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"Vuoi rimanere qui stanotte? Non mi sembra il caso che tu torna a casa da sola adesso e in queste condizioni soprattutto."

Isabella esitò per un momento, poi prese il telefono e chiamò sua sorella Martina. Dopo pochi squilli, la voce allegra di Martina rispose. "Ehi, sorellina! Tutto bene?"

"Sì, tutto bene. Volevo solo dirti che stasera dormirò da Niccolò. Puoi coprirmi con mamma e papà?" chiese Isabella, cercando di mantenere la voce ferma.

Martina rise dall'altra parte della linea. "Certo, nessun problema. Ma mi raccomando, usa le protezioni! Non voglio diventare zia troppo presto!"

Isabella arrossì, ma non poté fare a meno di ridere. "Martina, sei impossibile!"

"Lo so, lo so. Divertiti e stai attenta. Buonanotte!" concluse Martina, riattaccando.

Niccolò, che aveva sentito la conversazione, sorrise divertito. "Tua sorella sembra simpatica."

"Sì, lo è," rispose Isabella, rilassandosi un po'. "Grazie ancora, Niccolò."

"Di nulla. Ora, cosa ne dici di ordinare delle pizze e guardare un film?" propose lui, cercando di distrarla.

Isabella annuì con entusiasmo. "Mi sembra un'ottima idea. Hai qualche preferenza per il film?"

"Beh, il mio preferito è Peter Pan," ammise Niccolò, un po' imbarazzato.

Isabella sorrise. "Perfetto, allora Peter Pan sia."

Ordinarono due pizze e si sistemarono sul divano, pronti per una serata tranquilla. Mentre il film iniziava, Isabella si avvicinò a Niccolò, posando la testa sul suo petto. Quest'ultimo le baciò la testa e sentì una strana ma piacevole sensazione attraversargli il corpo. Era come se, in quel momento, tutto il peso del mondo fosse sparito, lasciando solo una dolce serenità.

Passarono così la serata, ridendo e commentando il film. Quando le pizze arrivarono, mangiarono senza fretta, godendosi il cibo e la compagnia. Niccolò non poteva fare a meno di notare quanto fosse naturale avere Isabella lì con lui.

Verso la fine del film, Isabella si stava addormentando contro il petto di Niccolò. Lui la guardò con affetto, poi spense la televisione e la sollevò delicatamente. "Dai, è ora di andare a letto," le sussurrò.

" tranquillo posso dormire sul divano," protestò Isabella, cercando di svegliarsi completamente.

"Niente affatto. Dormirai nel mio letto. Sei l'ospite e il divano è troppo scomodo," insistette Niccolò.

"Ma è casa tua, tu devi stare comodo," replicò lei, ma la stanchezza stava avendo la meglio.

Alla fine, dopo una breve discussione, si ritrovarono entrambi nel letto di Niccolò. Lui la abbracciò con delicatezza, sentendo la testa di Isabella posarsi sul suo petto. "Buonanotte, piccola" le sussurrò, sentendo un'ondata di calore e felicità invaderlo.

"Buonanotte, Nic" rispose lei con un sospiro di sollievo e con un leggero sorrisino per quel soprannome che il moro le aveva appena dato.

Così, abbracciati, si addormentarono, trovando conforto e sicurezza l'uno nelle braccia dell'altra. Per una notte, almeno, tutto sembrava perfetto.

La luce del mattino filtrava delicatamente attraverso le tende, proiettando un bagliore dorato sulla stanza. Niccolò aprì gli occhi lentamente, accorgendosi subito della presenza calda e rassicurante di Isabella al suo fianco. Lei dormiva ancora profondamente, il suo respiro leggero e regolare. Niccolò non poté fare a meno di sorridere mentre la osservava, colpito dalla serenità del suo volto.

Senza fare rumore, si avvicinò e le baciò leggermente una guancia, stando attento a non svegliarla. Isabella emise un lieve sospiro e si girò leggermente, ma continuò a dormire. Niccolò si alzò con attenzione, desideroso di farle una sorpresa speciale. Decise di prepararle la colazione, e mentre scendeva in cucina, si sentiva determinato a creare qualcosa di unico.

Concentrato, iniziò a mescolare gli ingredienti per i pancake, ricordando vagamente una ricetta che aveva visto tempo prima. Ogni movimento era preciso e meticoloso, mentre cercava di dare una forma perfetta ai pancake. Dopo qualche tentativo fallito e un paio di risate soffocate, riuscì a creare dei pancake a forma di cuore che lo soddisfacevano. Non sapeva con quali doti era riuscito a realizzare una cosa simile, ma era sicuro che Isabella ne sarebbe stata felice.

Quando tutto fu pronto, Niccolò preparò un vassoio con i pancake, qualche frutto fresco e una tazza di caffè fumante. Tornò in camera con il vassoio in mano, sentendosi emozionato. Si avvicinò al letto e, con un sorriso dolce, iniziò a svegliare Isabella.

"Piccola, buongiorno" sussurrò dolcemente. "Ho una sorpresa per te."

Isabella si stiracchiò e aprì lentamente gli occhi, guardando Niccolò con un'espressione di sorpresa e gioia. "Buongiorno," disse, la sua voce ancora impastata di sonno. "Che cos'è tutto questo?"

"Colazione a letto per una ragazza speciale," rispose Niccolò, posando il vassoio davanti a lei. "Spero ti piaccia."

Gli occhi di Isabella si illuminarono mentre osservava i pancake a forma di cuore. "Sono bellissimi, grazie!" esclamò, tirando Niccolò per un bacio sulla guancia. "Non dovevi."

Mentre mangiavano insieme, ridendo e parlando del più e del meno, il legame tra loro sembrava diventare sempre più forte. La mattina trascorse piacevolmente e, una volta finita la colazione, decisero di uscire per una passeggiata nel parco vicino casa.

Più tardi Niccolò e Isabella camminavano mano nella mano, scambiandosi sguardi compiaciuti e qualche battuta scherzosa. Ad un certo punto, si fermarono sotto un grande albero, cercando un po' di ombra.

Si guardarono negli occhi, e Niccolò sentì un'onda di emozioni travolgerlo. Si avvicinò lentamente, il loro respiro si mescolava e il mondo sembrava fermarsi. Stava per baciarla, quando all'improvviso un rumore improvviso li fece sobbalzare.

Una palla da calcio rotolò vicino a loro, seguita da un gruppo di bambini che correvano ridendo. Uno di loro si fermò, guardandoli con un'espressione imbarazzata. "Scusate!" esclamò il bambino, raccogliendo la palla e scappando via.

Tra due mondi|| UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora