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Aʟᴇx Pᴏᴠ.

Gli alberi, spogli delle loro foglie, accompagnavano il viale. Mi stavo perdendo nei miei pensieri, mentre la neve comincia a cadere leggera, ricopriva il terreno, creando un manto soffice che attutisce ogni passo, trasformando il rumore in un sussurro.
L'aria è frizzante, fresca.
A ogni respiro, il vapore si condensa davanti alla bocca, creando nuvole evanescenti.
Con le mani infagottate nei guanti, mi avviavo verso la scuola.

Appena arrivato trovai gli altri già pronti a decidere le varie decorazioni, Anna e Stre avevano inviato diverse email alla presidenza chiedendogli di poter essere noi ad arredare l'albero centra, e per loro fortuna queste richieste vennero ascoltate

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Appena arrivato trovai gli altri già pronti a decidere le varie decorazioni, Anna e Stre avevano inviato diverse email alla presidenza chiedendogli di poter essere noi ad arredare l'albero centra, e per loro fortuna queste richieste vennero ascoltate.
Una volta esserci muniti di nastri, palline ghirlande e un bel puntale ci dirigemmo verso la piazza centrale.

Una volta arrivati Cico collego il telefono alla sua cassa bluetooth e fece partire una serie di canzoni natalizie, pian piano l'albero avrebbe iniziato a prendere forma.

Con delle scale iniziammo a fare girare i vari nastri intorno l'albero, dopo aver rischiato la morte per una decina di volte riuscimmo finalmente a a metterle, così iniziammo con palline e così via, con tutte le decorazioni, nastri viola, verdi, rosi e blu circondavano l'albero, palline azzurre, gialle, rosa e arancioni vennero appese sui vari rami.

Mentre io, Cico, Stre e Stefano ci occupavamo dell'albero centrale Giorgio insieme a Mario, Lyon e Anna decoravano gli altri alberelli.

𝑨="WOW!"

𝑺𝒕="Visto?! Tutto merito mio!"

𝑳="Che puntale hai scelto alla fine?"

𝑺𝒕="Questo qui!"

Stre estrasse da una delle scatole un puntale a forma di stella che sembrava fosse fatto di ghiaccio, una volta collegato alla corrente quest'ultimo si illuminò rilasciando una forte luce arcobaleno in giro.
Quando anche il resto dell'albero si illuminò era già tardi, il sole stava tramontando e noi ci godevamo quel momento.

𝑮="Avete fatto un bel lavoro"

𝑨="Anche voi"

Gɪᴏʀɢɪᴏ Pᴏᴠ.

𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑜
𝕃𝕦𝕟𝕖𝕕𝕚 16 𝕕𝕚𝕔𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖

Ormai era da un paio di giorni che sentivo uno strano mal di pancia e il motivo lo sapevo anche, anche questa volta il calore non era regolare, ancora una volta, sarei dovuto andarmi a fare controllare da un dottore ma parlando con Anna mi ha rassicurato che a volte con lo stress il calore può essere sballato.
Per sicurezza mi porto dietro costantemente dei soppressori ma credo che ormai sia solo questione di ore.

𝕄𝕒𝕣𝕥𝕖𝕕𝕚 17 𝕕𝕚𝕔𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖

Come sospettavo, il calore era arrivato, e anche questa volta in dolore era insopportabile, da quando io e Alex stavamo insieme era diventanto ancora piu doloroso, volevo cosi tanto averlo al mio fianco.

Stavo nella mia camera, dopo aver preso la quinta dose di soppressori mi resi conto che il mio corpo stava iniziando a non assimilare nel modo sbaiato e che il prossimo calore non li avrei dovuti usare per la prima volta, era da anni che rimandavo, ma ora ero fidanzato, giusto?
In quei giorni di calore preferivo stare distante da Alex per evitare ulteriori problemi, ma prima o poi avremmo dovuto affrontare l'argomento.

Dopo aver preso l'ennesima dose mi lanciai sul letto a peso morto e rimasi cosi per svariati minuti, se non ore.
Ad un certo punto qualcuno busso alla porta, mi girai verso l'orologio e notai fosse ora di cena, mi alzai dal letto e andai ad aprire la porta.

Dietro la porta trovai Cico, ormai lui e stre erano legati, i due fanno le cose di fretta, sono molto decisi sulla loro relazione. Essendo legato non corro grandi rischi stando con lui ma ad Alex l'idea che io sia disposto a farmi avvicinare da Cico e non da lui da abbastanza fastidio.

"Stre mi ha detto di portarti questi, dentro c' è del pollo e un po di pane"

proprio quando stavo per ringraziare Cico sentii un urlo dal corrido e affacciandomi vidi Alex correre verso di noi infuriato

A="CHE CAZZO CI FAI TU QUI?!"

C="Stavo soltanto portando qualcosa da mettere sotto i denti a Giorgio, me ne stavo andando, non te lo tocca nessuno!"

Cico si allontano e mimando un ciao con la bocca e con un gesto della mano tornò da Stre

"Guarda caso sempre insieme!"

"Ma che problemi hai?! Mi ha solo portato da mangiare!"

"Perche lui puó parlarti, toccarti, abbracciarti E IO NO?!"

"ALEX CICO E STRE SI SONO MORSI!"

"IO SONO IL TUO RAGAZZO! PERCHE NON POSSO MORDERTI ANCHE IO?!"

"Ne abbiamo gia parlato! io sono un Omega e-e ho tempistiche diverse, lo sai anche tu che loro hanno fatto tutto velocemente!"

Alex entro nella stanza e abaté la porta

"LO SO! INFATTI NON VOGLIO MORDERTI! VOGLIO CHE TU TI FIDI DI ME!"

"IO MI FIDO DI TE! É NORMALE CHE UN ALPHA POSSA PERDERE IL CONTROLLO CON L'ODORE DI UN OMEGA!"

I canini di Alex incominciarono a spuntare, gli artigli a crescere e le pupille a scomparire

"MA NON É PER FORZA COSÍ"

"Alex smettila! Ti ho detto di no!"

Feci per andarmene quando Alex mi afferó sopra la vita facendo penetrare gli artigli nella mia carne, improvvisamente un dolore allucinante fece partire una scossa per tutto il mio corpo e fui obbligato ad aggrapparmi al tavolo per non cadere a terra.

Alex ritrasse la mano velocemente iniziando a scusarsi.

"Fammi vedere!"

"VATTENE!"

Lo spinsi via e corsi verso la camera da letto acasciandomi sul letto e mettendomi sotto le coperte, dalla testa ai piedi, poco dopo sentii un rumore, uno scricchiolio proveniente dalla pororda, la coperta venne alzata alle mie spalle, cosi come la mia maglia, qualcosa di umido e caldo si stava strusciando contro la ferita.

"vattene"

"scusami"

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Hola!
Ecco a voi un nuovo capitolo, oggi non ho avuto proprio una bella giornata e quindi non riuscendo a dormire credo che mi avvantageró qualche capitolo.

Solo mio «𝒯𝒽ℯ𝒷𝒶𝒹𝓃𝒶𝓊𝓉𝓈» O̶m̶e̶g̶a̶v̶e̶r̶s̶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora