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Di quello che stava vivendo man mano Isabella non ci aveva capito molto. Per esempio ora era in macchina con Niccolò verso una meta a lei ancora sconosciuta, perché il moro non aveva voluto dirgliela.

Il sole stava lentamente calando all'orizzonte, tingendo Roma di un arancio dorato mentre Niccolò guidava Isabella lungo la strada che li portava al Gianicolo. L'aria era fresca, e il profumo dei pini si mescolava con l'odore della città che si preparava per la sera. Isabella, seduta accanto a lui, osservava curiosa le vie che attraversavano, chiedendosi dove la stesse portando.

"Niccolò, mi dici dove mi stai portando?" chiese con un sorriso, cercando di scorgere qualche indizio oltre il finestrino.

"È una sorpresa, non te lo dico" rispose lui, accennando un sorriso misterioso. "Vedrai, ne varrà la pena."

Arrivati in cima al Gianicolo, Niccolò fermò la macchina e la invitò a scendere. Isabella lo seguì, e insieme si avvicinarono al punto panoramico, dove una delle viste più belle di Roma si apriva davanti a loro. La città eterna si stendeva sotto di loro in tutta la sua maestosità, con il Colosseo che spuntava tra gli edifici in lontananza.

Isabella rimase senza parole, la vista era semplicemente mozzafiato. Non aveva mai visto Roma così, dall'alto, avvolta nella luce calda del tramonto. "È... incredibile" sussurrò, incapace di staccare lo sguardo.

Niccolò sorrise vedendola così affascinata. "Aspetta qui un attimo" le disse, allontanandosi verso un venditore ambulante poco distante. Tornò dopo qualche minuto con una rosa rossa tra le mani. "Per te", disse porgendogliela.

Isabella prese la rosa, il suo cuore battendo forte nel petto. "Grazie Nicco non dovevi, è bellissima" disse, sentendosi improvvisamente sopraffatta dall'emozione.

Niccolò si avvicinò lentamente, posizionandosi dietro di lei. Le sue braccia la avvolsero con dolcezza, mentre i suoi occhi si perdevano nella vista della città sotto di loro. Isabella sentiva il suo respiro sulla nuca, e ogni fibra del suo essere era consapevole della sua presenza dato che le stavano venendo i brividi. Era un attimo perfetto che avrebbe voluto non finisse mai.

Poi, senza dire una parola, Niccolò la girò delicatamente verso di sé. I loro occhi si incontrarono, e per un istante, il mondo intero scomparve. Lui si avvicinò ancora, e Isabella, senza sapere esattamente cosa stesse facendo, chiuse gli occhi. Le loro labbra si incontrarono in un bacio delicato, ma carico di emozioni. Era il suo primo bacio, e in quel momento Isabella si sentì completamente viva, come se ogni cosa fosse esattamente al suo posto.

Quando si staccarono, Isabella non riuscì a trattenere un sorriso. "Non ho mai..." iniziò, ma le parole le mancarono.

"Non hai mai baciato nessuno?" Niccolò, accarezzandole il viso con dolcezza. La ragazza scosse la testa in segno di negazione. "Sono onorato di essere il primo allora" disse ridendo e facendo sorridere anche lei.

Dopo quel momento magico, decisero di scendere dal Gianicolo e avvicinarsi a un carretto dei panini che avevano visto poco distante. Presero due panini caldi e fragranti, e si sedettero su una panchina, godendosi il sapore semplice ma delizioso della loro cena improvvisata.

«Questo è il panino più buono che abbia mai mangiato», disse Isabella, ridendo mentre mordeva il suo panino. «O forse è solo questa serata che rende tutto speciale.»

«Penso che sia un po' di entrambe le cose», rispose Niccolò, guardandola con affetto. «Stare qui con te rende tutto più bello.»

Mangiarono e chiacchierarono, lasciando che la serata avanzasse lentamente. Poi, con il cuore leggero e pieno di gioia, si alzarono per continuare la loro giornata.

Tra due mondi|| UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora