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Avevamo appena finito di mangiare, eravamo ancora seduti al tavolo con il ristorante che si faceva sempre più vuoto, Giorgio continuava a parlare, sembrava non accorgersi di quello che gli accadeva intorno ed io non lo avrei fermato, ad un certo punto fu lui che si guardò intorno saltando in piedi e iniziando a prendere le sue cose con rapidità.

𝐴 = "Stai tranquillo!"

𝐺 = "Alex stanno chiudendo! Perché non mi hai detto nulla! Sbrigati!"

"Tranquillo, abbiamo ancora una decina di minuti"

"Vabbè dai andiamo al dormitorio, possiamo finire di parlare lì"

"Noi non andremo al dormitorio, ti devo portare da un'altra parte"

"Dove?"

"Niente domande signorino, seguimi"

Presi Giorgio per la mano e lo feci salire in macchina, partimmo e man mano che ci avvicinavamo ci trovavamo sempre di più nella fitta foresta ricoperti da alberi che coprivano il celo sopra le nostre teste.

Dopo quasi quaranta minuti eravamo arrivati, certo il viaggio era un po' lungo ma a mio parere meritava, parcheggiai un po' più lontano dal luogo preciso in qui volevo portare Giorgio così da non rovinare subito la sorpresa, ci trovavamo su una collina.

Una volta superati gli alberi ci ritrovammo davanti ad un lago, un lago non troppo grande ma intorno al quale si elevava una ruota panoramica e altre giostre insieme a dei chioschi. Il lago era illuminato, pieno di pesci, tartarughe e papere.

Giorgio
corse subito a guardare gli animali avvicinandosi al laghetto, lo raggiunsi anche io. Nell'acqua si riusciva a vedere il riflesso della luna e adesso anche il nostro, restammo lì per un po', il vento continuava afar ondeggiare i capelli folti e mossi di Giorgio lasciandomi una visuale spettacolare.

Come prima cosa decidemmo di andare a provare le varie giostre e alla fine quella più maestosa, la ruota panoramica. Dopo un po' di fila riusciamo a salire, dal punto più alto della ruota si riusciva a vedere tutta la città.

Giorgio si avvicinò a me e mi strinse in braccio per poi fare avvicinare le nostre labbra e in fine farle scontrare di nuovo, dopo giorni di agonia credevo di essere riuscito a farmi perdonare fin quando Giorgio non rovinò il momento così come l'aveva creato.

"Non pensare che ti perdoni così facilmente é!"

F*nculo Gio

"Tranquillo, ho altro in servo..."

"Vedremo..."

Quando finimmo il giro sulla ruota ringrazio il signore che si occupa di fare salire e scendere le persone senza creare problemi e ci dirigemmo verso uno dei chioschi così da prende qualcosa da bere.

"Quindi?"

"Mh?"

"Cos'altro hai in servo?"

"Vieni con me"

Dopo aver finito di bere iniziammo ad allontanarci dal lago e continuammo a salire la collina, una volta arrivato in cima ci sedemmo su una delle panchine che si trovava lì, Giorgio iniziò a guardarmi aspettando mie spiegazioni mentre io continuavo a guardare in celo quando però abbassai leggermente lo sguardo su di lui mi accorsi che stava guardando il cielo, potevo vedere nei suoi occhi il riflesso delle stelle cadenti cadere e la sua faccia completamente stupita, eravamo arrivati giusto in tempo dato che dopo una manciata di minuti tutto finì.

Giorgio si avvicinò nuovamente questa volta però con l'intento di sdraiarsi sopra di me dato che si mise a cavalcioni e dopo pochi secondi si addormentò.

Gɪᴏʀɢɪᴏ Pᴏᴠ

10:37

Mi svegliai per via di alcuni stupidi raggi di sole che passavano dalle tapparelle, mi guardai in torno per poi accorgermi che quella non era la mia camera, ne tanto meno una qualunque camera del dormitorio.

Mi alzai in piedi non vedendo nessun altro nella stanza ma proprio in quel momento la porta si aprì ed entro Alex con un vassoio.

𝐴="Finalmente ti sei svegliato é"

"D- dove siamo?"

"Dopo il drink di ieri sera non mi sembrava idoneo fare più di due ore di strada non credi?"

"L- la scuola... La scuola lo sa?"

"Si, avevo già previsto che non saremmo rientrati"

"Mh..."

"Quindi? Mangiamo?"



Sᴛʀᴇ Pᴏᴠ

(𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑝𝑝𝑢𝑛𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜)

Dopo essere rimasto a guardare Gio correre giù dalle scale mi misi a sistemare alla meglio il casino che avevamo combinato.
Una volta finito presi le mie cose e con le chiavi di riserva che mi aveva dato Giorgio  chiusi la porta della sua cameretta per avviarmi verso la mia.

𝐶 = "Finalmente sei arrivato"

"Che ci faresti tu qua?"

"Eri così occupato a preparare Giorgio per il suo appuntamento che ti sei scordato il nostro? Seriamente?"

"Haha, simpatico. Questo tu lo chiami appuntamento?"

"Appuntamento in camera, io, te, Netflix e una bella cioccolata calda"

"Mh"

"Può andare quindi?"

"Dico che lo faremo andare..."

Solo mio «𝒯𝒽ℯ𝒷𝒶𝒹𝓃𝒶𝓊𝓉𝓈» O̶m̶e̶g̶a̶v̶e̶r̶s̶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora