti, devi solo scrivere statistiche, prenderti cura delle borracce, delle uniformi... giusto?"
"Se non lo sai tu..."
Il ragazzo mastica un boccone del suo pranzo pensando bene a quello che aveva detto.
"Comunque, preferisco non fare la manager del club di pallavolo, ci sono per caso club di disegno?"
Lui annuisce sorridendo.
Perfetto, T/n poteva tranquillamente prendere parte alle attività.
"Se posso farti cambiare idea, perché non vieni agli allenamenti del club tra poco?"
La ragazza fa una smorfia infastidita, ma accetta lo stesso, non voleva essere vista come un'antipatica già al suo primo giorno.
"Non sarà un problema, giusto?"
"Eh? Certo che no! Non diranno nulla se faccio entrare una mia amica" Koganegawa si alza per preparare la borsa e avviarsi al club. Già la considerava un'amica? T/n sorride ampiamente, aveva già trovato un nuovo amico, ne era davvero contenta.

Arrivata in palestra, la prima persona che nota è un ragazzo alto, albino e senza sopracciglia. Era abbastanza inquietante ai suoi occhi, non aveva mai incontrato qualcuno con uno sguardo così torvo, doveva essere un tipo davvero serio.
Il suo nuovo amico la presenta a tutti i componenti del club come la "futura manager del club", ma lei continua a contraddirlo dicendo che non ha intenzione di esserlo.
Quel ragazzo albino le si piazza davanti e, tenendo quella cupa espressione, si china per salutarla. T/n rimane abbastanza scioccata, perché non si aspettava un comportamento così rispettoso da quello sguardo corrucciato.
Lei ricambia l'inchino.
"T/n, lui è Aone Takanobu, il perno del muro di ferro del Dateko" esclama Koganegawa.
"Muro di ferro? Ok, quindi hanno una buona tecnica muro contro le schiacciate."

Dopo gli allenamenti, il nuovo amico di T/n le chiede cosa ne pensa del club.
"Siete certamente bravi nel murare, tuttavia non dovete trascurare varie tecniche di attacco, potreste migliorare anche la difesa, non fidatevi solo del vostro "muro di ferro". Poi tu dovresti migliorare molto nel mandare la palla allo schiacciatore."
Kogane ridacchia. "Ma se non sai nulla di pallavolo? Hai detto che non ti piace"
"Sì, non mi piace. Però mio fratello ci gioca e mi ha insegnato come una squadra è consistente e ferrata su difesa, attacco e tutto il resto."
Il ragazzo sospira, poi sembra che cerchi di trattenersi da dire qualcosa.
"Che vuoi dirmi? Spara, non mi offendo." T/n lo guarda confusa.
"Bè, devo dire che è strano, tuo fratello gioca a pallavolo ma tu odi lo sport..."
La ragazza gli dà ragione, ma lui non sapeva la storia dietro tutto ciò, quindi lei non se la prende con lui, Koganegawa non poteva saperlo.
"Quindi..." continua lui. "Hai intenzione di diventare manager nel club?"
"No, non puoi farmi cambiare idea..."
Kogane sbuffa rattristito, lei si sente un po' in colpa.
"Se la cosa ti tira su di morale, se vuoi, posso venire a vedervi giocare. Dopo tutto, i campionati primaverili sono tra circa due settimane, no?"
Il suo nuovo amico sorride ampiamente a T/n.

Ogni giorno di scuola che passava, la ragazza stringeva un rapporto sempre più stretto con Koganegawa. La loro amicizia si rafforza sempre di più, fino a un punto dove i due si definiscono migliori amici e si capiscono con molta facilità.
T/n aiuta Kogane a fare i compiti (dato che lui non è il meglio nello studio), gli dà una mano nel diventare un palleggiatore migliore, cosa che presenta miglioramenti molto lentamente e poveramente.
A lei piace la compagnia del ragazzo e viceversa, sono quasi inseparabili e fanno tutto insieme.
Tuttavia, lei non lo porta mai nel suo posto speciale. Dopo ciò che era successo con Tsukishima non si fidava più, però aveva raccontato a suo nonno di Koganegawa, quello era più che certo.
Mentre i due parlavano di cose a caso, improvvisamente Kogane domanda:"Senti, tu avrai certamente un fila di ex ragazzi giusto?"
T/n spalanca gli occhi ridendo. "No, a dire il vero ho avuto solamente un ragazzo, proprio quando ero ancora al Karasuno"
"E ora? Suppongo vi siate lasciati per la distanza e il tuo cambio di scuola..."
"In realtà no, abbiamo litigato e lui mi ha detto delle parole orribili. Tecnicamente non ci siamo lasciati, ma non gli parlo da un paio di settimane e sicuramente sarà sorpreso dal mio improvviso trasferimento. Ad ogni modo, sono davvero incazzata con lui, però so che non intendeva davvero quello che mi ha detto..."
Davvero Kei non intendeva tutte quelle parole dispregiative? O stava solo fingendo per farle del male in più?
T/n non ne aveva la minima idea, era nella confusione più totale e preferiva non pensare molto a quel biondo occhialuto.

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora