WARRIORS

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Francesca

Era l'alba e io e le altre donne ci stavamo preparando per andare alla biblioteca. L'isola era grande, non piccola, quindi avevamo preso con noi cibo e coperte, nel caso fosse necessario. Livia mi teneva per mano, e adoravo quando passavamo del tempo libero insieme. Sentivo una connessione speciale con lei, una presenza rassicurante.

Nel libro c'era scritto che c'era un grande campo per gli allenamenti proprio vicino alla biblioteca. Non riuscivo a capire perché questo posto fosse stato abbandonato e mai più ripreso da una donna. Nel libro c'era scritto che tutti gli uomini che entravano diventavano maledetti. Avevo letto quel passaggio solo ora, e una paura sottile si insinuava nel mio cuore.

Mentre ci incamminavamo, non potevo fare a meno di pensare a Cornelius. Avevo paura per lui. Mi giravo sempre per vedere cosa stesse facendo, temendo che si trasformasse in un mostro a causa della sua origine.

Cleopatra camminava al mio fianco, la sua presenza era un conforto. «Maestà,» disse, la sua voce calma, «deve sapere che la biblioteca contiene non solo conoscenze, ma anche segreti oscuri. Dobbiamo essere pronte ad affrontare qualsiasi cosa troveremo lì.»

Annuii, stringendo la mano di Livia. «Siamo pronte,» dissi, cercando di infondere sicurezza nella mia voce. «Dobbiamo essere forti, per noi stesse e per il futuro di questa isola.»

Non facevo altro che pensare a Marcus in guerra. Livia mi aveva detto che avevo fatto la cosa più giusta in quel momento, ma avevo paura che potesse morire. Non volevo che Livia perdesse anche lui. Ieri notte, l'avevo sentita pregare agli Dei affinché non uccidessero suo figlio. Lei era forte, sia dentro che fuori; non mostrava mai se qualcosa le faceva male o meno.

Chiusi gli occhi, cercando di scacciare quei pensieri. Non sapevo quanto tempo ci sarebbe voluto per arrivare alla biblioteca, ma sapevo che dovevamo continuare ad andare avanti. Ogni passo ci avvicinava sempre di più alla nostra destinazione.

Dopo tre ore di viaggio, finalmente arrivammo. La biblioteca si ergeva davanti a noi, un'antica struttura imponente con colonne di marmo e porte massicce nelle colonne c'erano delle sirene. Era maestosa e imponente, come se custodisse secoli di segreti. Le donne si fermarono a guardarla, ammirando la sua bellezza e il suo mistero.

«L'abbiamo trovata,» disse Cleopatra con un sorriso. «Siamo arrivate.»

Mi girai verso le altre donne, sentendo un'ondata di orgoglio e determinazione. «Bene, entriamo,» dissi. «Qui troveremo le risposte che cerchiamo.»

Aprii le porte con l'aiuto di Livia e Cleopatra, e insieme entrammo. La biblioteca era immensa, con scaffali che si estendevano fino al soffitto, pieni di libri e pergamene. C'era una luce fioca, proveniente da finestre alte che lasciavano filtrare i raggi del sole del mattino.

«Dividiamoci,» dissi alle altre. «Cerchiamo dei manuali, antichi testi di strategia.»

Le donne annuirono e iniziarono a esplorare. Mi avvicinai a uno degli scaffali, tirando fuori un libro polveroso. Lo aprii e iniziai a leggere. Era pieno di tecniche di combattimento, esercizi fisici e strategie di guerra. Era esattamente ciò di cui avevo bisogno.

Aiutai anche le altre a prendere qualcosa. Livia aveva già un sacco di libri in mano; ne presi qualcuno per non darle troppo peso e dissi: «Livia, ho paura. Paura che l'impero non mi voglia più. Forse aveva ragione Artur, forse non sono...»

Mi zittì subito e disse: «Cesca, siamo venute fino a qui non solo per allenarci, ma per combattere una guerra insieme agli uomini. Non voglio mai più sentirti dire queste sciocchezze.»

Dissi: «Va bene, Livia.»

Cornelius venne verso di me e disse: «Cesca, vieni qui. Ho trovato delle armi.»

CESCA-La Maledizione Dell'imperatrice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora