Capitolo 9 - Inganno

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Ocean

È da quando mi ha lasciato con quelle parole che non faccio altro che rimuginarci su.

«Non me ne faccio un cazzo della tua amicizia, Kayla.»

«Fa' come vuoi. Io il gesto l'ho fatto. Pensaci e fammi sapere. Buona giornata, Ocean.»

Amicizia.

Non ho mai creduto in questa parola. Insomma, sì, ho molti amici, gente che conosco e con cui passo delle ore insieme, ma... non credo di poterli realmente definire amici e, allo stesso modo, loro non possono definire me tale.

Per fare amicizia devi avere la mente libera e il cuore aperto e io non ho nessuna delle due.

E poi, con una donna! Per giunta una che desidero scopare fino a consumarla. Non ho mai creduto alla stronzata dell'amicizia tra uomo e donna, soprattutto se la donna in questione è una da cui sei fisicamente attratto.

Ma voglio Kayla più dell'aria che respiro. Desidero il suo corpo premuto sotto al mio come si desidera l'acqua nel deserto. Voglio sentire il calore del suo corpo e bruciare la sua piccola figa mentre la esploro col mio cazzo. E non solo, lì, diamine, no. Voglio scavarla in tutti i suoi punti. Tutti, nessuno escluso.

Voglio quella bocca carnosa e sentire la sua saliva colarmi sull'uccello. Voglio infilare il mio amico nel suo culetto e sentirla gridare "di più" mentre glielo spingo dentro. Voglio ficcarglielo in mezzo a quelle grosse tette e bearmi della visione che fa vederla col mio cazzo lì in mezzo.

E per ottenere tutto questo sono disposto anche a farle credere che voglio essere suo amico, che l'amicizia mi basti.

Inganno.

La ingannerò.

E sarà abbastanza per ottenere ciò che voglio.

***

La osservo da lontano come fossi un maniaco del cazzo. Ride insieme a una sua amica, credo, e sembra spensierata.

Non è ancora arrivato l'uragano Ocean, nella tua vita, piccola!

Provo a fare un passo, ma una mano mi ferma.

«Ciao. Scusa se ti disturbo.»

Un tizio con un sorriso da idiota e l'aria da bravo ragazzo, allunga una mano nella mia direzione per presentarsi.

«Dan Holden. Sono arrivato ieri dal Miami Dade College. Mi sono trasferito qui perché a mio avviso c'era un corso di musica molto più interessante e...»

«Che cazzo vuoi? Se hai bisogno della visita guidata ci sono i tutor, non rompere i coglioni a me.»

Faccio per andarmene, ma la sua voce mi interrompe facendomi voltare per guardarlo in cagnesco.

«Non è per questo che mi sono presentato. Io... ho solo sentito parlare di te, Ocean. Mi hanno detto che i tuoi sono ricchi e che, praticamente, l'università è nelle tue mani. È così?»

«Sì. Qualcosa del genere» dico, squadrandolo dall'alto in basso.

«Bene, ottimo, perché... vorrei entrare nei giri giusti, sai... feste... ragazze» dice con aria simpatica e tono ammiccante.

Mi sta già sul cazzo questo coglione!

«Guardati pure tutte le ragazze che vuoi, bello» dico, avvicinandomi a lui con fare spavaldo. «Ma... la vedi quella lì» dico, tirandolo a me in modo poco amichevole e indicando Kayla che, seduta a un tavolino nel parco, chiacchiera con la stessa ragazza di quando la vidi in mensa, il primo giorno in cui a conobbi.

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