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Isabella non si era mai sentita a suo agio nei luoghi che frequentava abitualmente. I Parioli erano un mondo a sé, un angolo di Roma immerso nella tranquillità dei viali alberati e delle boutique di alta moda, dove ogni evento sociale era un'occasione per esibire un'eleganza impeccabile. Era una vita che, nonostante il suo comfort e il lusso, le sembrava sempre più distante dalla sua essenza. Non era mai stata una di quelle persone che amavano le feste mondane e le serate di gala, eppure era intrappolata in un mondo che sembrava ineluttabile.

Quella mattina, Isabella decise di prendere una pausa dalla sua routine. Voleva respirare un’aria diversa, lontana dal lusso dei Parioli. Con Zoe, la sua cagnolina, al guinzaglio, si avventurò oltre i confini del suo quartiere. La passeggiata iniziò con un’aria di leggerezza, ma ben presto si trasformò in un'esplorazione imprevista.

Il percorso che aveva scelto si rivelò casuale e senza meta, e dopo un po’, senza rendersene conto, Isabella si ritrovò nel vivace e affollato quartiere di San Basilio. La contrapposizione era palpabile: dalle strade eleganti e tranquille dei Parioli, ora era circondata da vie strette e animate, piene di mercati, baracche e persone di ogni genere. Il rumore era incessante, e i colori delle facciate degli edifici erano vivaci e polverosi.

Isabella, con il suo abito di alta moda e le scarpe eleganti, sembrava completamente fuori posto. I suoi vestiti, che avevano attirato sguardi di ammirazione nel suo quartiere, ora suscitavano curiosità e, talvolta, scherno tra i residenti di San Basilio. Alcuni sguardi erano critici, e non mancavano commenti sussurrati e risatine. La distanza sociale tra di loro sembrava palpabile, e Isabella iniziò a sentirsi a disagio, come se avesse violato una sorta di confine invisibile.

Proseguendo il suo cammino, Isabella cercò di non farsi abbattere dall’atmosfera ostile e continuò a cercare una via d'uscita. Fu allora che incrociò Niccolò, un giovane di vent'anni, con capelli scuri e un sorriso che sembrava emanare una sorta di calore genuino. Niccolò stava chiacchierando con un gruppo di amici quando notò Isabella, visibilmente persa e imbarazzata.

"Guarda che sembri un pesce fuor d'acqua, eh," disse Niccolò avvicinandosi con un tono amichevole ma diretto. "Te la cavi da sola qua o ti do una mano?"

Isabella lo guardò con sorpresa e un misto di sollievo. Niccolò, con il suo parlare romano marcato, le sembrava un contrasto affascinante rispetto all'atmosfera formale a cui era abituata. Nonostante il suo linguaggio ruvido, c'era qualcosa di accogliente nel suo sorriso e nel suo atteggiamento.

"Mi sono persa," ammise Isabella, sentendo un'improvvisa onestà nel suo tono. "Non so nemmeno come sono arrivata fin qui."

Niccolò rise e scosse la testa. "Beh, sei capitata in un posto un po’ diverso dal tuo solito. Te porto fuori da qua. Non capita tutti i giorni di vedere una come te in giro da queste parti."

Isabella, riluttante ma incuriosita, accettò. Mentre camminavano insieme, Niccolò la guidava attraverso le strade vivaci di San Basilio, raccontandole delle abitudini del quartiere e delle piccole storie di vita quotidiana che animavano la zona. A ogni passo, il contrasto tra il suo mondo e quello di Niccolò diventava sempre più evidente. Isabella ascoltava con attenzione, trovando inaspettata fascino nella semplicità e nella schiettezza del giovane.

"Non pensavo che le persone qui potessero essere così," disse Isabella, sorprendentemente sincera. "Pensavo fosse tutto diverso."

Niccolò sorrise. "Eh, è facile pensare che le cose siano come le immagini che hai in mente. Ma in realtà, ogni posto ha la sua storia e la sua gente. Basta prendersi il tempo per conoscerli."

Quando finalmente raggiunsero i confini di San Basilio, Isabella si sentì sollevata ma anche stranamente arricchita. Niccolò le aveva mostrato un angolo di Roma che, pur se distante dalla sua realtà, aveva un suo fascino e una sua autenticità.

"Grazie per l'aiuto," disse Isabella con sincerità. "Non avrei trovato la via d'uscita senza di te."

Niccolò la guardò con uno sguardo che era un misto di affetto e curiosità. "Figurati. E se mai ti va di tornare a fare un giro, vieni pure. Non c'è nulla di male a scoprire qualcosa di nuovo ogni tanto."

Isabella annuì e, con un ultimo sguardo al giovane e al quartiere che aveva appena imparato a conoscere, si allontanò verso il suo mondo familiare.

Tra due mondi|| UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora