Capitolo 11 - La festa

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Ocean

Fumo svogliatamente la mia sigaretta elettronica e con lo sguardo passo in rassegna tutte le pollastrelle della The U. Questa vita comincia a starmi stretta. Persino scopare sta diventando noioso.

È sempre tutto uguale, non c'è mai niente che mi colpisca davvero e niente che io possa fare per sentirmi vivo fino in fondo. E se la sola cosa che vorrei è allo stesso tempo l'unica che non posso avere, che senso ha starle dietro così?

Kayla...

Sono quasi due settimane che faccio il suo cagnolino. Mi comporto bene, la seguo dove posso, scortandola in maniera gentile, ma senza passare da stalker. A pranzo le tengo occupato il posto e, a volte, durante il giorno, ci fermiamo a leggere un libro insieme, sotto uno dei grossi alberi del campus.

E tutto questo non è da me. E non mi piace, ma lo faccio esclusivamente per il mio cazzo di tornaconto.

Ho l'impressione, però, di stare sprecando il mio tempo. Perché quella piccola rossa dal sedere prorompente e il sorriso devastante ha deciso che non me la darà mai. E io sono stanco di stare lì a struggermi per lei come fossi un adolescente e a tirarmi continuamente seghe pensando al suo fottuto corpo sotto al mio.

Mi sono rotto i coglioni, basta!

«Lo sai, potresti buttarti su quella lì. È da quando siamo arrivati che ti mangia con gli occhi» mi suggerisce Dan, al mio fianco, indicando una ragazza alta e magra coi capelli ricci.

«Non mi va» rispondo scocciato.

Sono nella casetta della confraternita ΣΤ e questo party mi sta già sulle palle. Kayla aveva detto che ci sarebbe stata, ma la serata è cominciata da mezz'ora e ancora non si è vista.

Mi ha spiegato che questa sarebbe la prima festa a cui partecipa. Non vedo l'ora di scoprire cosa ha deciso di mettersi addosso.

«Oh, e quella tipa che ti sta dietro da giorni... com'è che si chiama? E...»

«Edwina. È una delle compagne di stanza di Kayla e me la sono già scopata. Non mi va più» dico, tirando l'ultima volta con la sigaretta.

Me la rificco in tasca e controllo l'ora sul cellulare.

«Questa festa è una palla assurda, mi sa che me ne vado» commento seccato, ma Dan mi ferma.

«Te ne andresti sul più bello, amico» mormora e, con lo sguardo, punta nella direzione dell'ingresso.

Volto il capo e vedo entrare Kayla insieme alle sue amiche Amira e Denise. Potrei dire che sembrano tre dee, visto che sono vestite abbinate e hanno fatto un'entrata da star, ma la verità è che non ho occhi che per lei.

Indossa un abito nero di velluto corto. Molto corto. Troppo corto. Fottutamente corto.

Si muove sinuosa tra gente che non conosce e porta con fierezza delle scarpe dal tacco alto e largo.

Me la scoperei qui, davanti a tutti.

«Però! Kayla e le sue amiche sono bellissime, stasera» commenta Dan, sorridendo come un idiota.

«Sta' zitto» lo ammonisco.

«Forza, vieni, andiamo a salutarle.»

Mi precede e io lo seguo, con i nervi tesi e l'aria incazzata.

Questa piccola bambolina non farà altro che provocarmi tutta la serata, coi suoi vestiti succinti e il trucco da puttana.

Sono sicuro che ha già attirato l'attenzione di molti ragazzi e so che farò una fatica enorme a non mettere le mani addosso a nessuno.

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