(18) pensieri notturni

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Il telefono di T/n inizia a suonare. Lei si alza per prendere il cellulare dalle tasche posteriori dei pantaloni.
Osserva bene il nome.
"Chi è?" Kei le chiede, ancora seduto con la schiena attaccata alla parete.
"Mia madre. Non mi ha mai chiamata al telefono, di solito chiama solo Tobio."
T/n sembra emozionata, che forse finalmente a sua madre interessasse qualcosa di lei? La ragazza sorride di poco, pronta ad accettare la chiamata.
A Tsukishima, vedendo la sua ragazza così felice, scappa un ghigno.
La piccoletta risponde. "Pronto mamma?"
"T/n, come va la trasferta?"
"Oh, bene, sì dai, bene." La sua voce presenta un tono di entusiasmo che aumenta sempre di più.
"Mi passi tuo fratello? Non risponde al suo telefono."
"Oh, bè, non sono con lui, starà facendo un po' di allenamento individuale." Borbotta lei, la sua voce inizia a diventare un po' più malinconica.
"Dovresti essere con lui, ho richiesto che tu venissi a Tokyo per vedere quanto si impegna tuo fratello, non per farti scorrazzare in giro."
"Però gli allenamenti sono finiti e le manager..."
"Non mi interessa" la signora Kageyama interrompe T/n. "Torna immediatamente da tuo fratello o giuro che domani vengo a prenderti e ti tolgo lo sketchbook."
La piccoletta spalanca gli occhi.
"Ok, ora vado da Tobio, ciao."
Dopo questo T/n chiude la chiamata e sospira.
"Che è successo?" Domanda Tsukishima. La ragazza dice "nulla", ma era ovvio che non era nulla. Il biondino si alza e si mette davanti alla sua compagna di banco. La guarda un po' preoccupato.
"Pensavo davvero che le importasse di come stessi, sono una testa di cazzo." Borbotta a testa bassa.
"Non lo sei. Vieni qui." Kei le prende la spalla sinistra e la tira a sé per avvolgere la sua ragazza in un abbraccio, T/n non ricambia, sospira e basta.
"Devo andare da Tobio, o mamma mi toglierà lo sketchbook." La piccoletta inizia a camminare, seguita dal suo ragazzo.

Durante la notte, T/n ha troppi pensieri per la testa, vuole piangere, ma non vuole farsi sentire dalle sue compagne di stanza. Ha bisogno di aria, di natura, di uno spazio silenzioso. Quindi decide di andare fuori, dove prima era assieme a Tsukishima. Cerca di fare il minimo rumore, ma deve praticamente attraversare quasi tutti i dormitori.
Appena fuori si risiede nel posto di prima e da lì le lacrime iniziano a scendere immediatamente.
"Perché ho davvero pensato che a mamma fregasse qualcosa di me? Cosa spero a fare, tanto non le importerà mai, né a mamma, né a papà. Farei prima a scappare, non se ne accorgerebbero neanche e se lo notassero non mi direbbero nulla, sempre se tornassi." Pensa mentre si chiude a pallina e poggia le mani sui suoi stinchi.
Quanto voleva essere nel suo posto speciale in quel momento, peccato che non era a Miyagi, era a Tokyo, lontana dal suo posto speciale. Come sfogarsi in quel momento? Non doveva più fare quello che faceva prima. T/n prende un respiro profondo e alza la testa per guardare le scure sagome degli alberi e il cielo notturno, dove si vedeva la luna crescente.
Improvvisamente dei passi si fanno sentire e la ragazza si spaventa.
Tsukishima spunta dall'angolo dell'edificio. "T/n, è mezzanotte passata, cosa fai qui?"
La piccoletta guarda il biondino, i suoi occhi sono lucidi e gonfi.
"Nulla, dovevo solo prendere un po' d'aria." Borbotta lei tornando a fissare il paesaggio davanti a sé. La sua voce è instabile e quattrocchi aveva già capito che stava piangendo.
Kei si siede alla sinistra di T/n. "Allora resto con te finché non vuoi tornare dentro."
"Non serve, Kei."
"E invece sì, sai quanto sei sconsiderata a stare fuori a quest'ora? Ci sono i pipistrelli. E poi, bè, ho notato che sei un po' giù di morale, va tutto bene?" Ribatte Tsukki, per poi passare il braccio destro attorno alle spalle della sua ragazza e abbracciarla.
T/n si asciuga il viso con le mani, ma le lacrime continuano a scendere.
"Quanto vorrei essere nel mio posto speciale ora."
Tsukishima non dice nulla, in quel momento pensa solo a stare vicino alla piccoletta, che ormai non ce la fa più. Voleva il suo posto speciale per calmarsi, ma non lo aveva e vicino al suo ragazzo non si sentiva calma. Le sue unghie iniziano a fare dei solchi quasi troppo profondi nei suoi stinchi. Kei guarda la ragazza con la coda dell'occhio e nota quello che sta facendo.
"Oh, no no no T/n, smettila." Le prende i polsi con delicatezza, cerca di staccarle le unghie dalle sue gambe e, appena ci riesce, stringe le mani della piccoletta.
"È meglio se tieni le mani occupate."
Le guance di quattrocchi stanno andando a fuoco, perché quel tipo di contatto fisico con la ragazza lo faceva andare in palla. Tuttavia, avrebbe fatto di tutto per impedirle di farsi male da sola, anche se lei non lo faceva apposta per sentire qualcosa.
"Adesso sarò onesto con te, T/n. Vederti così mi fa estremamente preoccupare e sapere che anche stando vicino a te non posso aiutarti mi angoscia ancora di più. Mi dispiace se non ti aiuto, ma sto cercando di fare il possibile per farti stare meglio."
T/n respira profondamente e poi dice:"Non sentirti in colpa, so che ci stai provando e ne sono grata, grazie Kei." Subito dopo, appoggia la testa sul petto del biondino e lo abbraccia.
Tsukishima arrossisce ancora di più. Non è abituato a questi gesti, bè a un abbraccio sì. Tuttavia non dice a T/n di allontanarsi, la lascia in quella posizione, affinché quel contatto la facesse sentire meglio. Il cuore di Kei batte a mille.
"Comunque, hai il mio numero, quando sei giù di morale dimmelo. Posso darti consigli o, bè, magari solo starti vicino."
La ragazza non risponde, ma stringe più forte il suo ragazzo.
Per pulire la mente, i due parlano di cose totalmente casuali, opinioni varie su certe vicende storiche o su fiori e piante. La tristezza della piccoletta svanisce lentamente.
"Penso che sia ora di tornare a dormire, no?" Interviene Kei controllando l'orario sul suo telefono. T/n annuisce silenziosamente e Tsukki accompagna la sua ragazza alla sua stanza. Prima di salutarla le posa un bacio sulla fronte e dice:"Un'ultima cosa piccoletta, al ritorno da Tokyo mi siedo vicino a te, intesi?"
La ragazza ridacchia.
"Intesi."

Desk mates -Tsukishima Kei x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora