•Capitolo 21•

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Era ormai pomeriggio inoltrato, i nostri ospiti sarebbero rimasti al Castello fino al giorno successivo.
Siccome il Principe era in ottima compagnia, colsi l'occasione al balzo e mi dedicai all'allenamento.
Era da tanto tempo che non mi allenavo e purtroppo la fatica la notavo, così come notavo il dolore che provavo ai muscoli.

Maneggiai per bene la spada e con un colpo secco mozzai la testa all'ultimo fantoccio rimasto, drizzando poi per bene le gambe.
<Non mi aspettavo di trovarti qui>, la voce di Drake mi fece sorridere.

<Arrivi giusto in tempo> gli puntai contro la spada, <ti sfido> aggunsi poi.

Lui abbozzò un sorriso e fece un passo in avanti, estraendo la spada dalla fodera.
Ovviamente sapevo che non si sarebbe tirato indietro, non lo aveva mai fatto. Tempo addietro l'allenamento era il nostro passatempo preferito ed io ero l'unica con il quale si divertiva.

Mi posizionai e piantai per bene i piedi sul terreno, stessa cosa che fece lui.
Il primo a colpire fu proprio lui, che con uno scatto veloce mi si avvicinò e fece subito scontrare le nostre spade.
Di lì in poi fu tutto un gioco, senza fretta o aggressività.
Le nostre spade si colpivano, si sfioravano, ma nessuno dei due ebbe mai l'occasione di porre fine a quell'innocente gioco.

<Vi state allenando, o state giocando?> una domanda ci fermò e ci fece voltare verso destra, dove vedemmo il Principe ospite.
Perché era nei campi di allenamento? In quanto ospite d'onore, avrebbe dovuto intrattenere noiose conversazione con i Reali.

Drake gli lanciò una veloce occhiata, per poi sospirare ed abbassare la spada.
<Stavamo giocando, da quanto tempo, Principe.>
Lo conosceva?

<La nostalgia è reciproca. Siccome non amo particolarmente i giochi infantili, che ne dite di fare sul serio?> avanzò verso di noi, fino a porsi nel mezzo e voltarsi nella mia direzione.
<Adesso sono io che sfido voi>afferrò la spada tra le mani di Drake.

<Cosa?> pensavo che volesse sfidare Drake, non me. Inoltre c'era da considerare che lui era un umano ed io no, ero molto più veloce ed abile di lui.

<Voglio solo dimostrarvi che sono in grado di difendermi e non cado facilmente vittima di aggressori notturni> istigò lui, alludendo a ciò che era accaduto la notte prima e facendomi serrare i pugni.
Drake osservò prima lui e poi me, aggrottando la fronte confuso.
Maledetto, aveva promesso di non parlarne più!

A quel punto non potei far altro che annuire, consapevole che non avrei potuto essere me stessa.
Mi riposazionai e lo stesso fece lui.
Sospirai sconsolata ed ebbi la prontezza di schivare tutti i suoi attacchi. Mi limitai a bloccarlo o a retrocedere, facendolo inferocire.
<Avete troppa paura di me? Tutto qui quello che sapete fare?>

Era strano che un uomo avesse sfidato una donna sul campo di allenamento, così com'era strano che lui pretendesse da me forza ed agilità.
Evidentemente Kyle gli aveva parlato di me e gli aveva detto quanto fossi un abile spadaccino ed arciere. Mi chiesi se gli avesse anche raccontato della mia nomina, del mio codice 000 alla torre... anche se intuivo la risposta: sì.

<Paura> ridacchiai. Se mi conosceva realmente, ricordava benissimo da quale razza provenissi e quanto fossi forte.

<Osate anche ridacchiare> con un forte fendente mi si scagliò contro, ma come sempre, riuscii a bloccarlo. Lui avvicinò il suo viso al mio e sussurrò: <combattete lealmente.>

<Non posso farlo.>

<Sì, invece. So quanto siete forte e veloce, potete stare tranquilla, a Corte ci sono tanti erboristi, nonché medici, se mi spezzate qualche braccio sapranno come soccorrermi.>

<Peccato che a Corte ci sia anche il Re, vorrà la mia testa su di un piatto d'oro se oserò sfiorare il figlio.>

<Ne dubito, coraggio!> sorprendentemente mi sferrò un leggero calcio allo stomaco, facendomi così arretrare.

Abbozzai un sorriso e sospirai. Per lo meno mi sarei allenata, così come desideravo.
Incastrai la spada nel terreno e velocemente legai i capelli, facendo poi scroccare le dita, le braccia, le spalle e il collo. Ero tutta indolenzita, accidenti.
Ripresi la spada ed esclamai: <non a caso ero il numero 000.>

Non gli diedi nemmeno il tempo di udire tutta la frase che con un rapido scatto mi ritrovai davanti a lui e con un semplice colpo di spada, che provò erroneamente a bloccare, lo feci volare ed atterrare col sedere.
Fu a pochi passi da me e gli diedi solo il tempo di rialzarsi, che ripartii all'attacco. Mi sorpresi nel vedere che alcuni -anzi pochissimi- attacchi riusciva a bloccarli, ma mai a contrattaccare.

Lui con un salto sfoderò nuovamente un fendente, ma quella volta con più forza. Posizionando la spada in orizzontale riuscii a bloccarlo e con la gamba di destra gli feci il classico scherzetto dello sgambetto, facendolo nuovamente cadere.
Si rialzò in pochi secondi e riprendemmo il combattimento sempre più animato. Nei suoi occhi riuscivo chiaramente a leggere il velo di sfida e la situazione lo eccitiva.
Essendo leggermente stanca a causa dello scarso nutrimento, decisi di velocizzare la conclusione.
Fui io a balzare in alto e a sferrare il fendente che lui tanto amava. Imitò il mio attacco di difesa e posizionò la spada in orizzontale, ma la mia forza fu tale da rompere la sua lama, facendolo bracollare indietro. Ed infine, come attacco finale, gli sferrai -per puro sfizio- un calcio allo stomaco, facendolo volare per la seconda volta.

Un fischio di apprezzamento volò dalle labbra di Drake, ma nello stesso istante il suo sorriso cessò ed osservò oltre le mie spalle. Seguii il suo sguardo, trovandomi di fronte gli sguardi dei Reali e del padre del mal capitato.
<Ecco, ora vorrà la mia testa su di un piatto d'oro> esclamai, voltandomi verso il Principe. Il quale era ancora seduto a terra con una mano sullo stomaco.

<Mi avrete sulla coscienza alla mia morte> si lamentò per il dolore. <Penso che mi abbiate rotto un paio di costole.>

<Che esagerazione, sono stata fin troppo cauta> mi avvicinai a lui, <alzatevi prima che vostro padre mi ammazzi.>

Lui abbozzò un sorriso e con lentezza si alzò, allungandomi poi una mano. <È stato un piacere sfidarvi, nonostante la sconfitta.>

Gli strinsi la mano e sorrisi, <siete stato fortunato, non sono in ottima forma> lo derisi quasi.

<Lo vedo> annuì lui, per poi voltarsi verso il padre. <È brava, mi ha sconfitto.>

Solo in quel momento mi accorsi che c'era anche il Principe Kyls, il quale mi contemplava con una strana espressione.

N.A.
Nuova copertina, spero vi piaccia!!
-Angie💕

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