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Da quando viveva quei momenti Isabella sembrava sempre più distante da quella che era la sua realtà, più strana, sempre più immersa in un mondo tutto suo, lontano dalle aspettative familiari.

I suoi genitori, cominciarono a notare i cambiamenti. Isabella era più felice, sì, ma anche più sfuggente. Passava meno tempo in casa, e quando c’era, sembrava perennemente distratta, con il pensiero altrove. Una sera, mentre stavano seduti a tavola, il signor Giovanni, suo padre, decise di affrontare l’argomento.

"Isabella, cosa ti sta succedendo? Sei sempre fuori, sembri diversa," disse con tono fermo ma preoccupato.

"Niente, papà, sto solo crescendo," rispose Isabella evasiva, sperando che l'argomento finisse lì.

Ma Laura, sua madre, non era soddisfatta di quella risposta. "Hai un destino, Isabella. Non dimenticarlo. Sei promessa ad Andrea, dovresti pensare al tuo futuro con lui."

Andrea era il figlio di amici di famiglia, un giovane rispettabile e promettente. I genitori di Isabella avevano sempre immaginato che lei lo avrebbe sposato consolidando così il legame tra le due famiglie.

Isabella abbassò lo sguardo. Non voleva deludere i suoi genitori, ma il pensiero di un futuro con Andrea le sembrava sempre più estraneo e lontano. La sua mente, il suo cuore, erano altrove.

Vedendo che i loro avvertimenti non facevano breccia, i genitori decisero di prendere misure più drastiche. Un giorno, al ritorno da scuola, Isabella trovò che la sua camera era stata perquisita. Tutti i suoi dispositivi elettronici erano spariti.

"Che cosa avete fatto?" chiese, scioccata.

"È per il tuo bene, Isabella," rispose Laura. "Fino a quando non ti rimetterai sulla retta via, non avrai più il telefono. E non uscirai di casa se non per le lezioni, che seguirai privatamente."

Isabella si sentì intrappolata, il mondo che aveva cominciato a esplorare le era stato strappato via in un istante. Le giornate si fecero lunghe e monotone. La casa, che una volta era un luogo di conforto, ora sembrava una prigione.

Nel frattempo, Niccolò, il motivo della felicità di Isabella, si preoccupava. Inizialmente pensava che Isabella fosse impegnata o avesse dimenticato il telefono da qualche parte. Ma col passare dei giorni, il suo silenzio divenne preoccupante.

"Cosa sta succedendo?" si chiese più volte. Le aveva scritto messaggi, aveva provato a chiamarla, ma senza risposta. Decise di passare davanti casa sua, sperando di vederla, di capire cosa fosse successo, ma porte e finestre erano completamente chiuse, neanche l'idea dei sassi poteva lanciare per attirare la sua attenzione

I giorni trascorrevano lenti per Isabella, prigioniera delle decisioni dei suoi genitori. Un pomeriggio, mentre stava seduta alla scrivania, sentì bussare alla porta. Era sua madre.

"Domani sera avremo ospiti," disse Laura. "Verranno Andrea e la sua famiglia. Sarà una cena importante per te."

Isabella non rispose. La sua mente corse subito a Niccolò. Cosa avrebbe pensato lui? Si sentiva impotente, costretta in una situazione che non desiderava. Ma non voleva neanche deludere i suoi genitori.

Quella notte, Isabella non riuscì a dormire. Guardava il soffitto, il cuore pesante. L’indomani, si preparò per la cena con cura, indossando un vestito che sapeva avrebbe fatto piacere ai suoi genitori. La famiglia di Andrea arrivò puntuale, portando con sé un’aria di formalità e aspettative.

Andrea era gentile, come sempre, ma Isabella lo vedeva con occhi diversi. Ogni parola, ogni gesto sembrava programmato, lontano dalla spontaneità e dalla passione che sentiva quando era con Niccolò.

La cena proseguì tra chiacchiere e risate forzate. Isabella si sentiva sempre più a disagio. Sentiva la pressione delle aspettative dei suoi genitori e il peso del destino che le avevano scelto.

Tra due mondi|| UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora