«Noooooo!»
Mi sveglio di soprassalto, il cuore batte tumultuoso nel petto e fa un male cane.
Mi alzo dal letto e raggiungo in punta di piedi la camera di mamma.
Dorme. Sembra che anche nel sonno abbia l'aria triste.
Ho solo quattordici anni ma ne ho passate di ogni, e la morte di mio padre è stato l'evento finale di una vita di merda.
L'omicidio, Ocean! Usa le parole giuste. Omicidio.
Tu l'hai ucciso!Una voce mi trapana il cervello, cerco di scacciarla ma non ci riesco.
È vero, è così, negarlo o renderlo meno grave non servirebbe a niente.
Ho ucciso mio padre. Sono responsabile della sua morte, ho posto fine alla sua vita.
Asciugo una lacrima che, silenziosa e traditrice, cala sulla mia guancia e tiro su col naso.
Papà è sempre stato un violento. Con me, anche, ma soprattutto con mamma.
Quella sera stava per ucciderla, non potevo restare con le mani in mano.
Così ho afferrato un coltello e l'ho trafitto.
Ferita mortale, mi hanno detto.
È stato tutto surreale e allo stesso tempo reale come niente nella mia vita.
Mamma mi ha odiato, rinnegandomi. Mi ha scacciato, e solo dopo diverso tempo sono riuscito a convincerla a riallacciare una specie di rapporto.
Viviamo di nuovo insieme solo da ieri, in questo appartamento che apparteneva a mio padre e che è stato teatro della sua morte.
Non so se davvero mi ha perdonato, forse ci sta provando, eppure... eppure sento il suo odio addosso, il suo risentimento, il modo in cui le ripugno.
Sento che ha smesso di vivere da quella sera. Sento, anzi so, che mio padre, per lei era più importante.
Anche se era un alcolista di merda. Anche se mi picchiava. Anche se la malmenava tutte le volte che era ubriaco, o nervoso, o semplicemente gli andava.
Anche se la violentava, la tradiva, la umiliava, la trattava come fosse niente.
Sospiro, appoggiando il capo sulle pareti fredde di una casa gelida. La mia casa.
Mi allontano dalla sua stanza, socchiudendo la porta, e mi reco in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Apro il frigo e mi beo del refrigerio, respirando a lungo.
Afferro la bottiglia d'acqua e un bicchiere e verso lì dentro il contenuto della bottiglia più e più volte fino a finirlo del tutto.
Schiaccio la bottiglia di plastica vuota e la getto nel cestino. Mi giro e gli occhi si soffermano a guardare le rose rosse che ho regalato a mia madre soltanto ieri sera, per fare pace.
È stato il mio modo per dirle che, insieme, possiamo ricominciare.
Papà non le ha mai regalato dei fiori.
La mia mano sfiora un petalo e mi chiedo se mamma sarà mai in grado realmente di perdonarmi.
Non lo so.
Non so più niente.
L'unica cosa di cui sono certo è che...
È che lo vorrei con tutto me stesso!
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Unloved
RomanceROMANZO NEW ADULT / Dark romance Ocean Emerson è il bad boy per eccellenza. Arrogante, tatuato, playboy, col vizio del fumo e dell'alcol. Tutto cambia, suo malgrado, quando conosce Kayla, una nuova studentessa trasferitasi a Miami dal Texas. Capelli...