Ocean
Mi sento un verme, un vero figlio di puttana.
Non me ne è mai fregato un cazzo di quello che provavano gli altri, ma lei...
Dio, quegli occhi terrorizzati! Il fiato corto, il sudore sulla fronte, i tremori.
Cos'ha passato quella ragazza? Chi è stato a farle del male? E, soprattutto, perché?
So che ha detto tutte quelle cattiverie solo per vendicarsi del modo in cui la stavo trattando e di certo me le merito, una per una.
Quando guardo i suoi occhi chiari, dolcissimi e spaventati, ci leggo solo bontà e grandi sofferenze.
Le stesse che ho sofferto io. Forse diverse ma intense allo stesso modo.
Eppure sembra che a lei quel male non l'abbia contaminata. Apparentemente ha l'aria serena, sembra felice di essere qui alla UM.
E chi sono io per rovinarle la vita? Voglio scoparla, cazzo, è bella da fare paura e solo a pensarla mi si rizza l'uccello nei pantaloni, ma... non a questo prezzo.
Non se la mia vicinanza la fa sentire così poco al sicuro.
Non se il mio modo di fare le ricorda una violenza che vuole dimenticare.
Ecco perché ho scelto di fare un passo indietro.
È la cosa più giusta per lei e, forse, anche per me.
Quella rossa dall'aria da bambola mi sta fottendo fin troppo il cervello, senza di fatto fare niente.
La penso costantemente, affolla la mia testa più di quanto vorrei.
I sogni peccaminosi che la riguardano sembrano fin troppo veri, quasi come se potessi toccarla con mano; non riesco proprio a immaginare come potrebbe essere se fosse reale.
«Ehi, Emerson!»
Mi volto e trovo Tanner, con l'aria incazzata e le mani chiuse a pugno, come a cercare di trattenere la rabbia.
«Sanders» saluto, svogliato, continuando a camminare.
Una mano mi costringe a voltarmi e mi trovo col suo viso a pochi centimetri dal mio.
«Non ti azzardare mai più a fare una cazzata come quella di prima! Io mi gioco tutto per il tuo comportamento del cazzo» strilla.
«Sta' calmo, coglione! Ho chiesto scusa e ho fatto dietro front. Che altro avrei dovuto fare?»
Provo a stare buono, anche se il suo atteggiamento del cazzo non aiuta. Non mi piace che qualcuno si metta faccia a faccia con me in questo modo.
Se mi provoca ancora, io...
«Certo, dietro front! Dopo che quella poveretta stava per svenire per un attacco di panico. Ma che razza di problema mentale hai, eh?»
Mi spintona e non ci vedo più.
Lo attacco al muro e mi avvicino al suo orecchio, scandendo bene ogni parola.
«Toccami un'altra volta e tu e il tuo gemellino del cazzo vi troverete a pulire i cessi dell'università. Non mi gioco la UM per un'inutile scazzottata, ma come sai i miei tutori sono ricchi e non mi ci vuole niente a farvi finire in mezzo a una strada.»
«Fai poco il gradasso, Ocean. Anche i miei sono ricchi» mi ricorda e io ridacchio.
«Mai quanto i miei. E in una gara a chi tira fuori più soldi, chi credi che farebbe vincere il rettore?»
Tace e lo lascio andare. Non mi va più nemmeno di stare qui a perdere tempo.
Ne ho abbastanza di questa merda.

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Unloved
RomanceROMANZO NEW ADULT / Dark romance Ocean Emerson è il bad boy per eccellenza. Arrogante, tatuato, playboy, col vizio del fumo e dell'alcol. Tutto cambia, suo malgrado, quando conosce Kayla, una nuova studentessa trasferitasi a Miami dal Texas. Capelli...