Capitolo 3 - Voglio sapere tutto!

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Ocean

Cammino a passo svelto, sorpasso delle cheerleader e qualche matricola con l'aria spaesata.

Ho recuperato il compito e adesso devo volare nell'aula di chimica perché il prof vuole vedermi.

Cristo, che due coglioni!

L'università dovrebbe essere solo sesso, alcol e feste da sballo.

Sono bravo a studiare, ho un talento naturale, ma non mi piace che mi si dica cosa fare.

Scuoto il capo per scacciare via il nervoso, quando, passando davanti a un gruppetto di matricole, sento delle risatine.

Punto il mio sguardo su di loro e noto che guardano me. Me!

Mi fissano dall'alto in basso e continuano a ridacchiare.

Non ci vedo più.

Mi precipito su di loro e afferro la testa di uno dei tre coglioni, sbattendola contro il muro.

«Che cazzo avete da ridere, eh?» ringhio sulla sua faccia.

«Niente... nn... niente» balbetta lui e gli amici lo seguono a ruota.

«Se volete rimanere qui e avere vita facile, vi consiglio di non pestare i piedi sbagliati. Guardatemi un'altra volta, anche solo per sbaglio, e vi farò pentire di aver scelto proprio questo college.»

«Ok, ok» piagnucolano i tre.

«Se siete in mia presenza e vi vedo ridere, per un qualsiasi cazzo di motivo, la prossima volta, la testa ve la faccio saltare. Sono stato chiaro?» tuono infuriato.

«Chiarissimo» balbetta il tipo a cui tengo il capo premuto contro il muro.

«E ricordatevi bene chi comanda qui. Quando passa Ocean Emerson vi dovete inchinare, piccole puttanelle» li offendo e loro me lo lasciano fare, terrorizzati.

A un tratto qualcosa mi colpisce. Sento degli occhi, degli occhi addosso.

Mi volto e li incontro. Pare che mi giudichino e mi scavino dentro.

Il mio azzurro, il suo verde.

Sembra spaventata.

Io vorrei mangiarmela viva, qui, davanti a tutti. Sbranarla come farebbe il lupo cattivo.

Ma lei cede, ha paura. Mi volta le spalle e se ne va.

E mi lascia un vuoto dentro inspiegabile e incolmabile.

***

A mensa, sono seduto da minuti interminabili a fissarla.

È seduta accanto a una ragazza di origini messicane, vestita sciattamente, così diversa da ciò che, invece, appare lei.

Non so chi sia, ma so cosa ha provato il mio corpo quando l'ha vista, prima, nei corridoi.

Quando io ho spiegato le regole a quelle matricole e lei mi fissava a debita distanza con aria terrorizzata.

Capelli rossi, occhi verdi, aria da bambolina.

Indossa un jeans chiaro e una canotta color ottone.

È bella, bella da morire.

Mi fa provare qualcosa dentro che...

Cazzo!

La guardo ancora, ma lei sembra non accorgersi minimamente della mia presenza.

Le sono seduto lontanissimo, ma non abbastanza dal celare la sua perfezione ai miei occhi.

Tanner, un mio amico, parla a me e Jake, suo fratello. Sta raccontando la sua ultima scopata di cui, francamente, non mi frega un cazzo.

Voglio solo sapere di lei.

Voglio lei.

«E questo è il vantaggio dell'essere nel comitato accoglienza matricole. Da non credere quant'era porca quella santarellina» dice ridacchiando, facendo scoppiare Jake in una fragorosa risata.

«Ben fatto, fratello!» commenta lui, dandogli il cinque.

Sospiro.
Devo e voglio sapere di più.

«Chi cazzo è quello schianto di rossa?» chiedo a Tanner, continuando a fissare con aria truce quel delizioso bocconcino.

«Non l'ho mai vista» commenta lui, facendo spallucce. «Magari è una nuova matricola.»

«Voglio sapere tutto di lei. Scopri chi è e fammi sapere ogni cosa.»

Mi alzo, facendo per andarmene, ma lui mi blocca.

«Sapere qualcosa sul suo conto cambierebbe le tue intenzioni, Ocean?» chiede ridacchiando.

«No. La scoperò fino a quando non mi implorerà di smettere.»

Gli do le spalle, poi mi giro un'ultima volta.
«Aspetto tue, Tanner. Buona giornata!»

E cammino via, ancora negli occhi quel viso angelico e quell'aspetto da bambola.

Cazzo, che mi stai combinando, rossa!

Me ne sono andato senza nemmeno salutare Jake, come un vero stronzo egoista e maleducato.

Non mi importa.

L'unica cosa che conta è Tanner e il suo ruolo nel comitato di accoglienza.

Deve dirmi qualcosa. Deve sapere di lei.

Perché io ho bisogno di sapere di lei.

Quasi quanto ho bisogno di sentire il suo corpo premuto sotto al mio e i suoi gemiti di godimento che risuonano perfetti come un giorno di festa.

SPAZIO AUTRICE:
Buondì. Oggi doppio aggiornamento perché ho dovuto dividere il capitolo in due in quanto sarebbe risultato troppo lungo e con doppio POV (chi mi segue su Instagram sa che ho condiviso un pezzetto di questo capitolo qui, cioè quando Ocean chiede a Tanner di Kayla).
Spero che i capitoli vi siano piaciuti e che, mano mano, questa storia possa incuriosirvi e emozionarvi.
A presto

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