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𝘍𝘰𝘯𝘵 = voce alpha

Stavo camminando verso casa di Alex, non avevo la minima idea di cosa volesse il che mi metteva un po' di ansia, mi aveva detto di vestirmi comodo e di portarmi lo zaino con i libri pronti per la scuola che avrei lasciato da lui.

Continuavo a camminare e per metterci meno tempo decisi di tagliare dal parco che arrivava sul retro della casa di Alex, c'eravamo andati più volte con gli altri ma a quell'ora, da solo, con il cielo oscurato e pieno di nuvole era molto spaventoso cosa che il giorno non era affatto visti i bambini che scorrazzavano da una parte all'altra mente giocavano fra di loro.

Dopo una ventina di minuti arrivai davanti casa di Alex con quattro minuti di anticipo, suonai alla porta e dopo pochi secondi Alex mi aprì con indosso anche lui una tuta e un borsone blu elettrico e bianco a tracolla in spalla

- Perche mi hai detto di venire? -

- Seguimi -

- Seriamente?! Dove dobbiamo andare?! -

- Vuoi imparare a proteggerti
da solo? -

- Che? -

- Ascoltami, tu 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘦𝘳𝘢𝘪 𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘰 -

- A- Alex... C- c.. c- che t- ti
p-prend- de? -

-𝘚𝘦𝘨𝘶𝘪𝘮𝘪. Non mi piace ripetermi-

Senza rispondere lo seguii e entrammo nel parco, quel parco dal quale ero arrivato pochi minuti prima, era enorme, quasi due chilometri e si trovava vicino al centro della città, ci fermammo e Alex si poggiò ad una panchina per poi aprire il borsone ed estrarre delle cuffiette, le collegò al telefono e face partire una playlist da Spotify

- Seguimi - disse per poi iniziare a correre

- Piano! Vai troppo veloce! -

- Sei tu che sei lento, datti una mossa.-

Continuai a correre con tutte le mie forze ma dopo dieci minuti passati a correre il mio corpo non c'è la faceva più, ero stanco e di lì a poco mi sarei dovuto fermare, invece Alex non dava alcun segno di cedimento, il suo respiro era regolare e senza contare alcune gocce di sudore sulla fronte non sembrava stesse applicando alcun tipo di sforzo

- A- Alex, p- possiamo fermarci, t- ti prego non ce la faccio -

- Come pensi di poter affrontare un Alpha se non riesci a fare il giro del parco in quindici minuti? Se mi sforzati avrei già finito sto andando piano per aspettarti e tu mi chiedi di fermarci?! -

Ad un certo punto la mia vista incominciò a farsi appannata e dopo pochi secondi una strana fitta all'addome mi fece piegare in due e cadere a terra dal dolore

- Ma cazzo Giorgio, così poca resistenza?! Seriamente?! -

Aʟᴇx P.ᴏ.ᴠ.

Mi avvicinai a Giorgio che si era sdraiato in posizione fetale sul viale del parco con le mani giunte sulla pancia, aveva il viso completamente rosso, era sudato, aveva gli occhi lucidi e continuava a confabulare sibili di parole quasi intercettabili.

Mi avvicinai per aiutarlo ad alzarsi ma mi fermai quanto sentii quello che stava dicendo

- M-mancavano t- t- tre t- g-giorn- g- giorni -

- Che intendi? -

- p- perché ora? -

- Giorgio di che stai parlando? -

- p- perché adesso? -

- Giorgio a che cosa mancavano t... -

- Non doveva succedere ora~!-

- Giorgio tu... -

Mi tacei quando Giorgio incominciò ad urlare di dolore e cercò di farsi ancora più piccolo accucciandosi maggiormente su se stesso, iniziò a piangere e a tremare

- Giorgio, i tuoi feromoni... Sei in quel periodo... -

Fece un leggero si con la testa

- Alex aiut- aiutami ti p- prego, p- portami a- c- casa~ -

-Giorgio cavolo 𝘴𝘢𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘭𝘰𝘳𝘦 𝘌 𝘕𝘖𝘕 𝘛𝘐 𝘗𝘖𝘙𝘛𝘐 𝘋𝘐𝘌𝘛𝘙𝘖 𝘐 𝘚𝘖𝘗𝘗𝘙𝘌𝘚𝘚𝘖𝘙𝘐?! 𝘊𝘏𝘌 𝘊𝘈𝘡𝘡𝘖 𝘋𝘐 𝘗𝘙𝘖𝘉𝘓𝘌𝘔𝘐 𝘏𝘈𝘐?! -

- È SEMPRE STATO PRECISO! Q- qualcosa lo ha s-scat- tenato p-prima...-

- casa tua é troppo lontana, vieni ti porto da Anna, dovrebbe avere dei soppressori -

- é- u- un om- m- meg- ga? -

- si, é un omega ora però chiudi gli occhi e cerca di risparmiare le forze-

Giorgio fece come gli avevo detto, chiuse gli occhi e si accoccolò meglio tra le mie braccia.

Devo dire che aveva un odore veramente buono, sembrava odorasse di zucchero filato e cioccolato però allo stesso tempo non era troppo dolce.

Giorgio aprì gli occhi come se si fosse accorto ora della situazione forse un peletto imbarazzante e quel buonissimo odore iniziò a puzzare di aspro, così decisi di rilasciare alcuni miei feromoni per tranquillizzarlo

- c- che s-tai f- facend- do? -

- non mi piace la puzza che rilascia nell'aria quando ti agiti, ora ti porto da Anna e si risolve tutto tranquillo-

Fece cenno di si con la testa e si tornò ad accuccire addosso a me.

Andavo a passò spedito, dovevo arrivare lì il prima possibile e funzionò perché in neanche cinque minuti eravamo davanti casa di Lyon e Anna, suonai alla porta e Lyon mi aprì.

𝐿𝑌𝑂𝑁="Che é successo?!"

𝐴𝐿𝐸𝑋="C'è Anna?!"

𝐿𝑌𝑂𝑁="Si, vieni"

Lyon ci fece entrare e ci fece strada su per le scale

𝐿𝑌𝑂𝑁=" ANNA VIENI! EMERGENZA!"

La porta della camera di Anna si spalancò improvvisamente

𝐴𝑁𝑁𝐴="Che ha?!"

𝐴𝐿𝐸𝑋="E entrato in calore e non aveva dietro i soppressori"

𝐴𝑁𝑁𝐴=" Vieni, poggialo sul letto"

Entrai nella stanza e feci sdraiare Giorgio sul letto che continuava a tremare producendo strani versi di dolore

Anna gli si avvicinò e lentamente riuscì a farglieli ingoiare.

𝐴𝑁𝑁𝐴="Alex possiamo parlare un'attimo?"

Solo mio «𝒯𝒽ℯ𝒷𝒶𝒹𝓃𝒶𝓊𝓉𝓈» O̶m̶e̶g̶a̶v̶e̶r̶s̶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora